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Mille vite in una e la fotografia per raccontarla.

Foto immortali che il tempo non ha mai sbiadito, per restituirci l’immagine di un secolo visto attraverso gli occhi di una grande fotografa: Tina Modotti.

Ci siamo  presi  tutto il tempo necessario per visitare la mostra che Palazzo Madama dedica alla Modotti e devo dire che ne è valsa la pena. Il percorso costruito, che la vede protagonista davanti e dietro l’obbiettivo della macchina fotografica, offre più prospettive allo sguardo. Ritroviamo la Tina amata e nuda amante di Edward Weston, suo maestro d’arte. La Tina attrice che ha lasciato Hollywood perché quel mondo non le apparteneva.  La figlia lontana in un commovente ritratto in compagnia della madre. La donna che non ha paura, la militante per la quale la fotografia è uno strumento di indagine e denuncia sociale, che testimonia il suo impegno politico e umano.

Dal Messico, suo paese prediletto, passando per la Spagna e arrivando in Russia, quelle che ci troviamo davanti sono “fotografie oneste” – come ha scritto lei stessa – “senza distorsioni o manipolazioni”. Pure nella loro semplicità. Perfette nella forma. Essenziali e consapevoli nel mostrare e nel raccontare vicende, persone, volti e vite.

Puro è il tuo dolce nome, pura la tua fragile vita:

di ape, ombra, fuoco, neve, silenzio, spuma,

d’acciaio, linea, polline, si è fatta la tua ferrea,

la tua delicata struttura.

Pablo Neruda

Vi lascio con questi versi e con alcune foto della mostra che sarà visibile fino al 5 ottobre 2014Qui, potete trovare tutte le info. Andate, non c’è fretta. Lei è lì che vi aspetta.

La mostra, patrocinata dal Comune di Torino, nasce dalla collaborazione  tra la Fondazione Torino Musei, l’associazione culturale Cinema Zero e la casa editrice Silvana Editoriale.

Tina Modotti

Tina Modotti

Tina Modotti

Tina Modotti

Tina Modotti