Crowdfunding Lesson n°17 – Il finanziamento dal basso che piace e fa bene alla cultura.
Cultura. Arte. Restauro. Stiamo parlando di beni tangibili di cui la società non può fare a meno. Pilastro della democrazia, la cultura ha un impatto sociale fondamentale e irrinunciabile per la crescita e la formazione degli individui. Eppure in Italia, immersi come siamo fino al collo nella cultura, c’è ancora chi non sente né capisce. Federculture ogni anno esprime nel suo rapporto annuale dati allarmanti per un paese che possiede il più vasto patrimonio artistico e architettonico dell’intero pianeta . Il rapporto 2014 è stato presentato in questi giorni, come accade ormai da dieci anni, a Ravello. Il comunicato stampa recita : “25 tavoli tematici, oltre 450 partecipanti da tutta Europa, decine di istituzioni internazionali coinvolte. Federculture e Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali lanciano la decima edizione di Ravello Lab e tracciano un bilancio del lavoro di questi anni. Dalle “Raccomandazioni” rivolte ogni anno a Governo, Parlamento e Istituzioni europee emergono numerosi temi divenuti centrali nel dibattito sulle politiche culturali e alcune proposte trasformate in leggi operative. Tra tutte la Capitale Italiana della Cultura e il Fondo per la progettualità culturale”.
Parlare di “crowdfunding per la cultura” per noi che siamo nati nel 2013 e operiamo da tempo in un mercato innovativo – ma non certo nuovo – , significa prima di tutto parlare di impatto sociale e costruzione di un nuovo comportamento nelle persone. La donazione per un progetto culturale nasce infatti prima di tutto dalla percezione che il potenziale donatore ha dell’utilità del suo intervento a sostegno. Un caso che voglio citare e che parte dall’esperienza diretta di una delle molte campagne avvenute attraverso il portale www.innamoratidellacultura.it è la raccolta fondi per il restauro della chiesa di Santa Caterina promossa dall’Associazione Santa Caterina Onlus http://www.onlus-santacaterina.it/.
La chiesa, un meraviglioso esempio di barocco piemontese, sorge al centro di una delle piazze principali di Casale Monferrato e richiede importanti interventi di restauro. Nel mese di gennaio 2014, la presidente dell’Associazione ci contatta perché ha deciso di ricorrere al crowdfunding per portare avanti alcune parti minori del restauro. In fase di progettazione della campagna la domanda che si poneva era: da che cosa partiamo? La chiesa è inserita al centro del paese ma a nessun cittadino è mai venuto in mente di promuoverne il restauro e le molte iniziative organizzate dall’associazione (come concerti, letture e visite) non erano riuscite a far affezionare la cittadinanza al punto da pensare di partecipare al restauro perché il bene è di proprietà comune. Cosa fare? Occupandoci da anni di comunicazione abbiamo ideato una campagna di comunicazione e trovato un testimonial d’eccellenza. Nella cripta della chiesa sembra sia stata sepolta la marchesa del Monferrato, Anne di Alençon. Abbiamo pensato che cercare una tomba è certamente più intrigante che promuovere una ricerca iconografica o il restauro dell’abside.
Il testimonial aveva un volto, il famoso ritratto di Macrino d’Alba, e un critico eccellente, Vittorio Sgarbi, disposto a venire a Casale Monferrato durante la campagna di crowdfunding per regalare quel tocco di visibilità necessario a infondere nelle persone la certezza che il bene da restaurare ha un valore e che donare per sostenerlo è giusto. La campagna è andata bene. Il denaro raccolto, circa 10.000 euro, ha sortito l’effetto voluto. La chiesa è diventata oggetto di interesse da parte della cittadinanza. Ha aperto un punto di incontro turistico sotto l’Expo. Sono certa che, se oggi l’Associazione Santa Caterina Onlus volesse promuovere una nuova iniziativa di crowdfunding avrebbe molto più successo. Perché a Casale oggi si parla un po’ meno di amianto e un po’ più di cultura.
Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it CultureLover_it