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Crowdfunding Culturale. Mecenatismo per giovani musicisti di talento.

Redazione

Nell’era digitale in cui viviamo, l’industria musicale è in costante evoluzione, e i giovani musicisti si trovano ad affrontare sfide uniche nel loro percorso verso il successo. Un aspetto cruciale di questa sfida è rappresentato dal mercato del lavoro per i giovani talenti musicali, il quale spesso richiede non solo abilità artistiche di alto livello, ma anche una buona dose di resilienza e ingegnosità finanziaria.

Il Mercato del Lavoro per i Giovani Musicisti

In Italia, come in molte altre parti del mondo, il mercato del lavoro per i giovani musicisti è competitivo e spesso difficile da penetrare. L’aspirazione a diventare un musicista orchestrale è un sogno che richiede anni di preparazione e dedizione. Un giovane talento musicale può intraprendere un percorso di studi che comprende corsi di musica, frequentazione di conservatori, e talvolta, persino esperienze internazionali.

Per diventare un musicista orchestrale professionista, è comune impegnarsi in studi musicali per almeno 10-15 anni, che includono il perfezionamento della tecnica strumentale, lo studio della teoria musicale e la partecipazione ad orchestre giovanili. L’impegno richiesto è massiccio, sia in termini di tempo che di risorse finanziarie, e questo può mettere a dura prova le famiglie di origine.

Il Peso sulle Famiglie di Origine

Il percorso per diventare un musicista professionista può rappresentare un onere finanziario significativo per le famiglie di origine. Le spese per le lezioni private, gli strumenti musicali, i viaggi per partecipare ad audizioni e competizioni, e gli anni di studio in un conservatorio possono accumulare costi considerevoli. In alcuni casi, le famiglie si trovano ad affrontare sacrifici finanziari notevoli per sostenere il sogno del giovane musicista.

Il Crowdfunding Culturale come Sostegno Finanziario

In questo contesto, il crowdfunding di tipo reward proposto da www.innamoratidellacultura.it

emerge come una risorsa preziosa per i giovani musicisti.

La piattaforma di crowdfunding, attiva dal 2014 solo per campagne in ambito culturale ed artistico, offre una vetrina virtuale in cui i talenti emergenti possono presentare i propri progetti artistici e chiedere il supporto finanziario della comunità.

Questo modello di finanziamento consente ai sostenitori di contribuire in cambio di ricompense tangibili, come album autografati, esperienze esclusive o persino lezioni private con l’artista.

La validità del crowdfunding culturale risiede nella sua capacità di connettere direttamente gli artisti con il loro pubblico, creando una relazione di reciproca fiducia. Non solo fornisce i fondi necessari per sostenere il percorso formativo dei giovani musicisti, ma crea anche un legame emotivo tra gli artisti e coloro che credono nel loro talento.

In conclusione, il crowdfunding culturale si presenta come una svolta significativa nel modo in cui i giovani musicisti possono finanziare la propria formazione e sviluppare la propria carriera. Questa forma di sostegno finanziario non solo allevia il peso sulle famiglie di origine, ma rafforza anche il legame tra gli artisti e la loro comunità, creando un ciclo virtuoso di supporto reciproco che contribuisce alla crescita e alla prosperità dell’arte musicale.

Un’Armoniosa Campagna di Crowdfunding per il Futuro della Musica

Un’eccitante iniziativa ha preso il via nel mondo della musica classica, con l’Associazione il Cimento Armonico alla guida di una campagna di crowdfunding intitolata Melodie in Crescita.

Questa campagna ambiziosa ha come obiettivo la raccolta di 15.000 euro destinati a sostenere alcuni dei giovani talenti musicali che fanno parte dell’orchestra diretta dal giovane e quotato direttore Gian Maria Fantato.

Gian Maria Fantato, promettente stella tra i direttori d’orchestra, ha dimostrato il suo impegno nell’incanalare il talento dei giovani musicisti verso un futuro luminoso.

Tuttavia, il sostentamento di tali talenti richiede risorse finanziarie significative, e qui entra in gioco la campagna “Melodie in Crescita”.

La campagna offre ai sostenitori l’opportunità di contribuire con donazioni che saranno direttamente devolute al supporto dei giovani musicisti dell’orchestra.

Le ricompense offerte sono tanto interessanti quanto uniche, spaziando da ringraziamenti personalizzati e accesso esclusivo a contenuti speciali, fino a un’esperienza straordinaria: la possibilità di organizzare un concerto direttamente nella propria casa, con esibizione live di alcuni membri dell’orchestra.

Questa iniziativa culturale non solo permette ai sostenitori di fare parte attiva della crescita artistica di giovani promesse, ma offre anche un’esperienza musicale intima e indimenticabile.

La figura di Gian Maria Fantato, giovane direttore d’orchestra in ascesa, aggiunge un ulteriore livello di prestigio alla campagna. La sua leadership e la sua visione musicale hanno catalizzato l’attenzione nel mondo musicale, rendendo la causa ancora più stimolante e coinvolgente. La sua presenza nella campagna sottolinea l’importanza di investire nelle nuove generazioni di musicisti e nell’innovazione musicale.

In conclusione, “Melodie in Crescita” rappresenta un affascinante esempio di come il crowdfunding culturale possa fungere da ponte tra gli appassionati di musica e i giovani artisti che cercano sostegno finanziario per perseguire il loro sogno.

Questa campagna non è solo un atto di generosità, ma anche un’opportunità unica di connettersi con il mondo della musica classica in modo tangibile e coinvolgente.

Esplora la campagna e supporta i giovani musicisti italiani. Vai al link di Melodie in Crescita e partecipa con una donazione su /https://www.innamoratidellacultura.it/projects/melodie-in-crescita/

Sei interessato ad avere informazioni? Scrivi alla nostra email progetti@innamoratidellacultura.it

Vuoi fissare una call? Manda un messaggio whatsapp al numero 3311671779

Matera Capitale Europea della Cultura 2019: IN ViTRØ ~ Artificial sønificatiøn

“Per trovare una nuova intonazione, è necessario ripartire dal silenzio”. Con questo ossimoro presentiamo un altro dei progetti culturali che costituiscono l’ossatura del programma proposto da Matera Capitale della Cultura Europea 2019.

Si intitola IN ViTRØ ~ Artificial sønificatiøn ed è un progetto di “sound art”  che intende  indagare il rapporto tra suono e silenzio ascoltando la voce di Matera: tra le strade e nelle piazze, fino a intrufolarsi nei vicoli e dentro alle grotte. L’intero progetto nasce dalla frattura tra suono e silenzio e dall’osservazione per indagare le discontinuità e le ambiguità, materie prime di ogni forma d’arte.

Musica elettronica. Rumore e silenzio. Tuto questo è “sound art”.

Che cos’è la “sound art”?

La definizione fornita da Wikipedia recita: “La sound art è una disciplina artistica in cui il suono viene utilizzato come mezzo principal.. Come molti generi di arte contemporanea , la sound art può essere di natura interdisciplinare o essere utilizzata in forme ibride . La sound art può essere considerata un elemento di molte aree come l’ acustica , la psicoacustica , l’ elettronica , la musica noise , i media audio , il suono ambientale o ambientale , i paesaggi sonori, le esplorazioni del corpo umano, la scultura , l’ architettura , il film o il video e altri aspetti dell’attuale discorso dell’arte contemporanea. 

La sound Art è, quindi un vero e proprio genere di arte contemporanea che può spaziare in aree diverse fra loro.

Il programma proposto da IN ViTRØ ~ Artificial sønificatiøn è  articolato e prevede installazioni, residenze artistiche, performance, laboratori ed esposizioni vere e proprie.

La magia di scendere nelle viscere della terra. Matera sotterranea, affascinante e misteriosa.

Le attività artistiche proposte prevedono di attraversare  i luoghi vitali della città e della storia che custodisce: cisterne, ipogei, castelli e abbazie, per raccontare una nuova idea di silenzio e di suono.

Il  claim che viene proposto  “la città silente” pone l’attenzione al tema del rumore e del bombardamento a cui tutti noi oggi siamo sottoposti, proponendo il silenzio come antidoto e come simbolo di una nuova ecologia acustica.

ECHI D’ACQUA è un percorso sensoriale straordinario realizzato nel luogo che, possiamo considerare come il più magico di Matera. Si tratta del Palombaro Grande, la cisterna d’acqua sotterranea posta sotto alla città. Un posto ricco di echi dove le sonorità facilmente si trasformano in un’esperienza unica per l’ascoltatore.

IN VITRO EXHIBITION è una mostra di “sound art” con opere selezionate da una giuria internazionale

 PERFORMANCE installazioni artistiche e performance realizzate da artisti di fama internazionale e presentate per la prima volta in assoluto a Matera.

MUTE uno sguardo nuovo al cinema muto grazie alla realizzazione di nuove colonne sonore realizzate seguendo i dettami della moderna musica elettronica ed elettroacustica. Il risultato mira a creare nello spettatore una nuova concezione del rapporto suono-silenzio.

Installazioni, esibizioni, mostre, performance e residenze. Artisti internazionali e nazionali. A Matera, nel 2019.

IN VITRO EXHIBITION è stato realizzato dall’Associazione no profit OXOSConcept, attiva nella realizzazione e promozione di installazioni artistiche, di musica eloettroacustica contemporanea, e nella ricerca  degli aspetti scientifici, analitici ed  estetici della musica.

Partner di progetto:
ZKM [zentrum fur kunst und medientechnologie], Germania
GAUDEAMMUS MUZIEKWEEK, Olanda
Tempo Reale, Italia
Spaziomusica, Italia
Eu Japan Fest
Associazione Culturale GTA Basilicata, Italia
Lucana Film Commission, Italia
Comune di Montescaglioso, Italia
Comune di Irsina, Italia
Comune di Ferrandina, Italia
CRM Centro Ricerche Musicali, Italia
CeReNeM (Centre for Research in New Music, University of Huddersfield), Regno Unito
Artisti:
CRM Centro Ricerche Musicali, Italia
Edison Studio, Italia
Giulio Colangelo, Italia
Ryoichi Kurokawa, Giappone
Spaziomusica, Italia
Valerio De Bonis, Italia

Realizzato con il sostegno di BCC Basilicata

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La città silente. Suoni del futuro remoto.

Inizia oggi con “LA CITTA’ SILENTE. SUONI DEL FUTURO REMOTO”  il nostro viaggio alla scoperta dei 27 progetti selezionati  nell’ambito delle attività coprodotte dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 per il programma di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Questo progetto è proposto dall’Associazione culturale no profit “ Onyx Jazz Club”  che dal  1985 promuove a Matera la cultura musicale jazzistica.

Onyx è una realtà molto nota sia a livello sia locale che nazionale e si muove con successo in tre aree principali.

  • Ambiente, Tradizioni e Turismoavviato nei primi anni novanta con l’organizzazione degli Itinerari Culturali ed il Venerdincontro;
  • Fotografiacon il concorso fotografico Fotogezziamoci;
  • Didattico la scuola di musica organizza da quindici anni corsi di musica e di educazione musicale classica, moderna e jazz e cura progetti con le scuole.

Per comprendere  l’altissimo livello culturale di questa associazione che sicuramente rappresenta uno dei tanti casi di eccellenza italiana leggiamo sul sito ufficiale http://www.onyxjazzclub.it che “dal 1991 al 1994 l’Onyx ha collaborato con l’Associazione Zétema di Matera per la realizzazione del progetto ZETEMA MUSICA, il primo corso italiano di formazione per Orchestra Jazz affidato alla direzione dei musicisti-direttori Bruno Tommaso e Ettore Fioravanti. L’operazione ha costituito un’esperienza di straordinario valore e di significativa originalità nel contesto dell’Italia meridionale, suscitando vasto interesse (con richieste di partecipazione provenienti anche da regioni settentrionali) e realizzando un vero e proprio circuito culturale, punto di riferimento per tutti gli operatori musicali del Mezzogiorno d’Italia e luogo di produzione e ascolto tra i più qualificati e ricercati”.

Onyx è nota per soprattutto per promuovere e organizzare “GEZZIAMOCI. Festival Internazionale di Basilicata” giunto nel 2018 alla sua 31° edizione e considerato a buon titolo una delle principali manifestazioni nazionali in questo ambito soprattutto  per il livello altissimo degli artisti ospitati (solo per citarne alcuni, Steve Lacy, Massimo Urbani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, Tiziana Ghiglioni, Lee Konitz, Billy Cobham, Ettore Fioravanti, Nicola Arigliano, John Scofield, ecc.) che per le location straordinarie in cui si svolge l’evento.

Dal 1998 la manifestazione ha scelto di spostarsi  dagli spazi chiusi dei teatri e dei club agli spazi aperti dei Sassi e del Parco della Murgia Materana con la chiara intenzione di unire la passione per la musica con l’amore per il territorio.

I concerti vengono proposti in forma itinerante nelle chiese rupestri, nelle piazze storiche, all’interno di chiostri e per le strade di Matera e dei comuni della Basilicata interessati a ospitare l’evento.

Nel corso degli anni Onyx ha costruito attorno a sé una rete culturale in grado di coinvolgere realtà musicali locali e sostenendo allo stesso tempo un’azione di promozione turistica del territorio.

Onyx in tempi non sospetti ha attivato un sistema di alimentazione della propria etichetta discografica  attraverso un “azionariato popolare” molto simile al #crowdfunding.

L’idea di creare un “Club dei Produttori”  cioè una rete di sottoscrittori che contribuisce alla produzione del cd anticipando la propria quota di adesione ha permesso all’associazione di costruire un canale alternativo di distribuzione che permette l’abbattimento dei costi di produzione.

La città silente. Suoni del futuro remoto.

Per il programma culturale dell’evento Matera Capitale della Cultura 2019, Onyx propone “La città silente. Suoni del futuro remoto”,  un progetto crossdisciplinare rivolto alla ricerca e alla produzione musicale d’avanguardia con l’intenzione di raccontare il territorio attraverso i suoni.  In questo campo espressivo, l’attività creativa e culturale  è indirizzata a comprendere diversi linguaggi, dalla musica, all’installazione sonora, dalla performance dal vivo, ai lavori di field recording e di sound scaping.

Il percorso esplorativo verrà rimesso alla collettività come un concerto per “Partitura e Suoni Naturali”, eseguito dal Collettivo Onyx, un ensemble di musicisti lucani e pugliesi, diretto dal compositore statunitense Joe Johnson e una sezione ritmica, diretta dal musicista Rino Locantore e dal quintetto di Paolo Fresu.

Le prove di “Suoni del futuro remoto” iniziate nella primavera del 2018, sono state eseguite nel corso dell’estate per “collaudare” i luoghi e la tappa finale del progetto è fissata al 28 settembre 2019 .

Come vengono mappati i suoni e chi se ne occupa?

Per realizzare il progetto l’acustica dei luoghi viene studiata dagli studenti della facoltà di Architettura dell’università di Hannover e Basilicata.

Le performance musicali sono state  “campionate” e i suoni risultanti diventeranno delle partiture d’orchestra nelle mani di Joe Johnson.

L’intento di “Suoni del futuro remoto” è sia quello di creare una mappatura dei suoni tipici di Matera e  dimostrare che la promozione del territorio non è solo visiva ma, anche e soprattutto acustica. L’interesse dello studio si focalizza su tutto ciò che la città emette e come questi suoni si adattano ai luoghi.

La prima performance ha visto la pianista giapponese Ayumi Takana   dialogare con l’acustica di Palazzo Lanfranchi e quindi con le campane, le rondini, i falchi grillai.

Tutto questo lavoro di mappatura e di catalogazione dei suoni tipici del territorio porterà Onyx a restituire una nuova consapevolezza artistica e culturale perché “il paesaggio si può ascoltare ed essere trasformato in musica”.

 

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Colorando le note. Quando il crowdfunding è tutto un programma.

La raccolta fondi per il l’Orchestra Polledro continua la sua corsa sulla nostra piattaforma al link  https://www.innamoratidellacultura.it/projects/colorando-le-note/

Il 9 settembre al Circolo dei Lettori di Torino è stata presentata in grande spolvero il programma concertistico per l’anno 2018/2019.

La nuova Stagione dal titolo emblematico “NELL’ARMONIA DELLE DIFFERENZE” prevede  l’esecuzione di composizioni di J.C.Bach, Bartok, Brahms, Brusa, Elgar, Farrenc, Janáček, Mendelsshon e Mozart. Il proposito è quello di stimolare un viaggio espressivo nel settore della creatività musicale e, soprattutto di  condurre verso il  successo la  campagna di crowdfunding che terminerà a dicembre.

I fondi per sostenere l’importante  attività di un’ orchestra non bastano mai. Il programma proposto dalla Polledro prevede anche un fitto calendario di eventi e incontri in appoggio alla campagna di raccolta fondi.

Perché se è  vero che mettere il progetto su una piattaforma aiuta a espandere  le notizie più velocemente sui canali digitali, è anche vero che il denaro arriva quando  le persone si incontrano, cuore a cuore. Quale occasione migliore di un evento?

Il crowdfunding si basa su concetti come la fiducia, la condivisione e l’amore. Del progettista per la sua idea e dei donatori per il progettista e la sua idea.

Sembra semplice ma riuscire a trasmettere alle persone concetti così intangibili  non lo è affatto.

Ecco perché da quest’anno la progettualità dell’Orchestra si apre a connubi con realtà istituzionali come il Salone Internazionale del Libro, ContemporaryArt Torino Piemonte, Circuito SBAM Piemonte e Biennale PaesaggioZero per implementare lo scambio dei linguaggi tra musica colta e pittura, fotografia, design, natura, storia, letteratura, architettura e territorio.

Inoltre l’Ente progetta collaborazioni con Soggetti di primario livello come l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, Tespi/Conservatorio di Torino, Politecnico di Torino, Archivio Storico Città di Torino, Archivio privato Riccardo Moncalvo e associazioni di territorio come Giglio Onlus e La Natura Torna ad Arte. L’affiliazione a FITEL è di recentissima acquisizione. La Stagione gode dei Patrocini istituzionali Città di Torino e Regione Piemonte.

 

LA PROGRAMMAZIONE

Si inizia con i Concerti a partire da mercoledì 10 ottobre, nell’ambito dell’Anno Europeo del Patrimonio con MIBACT e Città di Torino, con una serata ispirata all’accessibilità dei nostri patrimoni culturali – tangibili e intangibili – in occasione dell’inaugurazione della Stagione Concertistica “NELL’ARMONIA DELLE DIFFERENZE” dell’Orchestra da Camera “G.B. Polledro” diretta da Federico Bisio, che si terrà presso il Conservatorio di Torino.

Il tema della Stagione si ispira alle proporzioni armoniche che esistono in musica, natura e architettura. Da sempre infatti l’uomo è attratto dalla regolarità e dai rapporti simmetrici. Ma la simmetria non potrebbe esistere senza a-simmetria che, come il buio e la luce, conferiscono libertà perfetta all’armonia delle differenze. L’appuntamento tra musica e arti propone la Sinfonia in Re mag. op. 18/6 di J.C. Bach, il Concerto per corno n. 2 in Mi bemolle mag., K.417 di W.A. Mozart – con il Solista Stefano Fracchia al Corno – e la Serenata in Re mag. n. 1 op. 11 di J.Brahms. Durante l’esecuzione musicale in collaborazione con la sezione TESPI del Conservatorio e a regia di Mattia Bena, una proiezione sulla cupola dell’auditorium dedicata alle architetture armoniche, paesaggi e creature naturali selezionate in collaborazione con Archivio Storico di Torino, Archivio privato Riccardo Moncalvo, Collezione Haeckel di G.Guerreri e le fotografie di paesaggio courtesy La Natura Torna ad Arte.

Precede il concerto, alle ore 18, la visita gratuita alla Galleria degli Strumenti d’epoca del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, in collaborazione con l’Ente stesso e sotto la guida della curatrice Francesca Odling. L’appuntamento tra musica e arti visive ispirate a natura, architettura e territorioviene anche proposto a conclusione del convegno promosso da Biennale PaesaggioZero 2018 – VI° edizione presso Palazzo Lascaris “PAYSAGE TVB” organizzato da Politecnico di Torino DIST, Osservatorio del Paesaggio dei Parchi del Po e della collina torinese, Ente di gestione delle aree protette del Po torinese.

Circa un mese dopo, sabato 3 novembre, nell’ambito della Notte Bianca delle Arti Contemporanee Città di Torino, l’Orchestra G.B. Polledro prosegue nella sua tematica di armonia nelle differenze con l’unione tra musica classica e arte contemporanea. Dalle ore 18 l’evento di apre con un pre-concerto davvero unico.

Grazie all’artista Francesco Preverino – un veterano dell’arte visiva noto in tutto il mondo e con opere esposte a New York e a Shanghai – il Foyer del Teatro Vittoria ospiterà in esposizione temporanea alcune opere presentate appositamente dal pittore torinese, con una esclusiva esposizione delle sue carte dipinte in occasione del live painting del 19 maggio scorso nell’ambito del concerto di chiusura della Stagione precedente. Il progetto “Colorando Le Note” si abbina alla campagna di raccolta fondi dell’Orchestra Polledro. Un’iniziativa nata per coinvolgere il pubblico e sostenere con donazioni le attività speciali dell’ente stesso. Seguirà a palco alle ore 21 l’esecuzione del Concerto con l’organico orchestrale diretto dal M° Federico Bisio, su musiche di Edvard Elgar, Introduzione e allegro per quartetto d’archi e orchestra d’archi op. 47 con il Quartetto Res e i Solisti Tommaso Belli e Vittorio Sebeglia al violino, Ruggero Mastrolorenzi alla viola e Filippo Tortia al violoncello; seguono Bela Bartok, Divertimento per archi Sz. 113 e Leoš Janáček, Suite per orchestra d’archi.

A dicembre l’Orchestra Polledro si impegna a celebrare il Natale presso varie sedi con la “Gran Partita”, la nota Serenata per fiati n. 10 in Si bemolle maggiore, K1 361 (K6 370a) di Wolfgang Amadeus Mozart. Si inizia il 13 dicembre in occasione di un evento ad inviti presso la Scuola di Applicazione dell’Esercito di Torino.

Si riprende poi venerdì 8 marzo 2019 in occasione della Giornata Mondiale della Donna presso il Teatro Vittoria di Torino, con una emozionante serata di Festa in omaggio al femminile, insieme ad alcuni Partner tecnici e una Testimonial speciale, per l’esecuzione diretta dal Maestro Federico Bisio, sempre a partire dalle ore 21 .

Il Direttore Stabile della Polledro propone Elisabetta Brusa – compositrice milanese vivente – nel suo Adagio per orchestra d’archi (1996) in “Prima esecuzione a Torino”, preceduto da Leopold Kozeluch, Concerto per pianoforte e orchestra in Fa maggiore, P IV F 1 “Prima esecuzione in tempi moderni”. A seguire, due opere di Wolfgang Amadeus Mozart: il Concerto per pianoforte e orchestra N. 12 in La maggiore KV 414 con Solista Antonio Valentino al pianoforte, e la famosissima Ein musikalischer Spaß KV 522.

Martedì 2 aprile 2019, arriva l’unico dei concerti dell’Orchestra condotto da un Direttore ospite sempre molto gradito al pubblico della Polledro: il Maestro Giuseppe Montesano, questa volta alle prese con un richiestissimo repertorio mozartiano. In programma, di Wolfgang Amadeus Mozart, la Sinfonia in Mi bemolle maggiore n.1 KV 16, il Concerto in Do maggiore per flauto e arpa KV 299 – con Solisti Rebecca Viora al flauto e Federica Mancini all’arpa – e la poderosa Sinfonia in Do maggiore n. 41 “Jupiter” KV 551. Durante la serata vi sarà un apposito tributo alla Giornata Mondiale sull’Autismo, consapevoli – nello spirito di tale ricorrenza – che la musica sia fondamentale per il nostro benessere interiore, la nostra crescita personale e lo sviluppo di altre forme di arte, comunicazione e creatività.

E infine, martedì 21 maggio 2019 l’Orchestra G. B. Polledro diretta da Federico Bisio conclude la Stagione “NELL’ARMONIA DELLE DIFFERENZE” con il Concerto per violino, pianoforte e orchestra d’archi in re minore MWV 04 di Felix Mendelssohn-Bartholdy – con ospiti i Solisti Alessandro Milani al violino e Roberto Issoglio al pianoforte. A questo segue l’esecuzione della Sinfonia in sol minore n. 3 op. 36 composta ancora una volta da una donna, questa volta francese, Louise Farrenc. La serata di tarda primavera prevede, come già avvenuto nella scorsa stagione, una sorpresa – questa volta di carattere letterario – in omaggio all’OFF Salone internazionale del Libro di Torino. Seguiranno dettagli in un nostro prossimo comunicato nel 2019.

Siete pronti? allora partecipate numerosi ed entusiasti alla campagna di raccolta fondi donando al link https://www.innamoratidellacultura.it/projects/colorando-le-note/

Buon #crowdfunding a tutti!

Redazione https://www.innamoratidellacultura.it

Esistono ancora i cantautori? Da Genova parole e musica con il cuore.

In origine erano menestrelli. Chiamati nelle corti per il divertimento dei signori. Cantavano storie di amore e avventura tramandando i fatti di generazione in generazione.

In Italia, patria di grandissimi poeti e romanzieri,  la “parola cantata” conosce il suo apice negli anni del secondo dopoguerra.

I grandi cantautori italiani degli anni 70 e 80

A Sanremo  furoreggiavano le canzoni di Gino Paoli, Sergio Endrigo Piero Ciampi , Domenico Modugno e  Bruno Lauzi. Cantavano l’amore e il melodico italiano faceva ballare e sognare i giovani illuminando i cuori di sogni e speranze.

Modugno è il primo cantautore che scrive canzoni partendo dalla cronaca: nel 1955 scrive Vecchio frac dopo aver letto su un giornale la notizia del suicidio del principe Raimondo Lanza di Trabia (che, all’età di 39 anni  si era gettato dalla finestra del suo palazzo in via Sistina a Roma,[4] ed anche Lu pisce spada nasce da una storia vera, letta in un giornale.

PierPaolo Pasolini scrive e   pubblica nel biennio 1961/1962 canzoni  cantate da Laura Betti che verranno poi riprese negli anni ’70 e negli anni ’90 da Grazia De Marchi e soprattutto dalla splendida voce di Gabriella Ferri.

Dalla seconda metà degli anni ’60 il fenomeno cantautorale diventa  uno strumento di ricerca, di emancipazione, di replica creativa all’arte dei suoni.

Il tema dell’amore lasciava spazio ad argomenti di interesse sociale, a testi capaci di raccontare l’Italia che cambiava, che alle volte arrancava, che protestava e chiedeva riscatto.

La canzone d’autore italiana continua con la sua tradizione passando una fase rock negli anni ’80 con Vasco Rossi, Ligabue, Liftiba , solo per citare i più conosciuti.

Andrea Sigona

E oggi? Chi sono i cantautori di oggi? I Millenials sono cresciuti ascoltando, cantando e ballando le parole impegnate di mostri sacri come Lucio Dalla, Fabrizio De André, Francesco Guccini e Rino Gaetano. Canzoni che ancora oggi tutti conoscono e apprezzano.

Il passaggio da questi  artisti di livello altissimo che attraverso la loro musica hanno saputo creare e diffondere cultura, intellettuali di tutto rispetto che facevano della musica un mezzo per comunicare idee, satira, poesia e soprattutto bellezza ad oggi c’è stato?

In Italia i cantautori ci sono, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Il livello di comunicazione e di contenuti cambia negli anni ’80 e ’90 .

Artisti come Jovanotti, Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Alberto Camerini, Donatella Rettore, Luca Carboni, Raf, Fabio Concato, Giuni Russo, Amedeo Minghi, Mario Castelnuovo, Marco Ferradini, Luca Barbarossa, Gianna Nannini  innovano contenuti e  melodie.

Siamo andati alla ricerca di artisti italiani contemporanei e l’attenzione è caduta su un cantautore  molto interessante:  bellissimo timbro di voce e parole che incantano.  Raffinato e  impegnato.

Si chiama Andrea Sigona. E’ un millenial, perchè  nasce a Genova il 10 maggio 1969. Cantautore, suona chitarra, elettrica ed acustica, pianoforte e armonica. Scrive parole che toccano il cuore.

Ascoltate per credere!

https://www.youtube.com/watch?v=kMZDbMNMK3A

Andrea Sigona canta la sua Genova con parole intelligenti e sensibili

Questo passaggio tratto dall’album Passaggi si intitola  “Indistruttibili”  e rappresenta con delicatezza l’anima di Genova, città austera e bellissima  che in un momento tragico e doloroso come è quello attuale reagisce con dignità e fierezza .

Cala la sera dentro di me…

Sono questioni di Genova

E a ricucirli non riesco nemmeno un po’

I nostri anni portati via

Rubati al cielo che forse non li regge più

Per ricercarli nei vicoli

Dove le strade a volte si perdono ma lasciano impronte

Da sempre indistruttibili

In rete abbiamo trovato il canale You Tube e ascoltato le canzoni di Andrea Sigona . Leggendo notizie in rete abbiamo letto che sta per uscire un nuovo album. A dieci anni esatti dalla pubblicazione del primo disco intitolato “Passaggi”.

Andrea Sigona è un cantautore impegnato. qui lo vediamo con Don Gallo.

In attesa della buona musica di Andrea Sigona, vi auguriamo buona lettura sul nostro blog e un invito a partecipare alle campagne di crowdfunding.

Redazione  – www.innamoratidellacultura

Un disco per riportare in vita l’opera barocca di Giovanni Lorenzo Lulier.

Il progetto della musicologa italiana Chiara Pelliccia è ambizioso, interessante, colto. Bellissimo. E’ uscito questa mattina sulla piattaforma e sta già raccogliendo consensi e supporto.  Come facciamo a saperlo? Basta guardare le visite alla pagina…

“Giovanni Lorenzo Lulier – musicista del barocco romano” è un progetto che porta  alla luce l’arte musicale di uno straordinario -quanto poco conosciuto-  artista italiano.  Parliamo di Giovanni Lorenzo Lulier, compositore di cantate da camera, di serenate, oratori e opere vissuto a Roma nella seconda metà del 1600.  Lulier era famoso fra i  suoi contemporanei con il nome di “Giovanni del violone” ed è proprio  con questo nome che  figura nell’intestazione della gran parte delle fonti delle sue musiche e sulla gran parte dei documenti archivistici che lo riguardino.

Musica barocca su www.innamoratidellacultura.itLa sua musica è magnifica, soave e intensa, frizzante e si merita di essere conosciuta e apprezzata da tante, tantissime persone.

Parliamo di mecenatismo!

Lulier ebbe tra i suoi principali mecenati due dei maggiori cardinali romani dell’epoca: Benedetto Pamphilj (tra il 1681 e il 1690) e Pietro Ottoboni (dal 1690 al 1700), mecenati per i quali lavorarono musicisti e compositori come Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti, o, solo pochi anni più tardi, Georg Friedrich Händel. Oggi, per riportare al grande pubblico l’opera di Lulier, anche la musicologa italiana Chiara Pelliccia ha pensato di rivolgersi ai moderni mecenati attraverso una campagna di crowdfunding.

Perchè tutti possano apprezzare le meravigliose musiche di Giovanni Lorenzo Lullier è necessario incidere dei dischi.

Per farlo è richiesta  la partecipazione entusiastica di autentici appassionati di musica barocca italiana. Sei uno di loro? Unisciti al crowdfunding donando su www.innamoratidellacultura.it

aiuta Chiara Pelliccia con il crowdfunding su www.innamoratidellacultura.itCome nasce questa idea?

Il progetto è nato dal desiderio di Chiara Pelliccia di incentivare la ricerca e il recupero delle musiche di Giovanni Lorenzo Lulier e, sino ad oggi,  ha concentrato l’attenzione  sul repertorio delle cantate da camera. La ricerca di Chiara ha mosso i suoi primi passi grazie al sostegno del “Centro Studi sulla Cantata Italiana” (Università degli studi di Roma “TorVergata”) e del “Centro Studi Santa Giacinta Marescotti di Vignanello” (Premio Internazionale Francesco Maria Ruspoli), giungendo alla pubblicazione di un primo corposo studio e del catalogo tematico delle cantate da camera di Lulier (LIM, Miscellanea Ruspoli, II-2012).  La Società Editrice di Musicologia (SEdM) ha sostenuto il lavoro di Chiara  realizzando i due primi fascicoli di cantate da camera in edizione critica inseriti come secondo e terzo numero della collana «Musica vocale da Camera» . Ma non basta, per completare la serie di cd è necessario un ulteriore sforzo.

Il primo passo è un concerto, il 9  dicembre, al Roma Festival Barocca. Ore 21,00:  vieni? Qui la musica di Lulier verrà interpretata dall’ensemble Accademia Ottoboni composta dal violoncellista Marco Ceccato e dalla voce di Francesca Boncompagni.  Nella stessa giornata si terrà una mattinata di studi su Lulier e le sue musiche. Una vera full immersion nella musica barocca.

Quanto serve per realizzare il disco?

La campagna di raccolta fondi prevede un obiettivo di 4000 euro. Serviranno a Chiara Pelliccia a  coprire i costi di realizzazione del disco e anche quelli di promozione della campagna di crowdfunding.

Vuoi aiutare Chiara a realizzare il suo sogno? Quanto sei #innamoratodellacultura? Sai che ci sono ricompense per chi partecipa? Che le donazioni si possono dedurre? Che l’unione fa la forza?

 

 

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SEdM

Accademia Ottoboni

redazione www.innamoratidellacultura.it

La banda suona per noi, la banda suona per voi…il 17 e 18 settembre a Busseto con un festival in onore dei 200 anni della Società Filarmonica.

Alzi la mano chi non conosce le celebri arie di Giuseppe Verdi. “Amami Alfredo , ”Va’ Pensiero”  e ”La donna è mobile”.  In tutto il mondo, l’opera del Maestro viene eseguita, cantata e celebrata. Pochi sanno però che a Busseto, piccolo comune italiano in provincia di Parma, dal 1836 al 1838 il Maestro  aveva diretto la Società Filarmonica.

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L’ eredità del suo straordinario insegnamento è stata raccolta e tramandata negli anni dall’ ’Associazione Bandistica “Giuseppe Verdi” di Busseto.  Che oggi ha deciso di festeggiare i 200 anni della Società Filarmonica – ufficialmente istituita il 12 Agosto 1816 – organizzando il Festival Bandistico “Città di Busseto”, che si terrà dal 17 e 18 Settembre 2016 anche grazie alla campagna di raccolta fondi dal basso appena attivata.

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Si tratta di una eccellente occasione per condividere con altre realtà bandistiche un momento di incontro musicale, di scambio culturale e di amicizia. Durante il fine settimana si avvicenderanno concerti, sfilate ed esibizioni. Il tutto all’insegna dell’allegria!

Il calendario prevede la partecipazione di ben 16 bande provenienti da tutta Italia, per un totale di 600 musicisti. Nella giornata del sabato 17 settembre si potrà assistere a concerti di vario genere mentre alla domenica le bande sfileranno nel centro storico cittadino creando uno straordinario effetto visivo ed acustico. Il momento clou andrà dalle 11.30 alle   12.30 con una grandiosa esibizione d’insieme in Piazza Verdi (verrà eseguita la marcia “Busseto”, composta per l’occasione dal M° Fernando Francia e donata a tutte le bande partecipanti). I concerti poi continueranno per tutta la giornata in vari punti della città.

Ogni banda ha una divisa differente

Ogni banda ha una divisa differente

Il festival è completamente gratuito e per coprire i costi organizzativi l’Associazione ha attivato una campagna di raccolta fondi dal basso sul portale https://www.innamoratidellacultura.it/campaigns/festival-bandistico-citta-busseto-2/#.V3pXlvmLTIV

Sono rimasta incuriosita dalle ricompense che vengono offerte ai donatori che, vista la peculiarità, non devono essere semplici #innamoratidellacultura ma melomani accaniti  desiderosi di partecipare al progetto in prima persona.

ogni banda è diversa

ogni banda è diversa

Cito dal sito: “Hai mai desiderato suonare il clarinetto, lo strumento di Lucio Dalla e Woody Allen? Noi ci mettiamo l’insegnante e lo strumento, tu il fiato! Lezione di clarinetto con insegnante e strumento + buono sconto del 5% per l’acquisto di un prodotto a scelta nelle categorie “elettrodomestici”, “complementi” sul sito massaricasa.com “. Tutto questo per  50  euro senza contare il divertimento che, leggendo tutto l’elenco di quanto viene offerto, è assicurato.

Per seguire gli aggiornamenti riguardanti il Festival i canali social attivi sono Facebook : www.facebook.com/groups/festivalbandisticocittadibusseto2016/ e il sito web dell’associazione www.bandaverdibusseto.it

Non mio stancherò mai di ripetere che partecipare ad una campagna di crowdfunding significa entrare a fare parte del progetto creando un’onda virtuosa di amicizia e solidarietà che mai, come in questi momenti, serve per superare la crisi. Economica e di rapporti umani fra le persone. E’ possibile donare, anche poco perchè è il gesto che conta e considerando che poche cifre da tante persone fanno grandi importi, perchè no?

Chi non ha i  i fondi ma si sente #innamorato del progetto,  una buona soluzione è quella di condividere la notizia della campagna con i propri amici su tutti i canali che ha  a disposizione : e-mail social, a voce o per telefono. L’effetto virale è assicurato e … la realizzazione del festival,  anche!

Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it

Torino Jazz Festival 2014 – Elio e le Storie Tese. Dancing in the Rain

Sotto una pioggia battente, insieme a una moltitudine di persone munite  di ombrello, stivaletti e impermeabile, ci siamo  goduti il concerto di chiusura di questo TJF 2014 con Elio e le Storie Tese.

È stata davvero una grande emozione. Torino, la nostra   amata  Torino, quasi non la riconoscevamo  più. Il Festival dedicato al jazz è arrivato al suo terzo anno consecutivo e, come il buon vino, invecchiando migliora. Ovunque, nelle piazze cittadine, nei locali, nei circoli (Esperia, Jazz Club) abbiamo  visto persone felici di ballare e cantare.

Al Circolo dei lettori si sono svolti incontri letterari e al Cinema Massimo un’interessante rassegna di documentari sul jazz. Sono stati organizzati seminari e workshop, come quello tenuto dalla Juilliard School al Conservatorio G. Verdi.

Stefano Zenni alla direzione artistica ha fatto un ottimo lavoro, chiamando sul palco artisti del calibro di Caetano Veloso, Al Di Meola, Manu Dibango. E lo ha fatto anche prestando attenzione alla scelta delle location e rendendo chiara la distinzione tra concerti di piazza e performance all’interno di auditorium e teatri.

diane schuur - torino jazz festival

Straordinarie poi le voci femminili di Diane Schuur, che si è esibita con la Torino Jazz Orchestra, e Sheila Jordan, special guest al Jazz Club per il Jimmy Cobb Italian Trio.

Come da tradizione, il tempo ha fatto i capricci e neanche il primo maggio è stato clemente. Elio, in finale di serata,  si è esibito alla grande sotto la pioggia e il vero cambiamento della città.  Da grigia e metallica ad argentea e metallara. Non ci siamo   accorti dei soliti torinesi mugugnoni, semplicemente perché non ce n’erano più!

torino jazz festivalLa Festa Jazz è andata bene, il pubblico ha partecipato con calore (quasi 50mila presenze), nonostante la grandine che a un certo punto ha colto tutti di sorpresa. Il jazz, però, ha avuto la meglio, stregando il suo pubblico. Elio è stato preceduto da grandi nomi e, in particolare, del trombettista Ibrahim Maalouf, che ci ha regalato una performance di rara bellezza.

Vi lasciamo  con qualche clip che vi riporterà direttamente sul palco di Piazza Castello.