Innamorati della Cultura perché con la cultura si mangia
È arrivato il “grande giorno”. Lo scorso lunedì, al Circolo dei Lettori di Torino, Innamorati della Cultura si è presentata ufficialmente.
Le splendide sale decorate hanno fatto da cornice alla conferenza stampa di presentazione del progetto. Presenti, insieme a me, ovviamente, Lorenzo Pennacchioni e il regista Davide Ferrario.
Antonella Beggiato dell’ufficio stampa Maybe Press ha fatto un grande lavoro: alle 12.00 della stessa mattinata era già fissata la conferenza stampa del Torino Jazz Festival, ma i giornalisti erano tutti anche da noi.
Per la prima volta in vita mia, sono stata intervistata. Una vera emozione! Mi è venuta in mente l’immagine, ormai quotidiana, del politico di turno assediato dalle telecamere, con i microfoni che spuntano uno accanto all’altro come fiori o come spade. Fatto sta che ho detto la mia. Non so dove mi abbiano pubblicata. Un po’ per pruderie, un po’ per incuria personale, non sono stata a verificare. Feedback di colleghi e amici mi hanno riportato che non ho detto fesserie. Troppo buoni, meno male.
La presentazione è andata via veloce. Prima il mio intervento, poi Lorenzo Pennacchioni che ha spiegato i segreti del digitale e infine Davide Ferrario che ha chiamato a parlare Matteo Levaggi, primo ballerino e coreografo di SEXXX. Il video del balletto è magnifico ed è straordinario che in appena una settimana il progetto di Davide Ferrario abbia raccolto circa 2.000 euro dei 15.000 richiesti. Noi ce la stiamo mettendo tutta. Dimostrare ai detrattori – tanti – che il crowdfunding è una realtà mondiale e che funziona è il nostro goal. Come lo è la dimostrazione che i mesi di duro lavoro sono serviti a qualcosa, per il bene di tutti. Perché lo spirito del portale è quello della condivisione, a partire dalla donazione che mi restituisce una ricompensa, sino ad arrivare alla realizzazione del progetto che dona bellezza, cultura e lavoro alla comunità. Perché i 15.000 euro sono destinati ai ballerini. Uno scopo etico che fa comprendere veramente che con la Cultura si mangia.