Torino di nuovo alla ribalta. Di nuovo Olimpiadi. Di nuovo festa. Di nuovo visitatori da ogni parte del mondo.
Il Turismo – questa volta sportivo – ha dimostrato ancora una volta che un grande evento è motore di crescita economica e di divertimento. Perché li abbiamo visti tutti con il loro cartellino al collo chiedere informazioni, sedersi sulle panchine o per terra; consumare pasti e bevande nei dehors del centro, oppure sperdersi in periferia. Secondo i calcoli di Turismo Torino, i World Master Games hanno portato 32mila persone, che hanno preso d’assalto i chioschi del capoluogo e del resto della provincia dedicati alle informazioni per i turisti. Le domande più frequenti? Trasporti, eventi cittadini, musei. Il tanto criticato autobus turistico City Sightseeing ne ha caricati oltre 3100. Di questi, l’80 per cento stranieri, esattamente il doppio di passeggeri rispetto agli stessi giorni dell’anno scorso.
Un successo per gli alberghi, tutto sold out, anche in Val di Susa, nonostante la Tav e i pronostici funerei che davano le comunità alpine deserte per la stagione estiva. Stesso successo anche nella zona del Canavese: a Ivrea e Candia si tengono le gare di kayak e di canoa. L’ufficio del Turismo e la Provincia hanno registrato una media di 70 contatti al giorno di atleti e accompagnatori provenienti principalmente dalla Repubblica Ceca, Germania, Nuova Zelanda, Brasile, Francia e Russia.
La Cultura? Qui volevo arrivare io. Musei pieni. Code come a Palazzo Grassi ai tempi d’oro e, quindi, lavoro. Per taxisti, ristoratori, baristi, negozianti, albergatori; per le guide turistiche e per tutte le persone che, in un modo o nell’altro hanno beneficiato dell’evento. Mi chiedo allora che cosa stia aspettando il Governo. Il tormentone dell’Imu prende tutta la scena, ma l’Italia – ho rivisto ieri sera “Girlfriend in a Coma” – ha un assoluto bisogno che qualcuno si accorga che, fra turismo e cultura, ne avremmo per stare molto ma molto contenti.