La cultura ha bisogno di fondi? Come orientarsi fra crowdfunding, ArtBonus e sponsoring.
Il 6 di marzo siamo stati invitati dalla Camera di Commercio di Milano e dalla società The Round Table in qualità di relatori al convegno, intitolato “ Nuovi strumenti di raccolta fondi: produzioni culturali d’Impresa, Art Bonus e crowdfunding”.
Il pubblico, composto da circa un centinaio di referenti di Fondazioni culturali, Associazioni e Cooperative Culturali, si è dimostrato attento e interessato agli argomenti che,come sappiamo ormai bene, interessa tutto il comparto culturale italiano.
Dopo le introduzioni e i saluti di rito, il testimone è passato a Francesco Moneta, amministratore delegato di The Round Table e ideatore ed organizzatore dell’ormai famoso premio “Cultura + Impresa” che ogni anno premia il miglior progetto di comunicazione proposto da un’azienda e realizzato in ambito culturale.
Nel 2016 il vincitore è stato Edison con il suo spettacolare progetto legato all’Expo 2015. Il 2017 vedrà un altro progetto eccellente, probilmente legato al grande successo riscosso dall’ArtBonus e alla crescita delle campagna di crowdfunding in ambito culturale su tutto il territorio italiano.
Il primo intervento del convegno è stato l’interessante racconto di una case history d’eccellenza legata proprio all’Art Bonus.
A raccontarla, in forma estremamente interessante e precisa, è stato il giovane Assessore alla Cultura di Cinisello Balsamo, Andrea Catania, ideatore e promotore di una iniziativa di mecenatismo legata al recupero di una villa storica situata nel centro cittadino.
“Villa Ghirlanda” è un’antica villa patrizia lombarda il cui restauro era stato preso in cura da un gruppo di imprenditori locali intenzionati a trasformarla nel centro culturale cittadino.
La lodevole iniziativa si è però arenata, che novità, per mancanza di fondi e il cantiere iniziato non consentiva certo la fruizione ai cittadini della struttura e del magnifico parco che la circonda.
L’Assessorato alla Cultura, utilizzando mezzi e professionalità proprie, forte del fatto che il restauro godesse dello sgravio fiscale ArtBonus, ha promosso una campagna di sensibilizzazione e comunicazione che, in tempi addirittura dimezzati rispetto a quelli previsti, ha condotto alla raccolta dei fondi necessari .
Interessante sentire come un ente pubblico si sia avvalso della collaborazione di grandi realtà associative come, per esempio, il Rotary Club, per organizzare una cena di gala dedicata alla raccolta di fondi. Questo tipo di attività è stato ripetuto l’anno successivo e nel 2017, per rendere la raccolta fondi più interessante e stimolante, sono previste altre azioni di coinvolgimento diretto della popolazione di Cinisello Balsamo.
In che cosa si differenzia una campagna di crowdfunding da una campagna di raccolta fondi come quella realizzata per Villa Ghirlanda?
Fondamentalmente le attività sembrano identiche se non molto simili. Elementi comuni sono:
1 – la costruzione di una comunità di donatori
2 – la realizzazione di una campagna di comunicazione
3 – l’ideazione di eventi mirati.
Se tutto questo fosse stato realizzato avvalendosi del supporto di un portale di crowdfunding, le donazioni, invece di finire sul conto corrente bancario del Comune di Cinisello Balsamo, sarebbero state accreditate sul portale e quindi in chiaro. In più, i donatori avrebbero potuto ricevere in cambio delle ricompense.
La comunicazione sarebbe viaggiata su canali digitali e, alla fine dei conti, è possibile che le cifre raccolte sarebbero state maggiori perchè se vero che lo sgravio ArtBonus piace a chi dona, è anche vero che una donazione realizzata attraverso una campagna di crowdfunding rende le cose più calde e coinvolgenti.
Un’amministrazione pubblica se vuole appoggiarsi a un portale di crowdfunding deve prima indire una gara e poi procedere.
Considerando che i tempi di una legislatura sono ridotti, l’Assessore Catania merita un grandissimo plauso per la grande incisività ed efficacia.
ArtBonus non si applica a tutti i beni da restaurare ma solamente a quelli pubblici. Le domande del pubblico sono state molte e molto tecniche. Quasi tutte, alla fine, si sono concentrate sui tecnicismi legati ad una campagna di crowdfunding. Che non è una attività adatta a tutti e che non tutti sono in grado -o vogliono e possono – fare.
Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it