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NFT e crowdfunding. Quali i punti in comune?

Cari amanti della cultura, artisti e sognatori digitali, oggi vi portiamo nel mondo affascinante degli NFT (Non-Fungible Tokens) su www.innamoratidellacultura.it. Scopriremo insieme come creare, promuovere e apprezzare l’arte digitale in un modo innovativo e rivoluzionario.

A – Creare un NFT: L’Arte della Digitalizzazione

Creare un NFT è come dipingere una tela digitale, ma con un tocco magico in più. Il processo è sorprendentemente accessibile: vai su una piattaforma dedicata ( leggi sotto quali sono) e carica il tuo lavoro digitale, imposta parametri come la rarità e il numero massimo di copie, e voilà, hai appena creato il tuo NFT. L’NFT è una vera e propria impronta digitale che ha il vantaggio di garantire la proprietà e l’autenticità dell’opera, aprendo le porte a un nuovo modo di possedere e scambiare arte.

B – Vantaggi per gli Artisti: L’Arte di Valorizzare il Creatore

Gli artisti possono trarre enormi vantaggi dalla creazione di NFT. Prima di tutto, gli NFT eliminano la necessità di intermediari, consentendo all’ideatore di mantenere un maggiore controllo creativo e guadagnare di più dalla vendita delle loro opere. La trasparenza della blockchain garantisce che ogni transazione sia tracciabile, fornendo quindila possibilità di ricevere un nuovo flusso di entrate, trasparente e ininterrotto. Inoltre, gli NFT consentono agli artisti di raggiungere una vasta audience globale senza barriere geografiche, ampliando enormemente le opportunità di visibilità e successo.

C – Pubblicare NFT: Esploriamo insieme Le Piattaforme Digitali

InnamoratiDellaCultura.it offre una piattaforma dedicata e accogliente per gli artisti che desiderano pubblicare i loro NFT. Tuttavia, esistono anche altre piattaforme rinomate come, per fare un esempio, OpenSea, Rarible e Mintable. Ogni piattaforma ha delle caratteristich eprecise e la scelta dipende dalle tue esigenze e preferenze. Puoi notare che www.innamoratidellacultura.it offre a chi desidera fare una campagna di crowdfunding una comunità appassionata pronta a sostenere progetti in ambito artistico e cultuarale. Hai pensato che potresti pubblicare una campagna e chiedere supporto per la comunicazione del tuo NFT?

D – Promuovere gli NFT: La Sinfonia Digitale del Successo

Promuovere il tuo NFT è molto simile a orchestrare una campagna di crowdfunding, ma con una melodia digitale unica. Se pensi che sia sufficente pubblicare il tuo NFT su un sito dedicato…ti stai sbagliando! Per far in modo che le persone si accorgano della tua opera e la possano acquistare…devi utilizzare i social media e condividere con tutta la tua comunità il tuo processo creativo. Puoi coinvolgere la tua audience con anteprime esclusive e raccontare la storia dietro ogni opera.

Nel mondo digitale….devi essere anche tu digitale…quindi collabora con influencer e altri artisti digitali per ampliare la tua portata. Inoltre, crea una narrazione coinvolgente attorno al tuo NFT, evidenziando i dettagli unici che lo rendono speciale. E non dimenticare di offrire ricompense speciali per i sostenitori, come edizioni limitate o esperienze esclusive legate alle tue opere.

Ti sembra tanto diverso da una campagna di crowdfunding? No…e infatti le dinamiche sono davvero molto simili.

InnamoratiDellaCultura.it è la piattaforma perfetta per abbracciare la rivoluzione degli NFT e portare la tua arte a nuove vette digitali. Che la tua sinfonia digitale risuoni attraverso la blockchain, creando connessioni durature tra gli amanti dell’arte e gli artisti audaci del futuro! 🎨🚀

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it e ..lanciaq insieme a noi il tuo NFT!

tecniche di marketing per lanciare una campagna di crowdfunding: si ma senza aggredire le persone

Marketing per il Crowdfunding Culturale. Lo faccio? Non lo faccio?

Push and Pull. Ma di cosa stiamo parlando?

In campo culturale, bisogna distinguere fra due tipologie di attività di promozione (marketing).

Il primo è il “marketing di tipo push” (in inglese il verbo push significa spingere)  che può essere paragonato a un approccio più assertivo nel promuovere un progetto o un’iniziativa.

Immaginiamo di essere immersi in una tranquilla serata di teatro quando, all’improvviso, ci viene presentato un flusso di annunci di vendita che interrompono il nostro coinvolgimento nell’opera.

Questo tipo di approccio potrebbe risultare intrusivo e disturbare chi desidera immergersi completamente nell’esperienza culturale senza interruzioni indesiderate.

Per capire meglio il sistema “push” che tutti, volenti o nolenti, conosciamo è quello degli spot pubblicitari che irrompono nel bel mezzo del nostro film.

D’altro canto, nel crowdfunding culturale, la tipologia di marketing che  assume una sfumatura più sottile e centrata sul contributore e’ quella definita “pull”.

Qui, l’addetto culturale dovrebbe concentrarsi su strategie che coinvolgano coloro che già dimostrano un interesse per ambiti culturali simili. Ad esempio, se qualcuno ha supportato progetti artistici precedenti, è probabile che sia incline a sostenere iniziative culturali correlate. Il marketing pull in questo contesto si basa sulla creazione di un dialogo autentico e su un coinvolgimento reciproco tra l’organizzazione culturale e il suo pubblico interessato.

Quello che serve per realizzare una campagna di successo in Italia e di cui dobbiamo renderci conto una buona volta. Va bene uscire sui propri canali social ma, ha senso fare campagna nazionale quando il nostro progetto è locale? La risposta è sempre la stessa. Dipende dal progetto e dalla sua importanza e notorietà.

Ci sono regole da seguire? Certamente si.

Evitare l’Invasività: L’invio indiscriminato di richieste di finanziamento potrebbe essere paragonato a disturbare gli appassionati di cultura con annunci pubblicitari invadenti mentre cercano di immergersi in un evento culturale. Un addetto culturale consapevole dovrebbe evitare di danneggiare la reputazione dell’organizzazione culturale attraverso tattiche che potrebbero risultare invadenti e controproducenti.

La Transizione Verso il Marketing Pull: Per un addetto culturale che si avvicina al crowdfunding, è cruciale comprendere che, sebbene il ricorso iniziale a tattiche di marketing push possa essere necessario per attirare l’attenzione, la transizione verso strategie pull è fondamentale per instaurare relazioni durature con i sostenitori. Focalizzarsi sulla costruzione di un legame autentico con il pubblico, offrendo contenuti culturali pertinenti e personalizzati, può favorire un coinvolgimento continuo e sostenibile.

In conclusione, nel crowdfunding culturale, l’equilibrio tra  catturare  l’attenzione con tattiche di marketing push e la successiva costruzione di relazioni a lungo termine attraverso strategie pull è un passaggio essenziale perche si instauri un successo duraturo nella raccolta fondi di  un progetto culturale.

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale e usufruire di una consulenza personale del valore di 150 euro gratuitamente?

Iscrivi il tuo progetto su www.innamoratidellacultura.it e manda una email con il tuo numero di cellulare a progetti@innamoratidellacultura.it

Per Natale…regala @Cultura!”

Strategie di Crowdfunding Culturale .Adattare la Tua Campagna al Pubblico di Riferimento

Il crowdfunding di tipo reward come è quello proposto da www.innamoratidellacultura.it ha rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali accedono ai finanziamenti, offrendo un’opportunità unica di coinvolgere direttamente il pubblico. Tuttavia, il successo di una campagna di crowdfunding dipende in gran parte dalla capacità di coinvolgere il  proprio pubblico di riferimento e dalla messa in campo di strategie adatte per indurlo a partecipare con una donazione e, magari, nella condivisione stessa del progetto con altre persone..

Campagne a Livello Locale: Le campagne e, di conseguenza, le strategie che devono essere adottate per promuoverle  cambiano a seconda se il progetto ha un impatto diretto con la comunità locale oppure se ha un raggio più ampio, nazionale o, magari, internazionale.

Se il tuo progetto ha un impatto principalmente a livello locale, come un concerto o una mostra in una specifica comunità, è saggio concentrarsi  su strategie di coinvolgimento locale e sulla propria comunità di riferimento. Per esempio, puoi  organizzare eventi di lancio, magari una conferenza stampa di presentazione  e, per coinvolgere  le comunità online e offline, e sfruttare  le partnership con enti locali o aziende per aumentare la tua visibilità, stampare dei volantini e..parlare con tutte le persone che conosci. La tua storia dovrebbe sottolineare il legame emotivo con la comunità e spiegare come il progetto arricchirà la vita locale.

Campagne a Livello Nazionale: Per progetti che hanno  un bacino di interesse nazionale, come una produzione teatrale itinerante, è necessario capire che devi ampliare la tua strategia di coinvolgimento. Utilizza social media e pubbliche relazioni nazionali per aumentare la visibilità. Coinvolgi influencer o personalità di spicco nel settore culturale che abbiano un seguito a livello nazionale. La tua narrazione dovrebbe enfatizzare l’importanza nazionale del progetto e, una volta realizzato, come può contribuire al panorama culturale del paese.

3. Campagne a Livello Internazionale: Se il tuo progetto ha ambizioni internazionali, come nel caso di Villa Verdi Sant’Agata, la tua strategia deve essere globale. Sfrutta la piattaforme di crowdfunding e traduci i i contenuti e il  materiale promozionale nelle lingue chiave. Coinvolgi ambassador o collaboratori influenti a livello globale. Comunica in modo convincente come il progetto contribuirà al patrimonio culturale mondiale.Un buon ufficio stampa e il coinvolgimento di blogger e influencer potrebbe davvero fare la differenza

Conclusioni: Adattare la tua strategia di crowdfunding al pubblico di riferimento è cruciale per il successo. Sia che tu stia puntando su una portata locale, nazionale o internazionale, comprendere il tuo pubblico e creare una narrazione coinvolgente saranno le chiavi per raggiungere e superare gli obiettivi di finanziamento.

La cultura ha il potere di unire le persone, e con la giusta strategia, il tuo progetto culturale può trasformare il supporto del pubblico in realtà tangibile. Che cosa si deduce da tutte quello che ho scritto?

Che una campagna di crowdfunding, fatto salvo per raccolte fondi emergenziali o per progetti di interesse collettivo straoridnario, arriva al successo grazie alla forza delle persone che la promuovono. In questo aspetto è proprio il caso di dire che l’elemento umano è essenziale. La tecnologia facilita, sicuramente. Ma non si sostituisce al calore di un sorriso o ad una richiesta fatta con il cuore.

Emanuela Negro Ferrero

scrivi al nostro team per proporre la tua idea progettuale!

progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding culturale: sgravi e aspetti contributivi.

Iniziamo col dire che il crowdfunding culturale è sempre più utilizzato e sovente viene confuso con altri tipi di crowdfunding come quello di tipo equity o lending che, fortunatamente per noi, presentano aspetti tributari e fiscali molto più complessi e questo, in un paese come il nostro è una gran bella notizia.

Molte associazioni non profit come associazioni ed Enti culturali, si avvalgono di questo straordinario strumento di finanziamento alternativo e dal basso, perché consente di presentare senza troppe formalità, un progetto ad  una moltitudine di potenziali donatori, praticamente un numero infinito in teoria.

La preparazione di una campagna di crowdfunding, oltre a focalizzarsi sulla preparazione , e successiva presentazione dei contenuti, : deve tenere in conto anche gli aspetti spesso fiscali e contabili. Qualcosa di certamente meno divertente ma indispensabile per non ritrovarsi brutte sorprese future.

Abbiamo pensato a scrivere un breve articolo per darvi una mano a capire quale tipo di crowdfunding può funzionare meglio per voi, senza usare un linguaggio complesso. Poche semplici regole utili a capire come comportarsi dopo che sono arrivate le donazioni.

Iniziamo dalle basi: che cos’è il crowdfunding?

Il crowdfunding è un metodo moderno per raccogliere soldi online e sostenere progetti di organizzazioni no profit quando non hanno abbastanza fondi per farlo da sole.

In pratica, si tratta di  sollecitare donazioni su internet attraverso piattaforme specializzate.

Il percorso iniziale è piuttosto semplice. L’organizzazione non profit pubblica il suo progetto sulla piattaforma indicando quanto denaro gli serve e creando un “piano ricompense “ da dare in cambio ai donatori.

Ovviamente, bisogna saper scrivere un progetto decente, cosa che non è sempre così scontata (se volete saperne di più sulla progettazione, potete dare un’occhiata al nostro blog dove trovate decine di articoli suddivisi per argomento).

Il crowdfunding dal punto di vista contabile

Per capire come trattare i soldi raccolti tramite crowdfunding dal punto di vista contabile, dobbiamo dare un’occhiata alle regole delle organizzazioni no profit e a un documento della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.

Questo documento dice che i soldi raccolti online tramite crowdfunding sono considerati “donazioni in denaro”. In altre parole, sono soldi che la gente dà all’organizzazione senza ricevere nulla in cambio.

Ma se la campagna di crowdfunding prevede una “ricompensa” in cambio dei soldi (come regali o servizi), la situazione si fa più complicata e bisogna valutare caso per caso se questa attività rientra tra gli scopi dell’organizzazione o se è un’attività commerciale.

La gestione fiscale dei fondi raccolti dipenderà da questa decisione.

Gli enti no profit hanno l’obbligo di  redigere un rendiconto entro quattro mesi dalla fine dell’anno fiscale, in cui devono spiegare in modo chiaro quanto hanno raccolto e come intendono usare queste somme per la realizzazione del  progetto di crowdfunding.

Il crowdfunding dal punto di vista fiscale

I soldi raccolti tramite crowdfunding non sono soggetti all’IVA, secondo le leggi fiscali. Inoltre, non sono tassati, come stabilito dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi.

In sostanza, non dovete preoccuparvi di pagare l’IVA o le tasse sui soldi raccolti in questo modo.

I vantaggi fiscali per i donatori

Le persone che donano soldi a un’organizzazione no profit tramite crowdfunding possono dedurre o detrarre queste somme dalla loro dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Unico).

La guida pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate contiene tutte le informazioni che vi servono.

Inoltre, è possibile dedurre le donazioni anche se l’organizzazione ha sede all’estero.

La Corte di Giustizia europea ha stabilito che potete usufruire delle detrazioni fiscali previste nel vostro Paese anche se si dona  ad un’organizzazione in un altro Paese.

In conclusione

Il crowdfunding è un bel modo per le organizzazioni no profit di raccogliere soldi. È democratico e può portare a grandi risultati.

Ma, come in ogni cosa, è meglio fare le cose con cautela e non farsi accecare dalle opportunità che offre. Prima di lanciarvi, è consigliabile consultare un esperto del Terzo Settore per assicurarsi di avere tutto sotto controllo, specialmente dal punto di vista fiscale e contabile.

È importante anche comunicare chiaramente ai vostri donatori come state usando i soldi e quali risultati state ottenendo.

La trasparenza è fondamentale per guadagnare la fiducia dei donatori, sia per questo progetto che per quelli futuri.

Se avete domande specifiche o volete chiarire qualche dubbio prima di iniziare, sentitevi liberi di scriverci alla email progetti@innamoratidellacultura.it

E ricordate, se volete fare crowdfunding, dovete saper scrivere un buon progetto…se volete imparare a farlo chiedete una consulenza gratuita di 30 minuti.

Redazione www,innamoratidellacultura,it

Crea e lancia la tua campagna di crowdfunding culturale.

Negli ultimi anni, le piattaforme di crowdfunding hanno rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali vengono finanziati. Grazie a queste piattaforme, artisti, scrittori, registi e altri creativi come te possono presentare le loro idee direttamente al pubblico e ottenere il sostegno finanziario necessario per realizzarle.

Tuttavia, prima di pubblicare una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward, ci sono alcuni passaggi cruciali da seguire.

 In questo articolo, esploreremo quali sono questi passaggi e come possono aiutarti a massimizzare le tue possibilità di successo.

Passaggio 1: Definisci il tuo progetto e il suo scopo Prima di avventurarti nel mondo del crowdfunding, devi avere una chiara comprensione del tuo progetto e del suo obiettivo. Che si tratti di un libro, un film, un album musicale o un’installazione artistica, devi essere in grado di spiegare in modo conciso e coinvolgente cosa rende il tuo progetto speciale e perché le persone dovrebbero sostenerlo.

Passaggio 2: Ricerca approfondita delle piattaforme di crowdfunding. Esistono diverse piattaforme di crowdfunding di tipo reward, ognuna con le sue caratteristiche e il proprio pubblico di riferimento. Effettua un’analisi approfondita su queste piattaforme e valuta quale sia più adatta al tuo progetto culturale. Considera anche le commissioni e le politiche di pagamento delle piattaforme per scegliere quella che meglio si adatta alle tue esigenze finanziarie e certamente, scegliere una piattaforma verticale come www.innamoratidellacultura.it presenta l’indiscutibile vantaggio di rivolgersi ad un pubblico di persone già potenzialmente interessate al tuo progetto.

Passaggio 3: Prepara un piano di raccolta fondi. Un piano di raccolta fondi ben strutturato è fondamentale per una campagna di crowdfunding di successo. Stabilisci un obiettivo finanziario realistico, prendi in considerazione i costi di produzione e quelli che serviranno alla promozione del tuo progetto e definisci le ricompense che offrirai ai sostenitori. Assicurati di impostare  dei traguardi intermedi per mantenere alta l’attenzione dei tuoi sostenitori durante la campagna.

Passaggio 4: Crea un video e una pagina di campagna coinvolgenti. Uno dei componenti più importanti di una campagna di crowdfunding è un video di presentazione coinvolgente. Il video dovrebbe essere breve, chiaro ed emozionante, catturando l’essenza del tuo progetto e spingendo i potenziali sostenitori a partecipare. Inoltre, crea una pagina di campagna ben progettata che fornisca informazioni dettagliate sul progetto, le ricompense offerte e il tuo background creativo.

Passaggio 5: Promuovi la tua campagna attraverso i canali di comunicazione appropriati. Una volta che la tua campagna è online, è fondamentale promuoverla attraverso i canali di comunicazione appropriati. Utilizza i social media, il tuo sito web, blog e contatti con il pubblico per aumentare la visibilità della tua campagna. Coinvolgi amici, familiari e colleghi nella promozione, chiedendo loro di condividere la tua campagna con i loro contatti. Partecipa a eventi culturali locali o a conferenze per presentare il tuo progetto e attirare potenziali sostenitori.

Passaggio 6: Mantieni un’interazione costante con i sostenitori. Durante l’intera durata della tua campagna di raccolta fondi, è fondamentale mantenere un’interazione costante con i tuoi sostenitori. Rispondi tempestivamente alle domande e ai commenti dei potenziali sostenitori sulla pagina della campagna o attraverso i canali di comunicazione dedicati. Invia aggiornamenti regolari sulla progressione del tuo progetto e ringrazia i tuoi sostenitori per il loro sostegno.

Passaggio 7: Gestisci le ricompense e la loro consegna. Le ricompense che offri ai tuoi sostenitori sono un modo per ringraziarli per il loro supporto e incentivare ulteriori contributi. Assicurati di pianificare e organizzare accuratamente la consegna delle ricompense, sia che si tratti di copie del tuo libro, di DVD del tuo film o di altri oggetti correlati al tuo progetto. Rispetta le scadenze promesse e comunica con i sostenitori per fornire aggiornamenti sulla consegna delle ricompense.

Passaggio 8: Monitora e valuta i risultati. Una volta terminata la tua campagna di raccolta fondi, dedica del tempo a monitorare e valutare i risultati. Analizza le metriche chiave come il numero di sostenitori, il finanziamento ottenuto e l’efficacia delle tue strategie di promozione. Prendi nota delle lezioni apprese e delle aree in cui potresti migliorare per future campagne o progetti.

Conclusioni: La pubblicazione di una campagna di raccolta fondi culturale su una piattaforma di crowdfunding di tipo reward può essere un’opportunità entusiasmante per finanziare e realizzare il tuo progetto creativo. Seguendo i passaggi descritti in questa guida, sarai in grado di sviluppare una campagna efficace e coinvolgente, attirando il sostegno e l’interesse di un pubblico appassionato. Ricorda sempre di comunicare in modo chiaro la tua visione e di mantenere un rapporto stretto con i tuoi sostenitori, poiché sono loro che renderanno possibile la realizzazione del tuo progetto culturale.

Buona fortuna!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

Hai un’idea in mente e hai bisogno di sapere come realizzare una campagna di crowdfunding?

Manda una email a progetti@innamoratidellaculura.it

Come valutare se il nostro progetto è adatto per una campagna di crowdfunding culturale

Il crowdfunding culturale è un settore che richiede un’accurata pianificazione.

Punto primo: partiamo chiedendoci perché il nostro progetto dovrebbe funzionare.

Questa domanda ci permetterà di verificare se è davvero il crowdfunding lo strumento più adatto per le caratteristiche della nostra organizzazione, se potrà suscitare l’interesse del pubblico e della nostra community e se ha elementi di originalità rispetto ad altre proposte già presenti online.

Per costruire una campagna di crowdfunding culturale efficace, è fondamentale focalizzarsi sull’oggetto della campagna stessa.

Questo significa definire obiettivi specifici e misurabili che abbiano un impatto chiaro sulla comunità. Dobbiamo dedicare tempo e risorse sufficienti per realizzare una presentazione del progetto breve, efficace, interessante e originale.

È importante tenere presente che il potenziale donatore ha poco tempo a disposizione per ascoltare e leggere la proposta, e si trova in un contesto in cui vi sono molte altre cause che competono per la scelta dei donatori.

Nella valutazione del progetto, è essenziale considerare quali ricompense offrire alle persone. È possibile scegliere se prevedere ricompense o meno, ma nel caso si opti per una campagna basata sulle ricompense, è fondamentale costruire i doni in base agli interessi e alle caratteristiche delle persone che compongono la nostra community.

Nei progetti creativi e culturali, la ricompensa più ambita sembra essere quella di far parte del progetto stesso o di avere accesso esclusivo o in anteprima al prodotto culturale.

Un altro aspetto da considerare è l’analisi del pubblico di riferimento. Dobbiamo valutare a quale tipologia di persone potrebbero appartenere i nostri donatori e quanti potenziali donatori potrebbero essere interessati. È fondamentale valutare l’estensione e la composizione delle reti sociali dell’organizzazione, nonché i contatti presenti nel database che potrebbero essere inclini a donare per il progetto proposto.

La gestione interna dell’organizzazione è altrettanto importante. Dobbiamo identificare le persone che lavoreranno alla realizzazione e alla promozione della campagna, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione culturale.

È fondamentale che ci siano competenze di base in comunicazione, marketing e social media per gestire la campagna in modo efficace. Ricordiamo che “le persone donano alle persone”, quindi sarà più efficace se coloro che promuovono la campagna mettono in prima persona il proprio impegno, costruiscono uno storytelling accattivante e coinvolgente e si identificano con il progetto.

Prima di lanciare una campagna di crowdfunding per progetti culturali e artistici, è fondamentale verificare la presenza e la qualità della presenza digitale dell’organizzazione.

Dobbiamo controllare se l’organizzazione o il progetto ha un sito web responsive e aggiornato, che permetta la creazione di una landing page dedicata alla campagna di crowdfunding e che sia integrato con una sezione apposita per la campagna stessa.

Dobbiamo valutare lo stato di salute dei social media, in particolare di Facebook e Instagram: quanto sono attivi e se vi è una strategia editoriale definita. Dobbiamo considerare se sia necessario creare un nuovo account o se possiamo utilizzare uno già attivo.

Dobbiamo inoltre verificare se l’organizzazione dispone di un database di contatti profilato e strutturato. Tuttavia, il lavoro per una campagna di crowdfunding non si limita all’ambito online. Dovremo anche organizzare azioni per coinvolgere potenziali donatori offline, avvicinandoli gradualmente al progetto, considerando che non tutti sono pronti per il digitale.

La gestione del timing è un aspetto importante per una campagna di crowdfunding culturale. Non ci sono periodi dell’anno specifici giusti o sbagliati, ad eccezione forse dei mesi estivi. Il momento migliore per lanciare la campagna è quando abbiamo completato la verifica dell’esistenza e dell’efficacia di vari canali di comunicazione digitale a disposizione dell’organizzazione culturale.

Infine, dobbiamo stabilire l’obiettivo economico della raccolta fondi che vogliamo raggiungere attraverso la piattaforma di crowdfunding.

È importante considerare che l’80% dei progetti finanziati tramite crowdfunding ha un obiettivo compreso tra 1.000 e 10.000 euro

Per determinare l’obiettivo di raccolta fondi, dobbiamo infine considerare una serie di fattori, inclusi i costi della piattaforma e delle commissioni bancarie, le spese dirette del progetto e delle eventuali ricompense. Inoltre, dobbiamo valutare le risorse necessarie per promuovere il progetto, sia in termini di competenze professionali che di materiali.

In conclusione, valutare attentamente ogni elemento del nostro progetto e pianificare una campagna di crowdfunding culturale richiede tempo, risorse e competenze specifiche per arrivare pronti al lancio.

Ecco alcune pubblicazioni in italiano che trattano il tema del crowdfunding culturale:

  1. Crivellaro, E., & Galvan, E. (2016). Crowdfunding: L’arte del finanziamento collettivo. Franco Angeli.
  2. Floris, M., & Andreini, L. (2018). Crowdfunding culturale. Edizioni Nuova Cultura.
  3. Marinelli, M. (2017). Crowdfunding culturale. L’arte di finanziare un progetto con il sostegno della folla. Edizioni Ambiente.
  4. Marino, V. (2018). Crowdfunding culturale. Crea e finanzia il tuo progetto artistico. La Gru.
  5. Ponziani, F. (2016). Crowdfunding per l’arte. Come promuovere, finanziare e realizzare progetti culturali. Gangemi Editore.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale scrivi a

progetti@innamoratidellacultura.it

Consigli e strategie per raggiungere gli obiettivi di raccolta fondi

Il crowdfunding è quella modalità di raccolta fondi che coinvolge una grande quantità di persone che donano denaro o risorse per sostenere un progetto o un’idea. Il crowdfunding basato sulla ricompensa come è quello di www.innamoratidellacultura.it offre ai sostenitori un incentivo per la loro donazione, sotto forma di un prodotto, servizio o gratificazione simbolica collegati al progetto. Trattandosi di iniziative culturali si può dire che non ci sia un limite alla fantasia. Qualche esempio? Biglietti di ingresso, posti in prima fila, partecipazione alle prove se si tratta di spettacoli teatrali, concerti o balletti, Visite guidate con il curatore o la guida se parliamo di mostre ed esposizioni o luoghi di cultura. Menzioni speciali in caso di restauro o di recupero di beni. La regola è escogitare qualcosa che valorizzi l’impegno del donatore facendolo sentire speciale. Tutto chiaro?

Comprensione dell’importanza delle ricompense nelle campagne di crowdfunding

Le ricompense sono un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding basate sulla ricompensa. Infatti, le persone sono più propense a donare denaro se ricevono una ricompensa in cambio. Le ricompense possono essere di vario tipo, a seconda del progetto e del target di riferimento. In generale, le ricompense includono prodotti esclusivi, servizi personalizzati, esperienze uniche, crediti, riconoscimenti e molto altro.

Come si organizzano le ricompense per una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it?

Se hai deciso di lanciare la tua campagna di raccolta fondi scegliendo la piattaforma www.innamoratidellacultura.it, dopo aver creato gratuitamente il tuo account ti troverai all’interno della tua pagina personale.

Ti verrà chiesto di compilare dei campi come “titolo”, “testo breve”, “testo lungo. Fin qui tutto molto semplice. Quando però arrivi sulla parte della pagina dedicata alle ricompense, vuoi perchè non hai mai progettato una campagna di crowdfunding, vuoi perchè per ideare un piano ricompense devi avere qualcuno che ti ha spiegato come fare, ecco, qui si fermano tutti o quasi tutti.

Ecco qui il trucco ed è davvero facile se segui quello che stiamo per dirti.

Partendo dall’obiettivo di raccolta finale, quello che dovrai fare è suddividere questo importo in cifre minori distribuite in maniera ascendente e calcolate per il numero potenziale di persone che idealmente potranno partecipare.

Un esempio pratico. Vuoi raccogliere 5000 euro. Ti serviranno quindi delle ricompense che partono da un valore piccolo (10/15 euro) fino al arrivare a ricompense di valore molto alto. Come 1000 euro, per esempio. Con un pò di logica si capisce che è più semplice trovare persone che ti danno 10 euro piuttosto che ricevere donazioni da 1000 euro.

Mai dire mai, è vero. Dipende molto dal progetto, Anche questo è vero, Ma, cautamente, nella pagina della tua campagna potrai scrivere magari che la ricompensa da 10 euro – un bel grazie di cuore – la prevedi da circa 50 persone. Mentre quella da 1000 euro da due. Nel mezzo ci saranno ricompense d 50 euro, da 75, da 130, da 270 e così via. Ad ognuna di queste cifre dovrai accoppiare il numero previsto di donatori.

Tipologie di ricompense nelle campagne di crowdfunding

Esistono diversi tipi di ricompense nelle campagne di crowdfunding, a seconda del progetto e del target di riferimento. Le ricompense possono essere suddivise in quattro categorie principali: ricompense materiali, ricompense immateriali, ricompense esperienziali e ricompense di ringraziamento. Le ricompense materiali includono prodotti esclusivi, gadget, accessori e simili.

Le ricompense immateriali includono crediti, riconoscimenti e simili. Le ricompense esperienziali includono viaggi, eventi, workshop e simili. Le ricompense di ringraziamento includono semplici messaggi di ringraziamento o riconoscimenti pubblici.

Un dato che devi tenere sempre a mente è il costo della spedizione. Raccogliere fondi con il crowdfunding serve a…raccogliere fondi. Non ha senso spendere per inviare le ricompense quando si può organizzare un evento di chiusura della campagna con tanto di “cerimonia del ringraziamento” durante la quale verranno consegnate le ricompense alle persone che hanno donato:

Stabilire obiettivi realistici di raccolta fondi

La definizione degli obiettivi di raccolta fondi è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere realistici e basati su una valutazione accurata dei costi del progetto. Inoltre, gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere suddivisi in obiettivi intermedi e finali, in modo da motivare i finanziatori e raggiungere obiettivi concreti.

Nel campo culturale è vero che i fondi sono scarsi ma è meglio chiedere 5000 euro alla volta che 20.000 subito.

Creare un pitch convincente per la campagna di crowdfunding

Il pitch è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Il pitch dovrebbe essere breve, chiaro e coinvolgente. Il pitch dovrebbe presentare il progetto in modo convincente, spiegando il suo valore per il target di riferimento. Inoltre, il pitch dovrebbe presentare le ricompense in modo chiaro e attraente, spiegando il loro valore per i finanziatori.

Che cosa è un pitch?

Nel caso di una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it, per pitch si intende tutto quello che viene inserito nella pagina progetto: testi descrittivi, immagini, video di presentazione, ricompense.

Consigli per promuovere la campagna di crowdfunding

La promozione è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding e dovrebbe iniziare prima del lancio della campagna e continuare durante la campagna. La promozione dovrebbe includere l’utilizzo di social media, la pubblicità online e offline, la partecipazione a eventi di crowdfunding e simili. Inoltre, la promozione dovrebbe coinvolgere il target di riferimento in modo attivo, attraverso sondaggi, feedback e simili.

Strategie per massimizzare le ricompense di crowdfunding

La massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, in grado di motivare i finanziatori. Inoltre, è importante offrire ricompense esclusive e limitate, in grado di creare un senso di urgenza tra i finanziatori. Infine, è importante creare un’esperienza coinvolgente per i finanziatori, attraverso aggiornamenti regolari, feedback e simili.

Errori comuni da evitare nelle campagne di crowdfunding

Ci sono diversi errori comuni che le persone commettono nelle campagne di crowdfunding. Uno dei principali errori è quello di non avere un piano di marketing chiaro e dettagliato. Un altro errore comune è quello di non offrire ricompense attraenti e di valore. Infine, un altro errore comune è quello di non avere un obiettivo chiaro e realistico di raccolta fondi.

Esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense

Ci sono molti esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense. Uno dei più famosi è stato il progetto di smartwatch Pebble, che ha raccolto oltre 20 milioni di dollari. Altri esempi includono il progetto di gioco da tavolo Exploding Kittens, che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari, e il progetto di film Veronica Mars, che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari.

In Italia le cose sono diverse e gli obiettivi sono inferiori, Questo non significa che con un buon lavoro di squadra non si possa riuscire a raccogliete molto e bene. Parola chiave? Organizzazione.

Conclusioni – Riepilogo dei punti chiave per le ricompense di crowdfunding di successo

In sintesi, la massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è importante offrire ricompense attraenti e di valore, creare un pitch convincente, promuovere la campagna in modo efficace e evitare errori comuni. Infine, gli esempi di campagne di crowdfunding di successo possono fornire un’ispirazione preziosa per le future campagne di crowdfunding.

Hai un’idea per una campagna di crowdfunding e vuoi sapere se si può pubblicare?

Fissa una call scrivendo su whatsapp al numero 3311671779

E’ gratuito!

Redazione – www.innamoratidellacultura.it

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Crowdfunding. Il successo arriva dalla community.

Caro “innamorato della cultura”, sei pronto a scoprire come lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale? Sei arrivato nel… post… giusto!

Prima di iniziare a spiegarti che cosa devi fare però, voglio assicurarmi che tu abbia un’idea chiara del tuo progetto e della sua fattibilità. Infatti, prima di pubblicare la tua campagna sulla piattaforma, ci sono alcune attività che devi svolgere per essere certo  di possedere  tutte le carte in regola per realizzare una campagna di  crowdfunding di successo.

PASSO 1: è importante che tu definisca il tuo pubblico target. Chi è potenzialmente interessato al  tuo progetto? Quali sono le  passioni e interessi che li accomunano alla tua idea?

Come puoi ben capire, per  raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi, devi creare un database di nominativi di persone che potrebbero essere interessate a sostenere il tuo progetto. In questo modo, potrai contattarle  inviando loro messaggi mirati e convincendoli a donare.

Ti starai chiedendo come si costruisce un database di persone profilate. Il primo passo, facile, è quello di cominciare dalle persone che conosci già: amici, familiari e conoscenti.

Spiega loro a tua idea e chiedi  di appoggiarti condividendo  il tuo progetto con i propri amici e di segnalarti se conoscono qualcuno che potrebbe essere interessato. In questo modo, puoi raggiungere una rete più ampia di persone e aumentare le tue possibilità di successo. Questa azione la puoi mettere in atto di persona magari ideando una serata in compagnia, una cena, un aperitivo oppure parlando con le persone ad una ad una,

PASSO 2: è importante che tu utilizzi i social media per promuovere la tua campagna di crowdfunding culturale. Puoi utilizzare piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok  per creare contenuti interessanti e coinvolgenti e condividerli con la tua rete. In questo modo, potrai aumentare la visibilità del tuo progetto e raggiungere potenziali sostenitori che ancora non conosci.

PASSO 3: devi assicurarti di scrivere un piano di marketing ben definito per la tua campagna di crowdfunding e realizzare dei contenuti adatti per la promozione, Questo significa che dovrai dedicare del tempo per creare un video coinvolgente, descrivere il tuo progetto in modo chiaro e conciso e offrire delle ricompense in grado di attirare  donazioni. Se possibile, prova a coinvolgere i tuoi sostenitori in modo più diretto, offrendo loro l’opportunità di partecipare al processo creativo del tuo progetto oppure offrendo ricompense speciali per l’attività di diffusione.

In conclusione, se vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale di successo, devi essere ben preparato.

Possibilmente, cerca di lavorare in gruppo per condividere le cose da fare e, quando sarai in campagna, per sfruttare la forza di tutti per raggiungere l’obiettivo.  Costruisci un database di persone profilate, utilizza i social media per promuovere la tua campagna e assicurati di avere un piano di marketing ben definito.

Con un po’ di impegno e determinazione, puoi raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi e realizzare il tuo progetto culturale.

Ecco un breve  questionario che potrebbe aiutare a costruire un database per una campagna di crowdfunding culturale:

  1. Qual è il tuo progetto culturale? Descrivi brevemente la tua idea e in che modo contribuirà alla comunità o al mondo della cultura.
  2. Chi è il tuo pubblico target? Quali sono le caratteristiche demografiche, geografiche e psicografiche del tuo pubblico?
  3. Qual è il tuo obiettivo di finanziamento? Quanti soldi  devi raccogliere per realizzare il tuo progetto? Un suggerimento? Prova a dividere la somma per un numero medio di persone e capirai quante persone dovrai contattare per ottenere i tuoi fondi!
  4. Quali sono le tue principali fonti di finanziamento? Hai già contattato sponsor, donatori, fondazioni o altri finanziatori potenziali? Hai un budget da destinare per la promozione della campagna?
  5. Quali sono le principali sfide che prevedi di affrontare nella tua campagna di crowdfunding? Hai un piano per superarle? ?
  6. Quali sono le tue strategie di marketing e di promozione per la tua campagna di crowdfunding? Come ti promuoverai sui social media, sui blog e sui siti web? Conosci qualcuno che potrebbe gestire i social per te oppure dovrai fare tutto da solo?
  7. Come organizzerai la tua rete di sostenitori? Hai già identificato le persone o le organizzazioni che potrebbero sostenere il tuo progetto? Hai scritto una mailing list sfruttando, per esempio  un software come Getresponse?
  8. Come pensi di mantenere l’engagement con i tuoi sostenitori dopo il termine della campagna di crowdfunding?

Spero che questo questionario ti sia utile per costruire il tuo database e per pianificare la tua campagna di crowdfunding culturale!

Se hai un’idea da realizzare, scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it o carica direttamente la tua idea sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it .

Caricare il tuo progetto creando un account gratuito sulla piattaforma ti permette di usufruire di 30 minuti gratuiti di consulenza con uno dei nostri project manager.

Al tuo successo!

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding. Il potere della Gratitudine.

Se sapremo provare Gratitudine nei nostri cuori e diffondere Gratitudine con le nostre vite rivoluzioneremo l’approccio “mors tua vita mea” che ha caratterizzato l’umanità fino al XX secolo, e costruiremo un futuro orientato a un nuovo necessario paradigma “vita tua vita mea”.

Oscar di Montigny

Con queste parole Oscar di Montigny nel suo saggio “Il potere della Gratitudine” sottolinea l’urgenza di rimettere l’essere umano al centro del sistema sociale.

La democrazia vacilla, il cambiamento climatico è una minaccia reale, la nostra vita e il mercato cambiano a una velocità difficile da assorbire e l’innovazione tecnologica irrompe a una velocità vertiginosa. La Gratitudine diventa centrale per rimettere l’uomo al centro di ogni sistema sociale perché solo legando l’innovazione alla sostenibilità potremo arrivare a quella che di Montigny definisce un“Economia Sferica”, centrata sull’essere umano e quindi in grado di perseguire una crescita equilibrata ed inclusiva.

Come si collega il crowdfunding alla gratitudine?

La settimana scorsa ho descritto i  meccanismi di marketing e comunicazione che sono all’origine del successo di una campagna di crowdfunding nella fase preliminare di progettazione della campagna stessa, la “pre-campagna”.

Questa volta mi soffermerò sugli elementi emozionali senza i quali una campagna di crowdfunding rimane un mero progetto di comunicazione, magari anche ben realizzato, ma in moltissimi casi destinato a fallire.

Dati alla mano, sappiamo che non è sufficiente scrivere un bel testo, registrare un video, ideare un piano ricompense allettante per ottenere il supporto delle persone e arrivare a raccogliere quanto serve per la realizzazione delle proprie idee.

Il successo di una campagna di crowdfunding è il risultato di un insieme di elementi che spaziano dall’attenta programmazione delle attività, alla comunicazione del progetto e, soprattutto, dalla capacità del progettista di coinvolgere le persone e indurle a partecipare con una donazione o, come si dice in gergo, di essere in grado di convertire.

Il crowdfunding di tipo “reward”, come quello proposto da www.innamoratidellacultura.it introduce l’elemento della “ricompensa” come elemento in grado di gratificare le persone e, auspicabilmente, di convincerle a partecipare.

E’ qui che entra in gioco la Gratitudine.

Una campagna di crowdfunding, dopo la fase di progettazione definita “precampagna” viene lanciata e diventa di dominio pubblico grazie soprattutto alla comunicazione sui canali social ed a tutte le iniziative di che il promotore decide di mettere in atto.

Se la progettazione è stata accurata, già dai primi giorni di lancio le persone dovrebbero iniziare a donare. Perché questo accada la presenza del progettista, la sua energia, capacità di entusiasmare e coinvolgere sono di vitale importanza.

Si tratta quindi di essere capaci di stringere relazioni di valore con il proprio pubblico, consapevoli che il successo dell’iniziativa dipende solo ed esclusivamente dagli altri.

Diventa quindi fondamentale ringraziare chi ci dà i suoi soldi per sostenere il nostro  progetto .

Sul piano digitale, ogni volta che sulla campagna arriva una donazione, la piattaforma rilascia in automatico una ricevuta. In genere è una email di ringraziamento con il titolo della campagna e l’indicazione della somma donata,

Secondo voi le persone si sentono “amate” in questo modo? E’ un modo sufficiente e utile per creare una buona relazione personale?

A mio avviso no. Comprendere che dimostrare la propria gratitudine agli altri è il vero motore di una campagna di crwodfunding. Questo vale sempre, non solo per il crowdfunding ma chi decide di promuovere una campagna deve averlo molto chiaro. Il crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”. La folla è composta da esseri umani e le persone, tutte, più di ogni altra cosa amano essere riconosciute e apprezzate.

Dire grazie è davvero semplice. Gli strumenti a nostra disposizione sono davvero tanti, quasi tutti gratuiti e veloci da utilizzare.

Nell’ambito di una campagna di crowdfunding per dire grazie si può optare per un post sui social oppure inviando una mail personale, un messaggio se si conosce la persona che ha donato, una telefonata.

Bisogna ringraziare sempre. Tutti i giorni e ogni volta che arriva una donazione.

Esprimere la propria gioia e gratitudine perché abbiamo ricevuto del denaro, a volte anche da perfetti sconosciuti,   imprime quell’elemento di umanità che la semplice pubblicazione della campagna sulla piattaforma non possiede.

Hai un’idea in mente? Ti aiutiamo a realizzarla.

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

Essere grati significa cooperare. Creare connessioni. Alimentare il grandissimo potere della condivisione e dell’uguaglianza.

Che cosa determina il successo di una campagna di crowdfunding?

Museo Villa Verdi con la campagna “Salviamo Villa Verdi” ha raccolto          12.494 euro su un obiettivo definito di 100.000. Si tratta di un ottimo risultato considerando che la campagna è stata lanciata durante la prima ondata della pandemia, si è svolta in estate, quando l’attenzione del pubblico non era esattamente focalizzato sulle donazioni a favore della cultura – preferendo cause legate all’emergenza sanitaria – e si è conclusa in autunno in coincidenza della “seconda ondata” e successivo lockdown. E’ stata una bella campagna, gestita bene e con soddisfazione sia per noi che per il progettista.

La domanda che ci siamo fatti è: come sono riusciti Angelo e Manuela a raggiungere questo obiettivo e perché non è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta?

I progettisti, durante le numerose call precedenti al lancio della campagna  hanno seguito i nostri suggerimenti producendo un bel video intervista promozionale , un testo chiaro e ben scritto sia in italiano che in inglese e coinvolgendo la community di iscritti a canali social tramite la pubblicazione quotidiana di post interessanti e con immagini della Villa davvero suggestive. Le numerose relazioni personali di Manuela e Angelo hanno fatto scaturire una mini campagna video intitolata “I Grandi per Verdi”: personalità di spicco in ambito culturale artistico hanno promosso una call to action invitando le persone a partecipare.

Visto il momento complicato è stato concordato di svolgere un’attività stampa su scala nazionale e internazionale. Da qui sono scaturiti risultati interessanti e piuttosto imprevedibili. La copertura sia locale che nazionale è stata ampia grazie soprattutto alla visibilità della Villa sul territorio, alle relazioni personali degli eredi del grande Maestro e alla forza intrinseca espressa dalla campagna di crowdfunding.

Ad agosto, inaspettatamente, il cantante Morgan, emozionato per la richiesta di salvataggio della casa del più famoso compositore di musica italiano e intenzionato a promuoverne la raccolta di fondi, si è recato sul luogo con la sua troupe ed ha intervistato i proprietari, riuscendo in questo modo ad alzare ulteriormente il livello di attenzione sulla campagna. Sono arrivate più donazioni dopo la visita di Morgan? No. Sul sito sono aumentate le visite alla campagna e le visualizzazioni dei post sono salite. E’ stata la nostra attività stampa ad attirare Morgan?

Forse ,ma è più verosimile che il cantante abbia cercato un progetto culturale da sposare, sulla scia delle campagne promosse da Chiara Ferragni e dall’Estetista Cinica più per aumentare la sua visibilità personale che per far ottenere donazioni. In tutti i casi, la pubblicità insegna che avere un testimonial aiuta a vendere di più e Morgan senza dubbio ha aumentato le visualizzazioni sul sito.

Dalla metà di agosto abbiamo riscontrato un forte aumento delle donazioni  in coincidenza di interviste di qualità, come quella che siamo riusciti a ottenere sul canale televisivo nazionale tedesco e sulla  RAI. Analizzando i dati abbiamo aggiustato il tiro inserendo nel team un nuovo addetto stampa specializzato nella comunicazione di campagne di crowdfunding e portando avanti un lavoro di tracciamento digitale del pubblico di potenziali donatori.

Il risultato è stata un’ampia partecipazione da paesi come Giappone, Inghilterra, Francia e Spagna e Stati Uniti che ha portato ad oltre il 60% del totale delle donazioni ricevute in tutto. Purtroppo non sufficienti per raggiungere l’obiettivo di raccolta: perchè?

La risposta è semplice. Il successo di una campagna di crowdfunding si basa principalmente sulla precampagna.

Mettere online un progetto senza aver prima lavorato su una strategia pensando che sia il portale a raccogliere non è un dato reale. La raccolta fulminea può accadere per progetti caratterizzati da una forte emotività o da carattere emergenziale. In campo culturale, come peraltro per qualsiasi settore, definire una road map significa affrontare la campagna di crowdfunding in base a una precisa stategia.

COME SI RAGGIUNGE L OBIETTIVO DI RACCOLTA?

Il motivo per cui una campagna di crowdfunding ha successo si basa sulla messa in atto di  un insieme di regole e procedure che conducono il progetto verso il successo o, quantomeno, facilitano la raccolta di somme importanti per la sua realizzazione.

Esiste quindi una ricetta dietro a ogni campagna di crowdfunding di successo? Sicuramente sì. L’ingrediente segreto si chiama… crowd cioè la comunità di persone raccolte intorno al progetto e interessate a farne parte.

La stessa parola crowdfunding è composta dal termine “crowd” che in inglese significa folla. La folla, meglio detta comunità è l’elemento chiave del successo di una campagna di crowdfunding..

E’ dalle persone che arrivano i fondi e sono sempre le persone quelle che condividono l’idea e la diffondono. Perché le persone donano e perché diffondono? Questo non ha niente a che vedere con la strategia. Piuttosto si può assimilare al meccanismo utilizzato in pubblicità per vendere i prodotto.

Qualsiasi esperto di marketing sa che per vendere un prodotto serve comprendere qual’è il bisogno del consumatore e quindi soddisfarlo offrendo un vantaggio.

In campo culturale il bisogno delle persone è legato ai gusti personali ed è l’elemento emotivo quello che fa si che le persone si sentano chiamate in causa. Quale vantaggio traggono le persone partecipando ad una campagna di crowdfunding? Le spinte in effetti possono essere diverse fra loro.

Per esempio, il desiderio che   un determinato spettacolo, evento concerto si realizzi, che un artista possa esporre le sue opere oppure perché il restauro di un bene abbelisca o migliori il quartiere in cui si abita.

ll progettista che riesce a “scaldare e coinvolgere ” le persone” offrendo qualcosa che a livello emotivo gratifica un bisogno e sicuramente vince.

DOVE TROVO LE PERSONE PER LA MIA CAMPAGNA?

Questa domanda viene posta da ogni progettista quando decide di lanciare una campagna di crwodfunding. In genere rispondo chiedendo ”quante persone pensi di riuscire a coinvolgere per raggiungere la somma che ti serve? Quante di queste persone sono già nella tua rete di contatti? “.

Lo sconcerto di fronte a questa mia affermazione così come la leggenda che sia la piattaforma “giusta” a raccogliere e quindi a trovare i donatori, sono credenze piuttosto diffuse fra i neofiti del crowdfunding.

SPOILER. NESSUNA PIATTAFORMA FA LA CAMPAGNA AL POSTO DEL PROGETTISTA.

La differenza che ci può essere fra una piattaforma ed un’altra è la quantità presente nel database di nominativi di progettisti e donatori che potenzialmente possono partecipare oltre che la verticalizzazione.

Il database di www.innamoratidellacultura.it raccoglie solo nominativi di persone interessate a progetti culturali. Il database di una piattaforma generalista o specializzata in campagne per il terzo settore sarà magari più ampio ma anche più generico.

Pensare inoltre che l’invio della campagna tramite la Newsletter o la pubblicazione del post riferito alla  campagna sui canali social fa comprendere che, statisticamente, alcune persone potrebbero partecipare ma che il numero di persone necessario a portare a buon fine la campagna va comunque cercato con altre modalità.

La costruzione del crowd quindi, è il punto fondamentale di qualsiasi campagna di crowdfunding su qualsiasi piattaforma e va fatta prima della campagna e non durante.

Comprendere che la precampagna è importante e che è l’attività da svolgere imprescindibile perché la campagna abbia successo.

Riassumo. Questa fase precede il lancio della campagna, è dedicata alla progettazione e il suo obiettivo primario è proprio quello di intercettare un certo numero di persone i cui interessi convergono con l’idea progettuale.

Riuscire a coinvolgerle  per ottenerne la partecipazione è frutto di precise strategie. Soprattutto digitali.

COME SI FA A CREARE UNA LISTA DI PERSONE INTERESSATE ALLA CAMPAGNA?

Il crowdfunding viene assimilato ad una “colletta digitale” perché è a tutti gli effetti  un’attività che si svolge principalmente grazie a internet. Il successo di una campagna di crowdfunding è strettamente legato alla capacità del progettista di essere presente in rete con un sito web, canali social, un blog, un canale video.

Prima di iniziare la progettazione, è fondamentale analizzare con obiettività la propria situazione, soprattutto se l’obiettivo di raccolta è ambizioso e se non abbiamo una comunità di persone da poter sollecitare.

In questo momento, l’opportunità di farsi conoscere organizzando serate ed eventi è impossibile ma il digitale offre diverse soluzioni efficaci e che abbiamo sperimentato con successo sia con campagne pubblicate si www.innamoratidellacultura.it che per su altri portali.

IN CHE COSA CONSISTE LA CONSULENZA?

Durante la consulenza si valuta insieme al progettista qual è l’attività più adatta da percorrere per costruire la comunità – o per mettere a frutto quella già esistente- e le azioni da mettere in atto per coinvolgerle e indurle a partecipare.

In tutti i casi  l’elemento di partenza è quello di creare un “luogo” su cui far convergere l’attenzione. Per esperienza, so che è molto più semplice ed economico convertire persone che già conoscono il progetto in donatori piuttosto che “scaldare” nuovi contatti.

Questa attività digitale, strutturata con diverse tecniche, ha un costo “per contatto” e questo costo, fa cparte dell’investimento necessario per lanciare una campagna e costruire la comunità. Il vantaggio è che se la campagna dopo 45 giorni chiude, le persone che hanno partecipato restano.

UNA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING COSTA?

A seconda delle attività, i costi variano dal tipo di attività richiesta. Si può partire dalla semplice analisi del progetto e della community fino ad arrivare alla completa gestione della campagna.

Purtroppo in Italia si tende a sottostimare il lavoro del crowdfunding management e si tende sempre a partire un pò al risparmio o senza una corretta strategia.

PER CONCLUDERE

Il successo di una campagna di crowdfunding dipende da molti fattori ma principalmente,  dal numero di persone che si è riusciti a coinvolgere. Per realizzare una strategia e poi tradurla in una campagna di comunicazione efficace è necessario prevedere un budget.

Se hai un progetto importante e la cifra che hai in mente come obiettivo di raccolta è ambiziosa oppure non hai tempo di gestire la tua campagna e preferisci che ce ne occupiamo noi, puoi contattare progetti@innamoratidellacultura.it per un preventivo personalizzato.

Felici di aiutare

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it