crowdfunding culturale

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Crowdfunding. Il successo arriva dalla community.

Caro “innamorato della cultura”, sei pronto a scoprire come lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale? Sei arrivato nel… post… giusto!

Prima di iniziare a spiegarti che cosa devi fare però, voglio assicurarmi che tu abbia un’idea chiara del tuo progetto e della sua fattibilità. Infatti, prima di pubblicare la tua campagna sulla piattaforma, ci sono alcune attività che devi svolgere per essere certo  di possedere  tutte le carte in regola per realizzare una campagna di  crowdfunding di successo.

PASSO 1: è importante che tu definisca il tuo pubblico target. Chi è potenzialmente interessato al  tuo progetto? Quali sono le  passioni e interessi che li accomunano alla tua idea?

Come puoi ben capire, per  raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi, devi creare un database di nominativi di persone che potrebbero essere interessate a sostenere il tuo progetto. In questo modo, potrai contattarle  inviando loro messaggi mirati e convincendoli a donare.

Ti starai chiedendo come si costruisce un database di persone profilate. Il primo passo, facile, è quello di cominciare dalle persone che conosci già: amici, familiari e conoscenti.

Spiega loro a tua idea e chiedi  di appoggiarti condividendo  il tuo progetto con i propri amici e di segnalarti se conoscono qualcuno che potrebbe essere interessato. In questo modo, puoi raggiungere una rete più ampia di persone e aumentare le tue possibilità di successo. Questa azione la puoi mettere in atto di persona magari ideando una serata in compagnia, una cena, un aperitivo oppure parlando con le persone ad una ad una,

PASSO 2: è importante che tu utilizzi i social media per promuovere la tua campagna di crowdfunding culturale. Puoi utilizzare piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok  per creare contenuti interessanti e coinvolgenti e condividerli con la tua rete. In questo modo, potrai aumentare la visibilità del tuo progetto e raggiungere potenziali sostenitori che ancora non conosci.

PASSO 3: devi assicurarti di scrivere un piano di marketing ben definito per la tua campagna di crowdfunding e realizzare dei contenuti adatti per la promozione, Questo significa che dovrai dedicare del tempo per creare un video coinvolgente, descrivere il tuo progetto in modo chiaro e conciso e offrire delle ricompense in grado di attirare  donazioni. Se possibile, prova a coinvolgere i tuoi sostenitori in modo più diretto, offrendo loro l’opportunità di partecipare al processo creativo del tuo progetto oppure offrendo ricompense speciali per l’attività di diffusione.

In conclusione, se vuoi lanciare una campagna di crowdfunding culturale di successo, devi essere ben preparato.

Possibilmente, cerca di lavorare in gruppo per condividere le cose da fare e, quando sarai in campagna, per sfruttare la forza di tutti per raggiungere l’obiettivo.  Costruisci un database di persone profilate, utilizza i social media per promuovere la tua campagna e assicurati di avere un piano di marketing ben definito.

Con un po’ di impegno e determinazione, puoi raggiungere il tuo obiettivo di raccolta fondi e realizzare il tuo progetto culturale.

Ecco un breve  questionario che potrebbe aiutare a costruire un database per una campagna di crowdfunding culturale:

  1. Qual è il tuo progetto culturale? Descrivi brevemente la tua idea e in che modo contribuirà alla comunità o al mondo della cultura.
  2. Chi è il tuo pubblico target? Quali sono le caratteristiche demografiche, geografiche e psicografiche del tuo pubblico?
  3. Qual è il tuo obiettivo di finanziamento? Quanti soldi  devi raccogliere per realizzare il tuo progetto? Un suggerimento? Prova a dividere la somma per un numero medio di persone e capirai quante persone dovrai contattare per ottenere i tuoi fondi!
  4. Quali sono le tue principali fonti di finanziamento? Hai già contattato sponsor, donatori, fondazioni o altri finanziatori potenziali? Hai un budget da destinare per la promozione della campagna?
  5. Quali sono le principali sfide che prevedi di affrontare nella tua campagna di crowdfunding? Hai un piano per superarle? ?
  6. Quali sono le tue strategie di marketing e di promozione per la tua campagna di crowdfunding? Come ti promuoverai sui social media, sui blog e sui siti web? Conosci qualcuno che potrebbe gestire i social per te oppure dovrai fare tutto da solo?
  7. Come organizzerai la tua rete di sostenitori? Hai già identificato le persone o le organizzazioni che potrebbero sostenere il tuo progetto? Hai scritto una mailing list sfruttando, per esempio  un software come Getresponse?
  8. Come pensi di mantenere l’engagement con i tuoi sostenitori dopo il termine della campagna di crowdfunding?

Spero che questo questionario ti sia utile per costruire il tuo database e per pianificare la tua campagna di crowdfunding culturale!

Se hai un’idea da realizzare, scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it o carica direttamente la tua idea sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it .

Caricare il tuo progetto creando un account gratuito sulla piattaforma ti permette di usufruire di 30 minuti gratuiti di consulenza con uno dei nostri project manager.

Al tuo successo!

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Dai valore alla cultura italiana con il crowdfunding : come funziona e perché “.

Ciao amici di Innamorati della Cultura!

Siete pronti per scoprire come il crowdfunding reward può aiutare a supportare  la cultura italiana? Beh, sappiate che siamo qui proprio per raccontarvi tutto quello che c’è da sapere!

Ma prima di tutto,di cosa stiamo parlando? Il crowdfunding reward è una forma di finanziamento collettivo che permette ai sostenitori di una causa o di un progetto di donare denaro in cambio di ricompense, come ad esempio gadget o esperienze legate al progetto stesso.UN esempio? Biglietti di ingresso, visite con l’artista, lezioni di ballo o di canto. Posti dedicati agli spettacoli e così via.

Noi di  Innamorati della Cultura, abbiamo deciso di proporre in maniera verticale  questa forma alternativa di finanziamento per supportare la cultura italiana e tutti gli artisti che costituiscono una  parte essenziale del nostro patrimonio culturale.

E come avete visto sul nostro sito, negli anni abbiamo  avviato diverse campagne di crowdfunding reward che hanno ottenuto un enorme successo!

Come gestire una campagna di crowdfunding culturale

Ma come fare per gestire al meglio una campagna di crowdfunding e ottenere il massimo supporto possibile?

Ecco qui un elenco di consigli utili:

  1. Presentate il vostro progetto in modo chiaro e coinvolgente. Spiegate in dettaglio di cosa si tratta e perché è importante per la cultura italiana. Utilizzate immagini e video per rendere la presentazione ancora più accattivante! Scrivete chiaro e semplice e fatevi aiutare da chi si occupa di comunicazione. Anche l’amico del figlio va bene!
  2. Stabilite obiettivi realistici. Non cercate di raccogliere fondi per un progetto che richiede decine di migliaia di euro in una sola volta. Meglio suddividere il progetto in fasi, stabilendo obiettivi di finanziamento precisi per ogni fase.La campagna chiusa può essere riaperta. Con il vantaggo che ci sarà già un pubblico affezionato.
  3. Offrite ricompense interessanti e creative. Le ricompense dovrebbero essere in linea con il valore del contributo richiesto e con il progetto stesso. Ad esempio, gadget esclusivi, incontri con l’artista, esperienze culturali uniche, etc.
  4. Promuovete la vostra campagna di crowdfunding attraverso tutti i canali possibili. Utilizzate i social media, la newsletter, i blog e tutti gli strumenti di comunicazione a vostra disposizione. Non limitatevi a pubblicare il progetto e aspettare che qualcuno lo trovi da solo! Potete anche organizzare cene benefiche, gare di corsa, eventi

Ecco, con questi consigli sarete già sulla buona strada per gestire al meglio una campagna di crowdfunding e ottenere il supporto necessario per portare avanti i vostri progetti culturali!

Perché può essere vantaggioso pubblicare la campagna di crowdfunding sulla piattaforma

Perché scegliere

www.innamoratidellacultura.it, invece di utilizzare altre forme di raccolta fondi come una colletta digitale o ricevere le donazioni tramite bonifico:

  1. Visibilità e diffusione del progetto: pubblicando il progetto sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it, si ha accesso a una grande community di appassionati di arte e cultura, che potranno conoscere e supportare il tuo progetto. Inoltre, la piattaforma offre strumenti di promozione e di diffusione del progetto, come ad esempio la newsletter e i social media, che possono aumentare la visibilità del progetto.
  2. Software di gestione delle donazioni: la piattaforma www.innamoratidellacultura.it è dotata di un software esterno STRIPE, che gestisce le donazioni in modo sicuro e trasparente. In questo modo, il progettista non deve preoccuparsi di gestire le transazioni e le informazioni dei sostenitori, ma può concentrarsi sul progetto stesso.
  3. Controllo del finanziamento: la piattaforma www.innamoratidellacultura.it offre un controllo completo sul finanziamento del progetto, con la possibilità di monitorare in tempo reale l’andamento della raccolta fondi. Inoltre, il progettista ha il controllo totale sulla gestione delle ricompense e sulla comunicazione con i sostenitori.
  4. Pagamenti sicuri e immediati: grazie al collegamento diretto con il conto corrente del progettista tramite il software esterno STRIPE, le donazioni vengono effettuate in modo sicuro e immediato, senza commissioni o costi aggiuntivi per il progettista.

In sintesi, pubblicare il progetto sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it offre diversi vantaggi per il progettista, come la visibilità e la diffusione del progetto, la gestione sicura delle donazioni, il controllo del finanziamento e i pagamenti immediati.

Quindi, se vuoi promuovere e finanziare il tuo progetto culturale, la piattaforma www.innamoratidellacultura.it può essere la soluzione ideale!

Le piattaforme costano: siamo sicuri che sia uno svantaggio?

È importante capire che la percentuale applicata dalla piattaforma www.innamoratidellacultura.it sulla raccolta fondi è necessaria per coprire i costi vivi del sito, la comunicazione e la gestione delle campagne stesse. Questi costi sono necessari per garantire un servizio di alta qualità e per supportare i progetti culturali che vengono pubblicati sulla piattaforma.

Inoltre, è importante considerare che la campagna resterà pubblicata su www.innamoratidellacultura.it anche quando sarà terminata, offrendo una visibilità continua al progetto e la possibilità di attirare altri sostenitori nel tempo.

Capisco che alcuni progettisti possano lamentarsi del costo della commissione, ma è importante considerare che questo piccolo costo è un investimento per il successo della campagna. Inoltre, a conti fatti su una raccolta fondi di 5000 euro, la commissione della piattaforma sarà di soli 350 euro, che rappresenta davvero una percentuale molto bassa rispetto all’importanza del lavoro che viene svolto per garantire che la gestione della campagna fili liscia.

In sintesi, la percentuale applicata dalla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è necessaria per coprire i costi vivi del sito, la comunicazione e la gestione delle campagne, e rappresenta un investimento per il successo della campagna stessa. Quindi, se vuoi promuovere e finanziare il tuo progetto culturale, è importante considerare la piattaforma www.innamoratidellacultura.it come una soluzione vantaggiosa e conveniente.

Come faccio ad aprire una campagna?

Per aprire una campagna di crowdfunding sul sito www.innamoratidellacultura.it, il progettista deve prima di tutto aprire il proprio account sulla piattaforma. La registrazione è gratuita e senza alcun tipo di impegno.

Una volta che il riassunto è stato caricato, il team di progettazione si metterà in contatto con il progettista per fissare una consulenza gratuita di 30 minuti. Durante questa consulenza, il team di progettazione aiuterà il progettista a capire se la sua idea è adatta alla piattaforma e fornirà tutte le informazioni necessarie per aprire una campagna di crowdfunding di successo.

Se tutto è chiaro e il progettista decide di procedere con l’apertura della campagna, basterà compilare tutti i campi presenti nell’account e concordare la data di pubblicazione e la durata della campagna stessa. In questo modo, il progettista potrà promuovere la sua idea progettuale e raccogliere i fondi necessari per realizzarla.

Come puoi vedere, aprire una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it è davvero facile! Basta registrarsi, caricare il riassunto dell’idea progettuale, fissare una consulenza gratuita con il team di progettazione, compilare tutti i campi necessari e concordare la data di pubblicazione e la durata della campagna.

Quindi, se hai un progetto culturale che vuoi realizzare, non esitare ad aprire la tua campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it!

Redazione www.innamoratidellacultura.it

scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it e fissa la tua consuelnza

nft come strumento per il crowdfunding

Crowdfunding con gli NFT

Ciao amante del crowdfunding culturale e… benvenuto sul nostro blog!

Sei pronto a scoprire uno degli strumenti più efficaci e chiacchierati del momento per creare una community intorno ai tuoi progetti artistici? Sì, hai proprio indovinato, sto parlando degli NFT!

Ma aspetta, sai che cosa sono esattamente gli NFT? Beh, in poche parole, gli NFT sono dei token unici e non replicabili che vengono utilizzati per rappresentare asset digitali, come per esempio opere d’arte, musica o video. Grazie alla tecnologia blockchain, gli NFT offrono la possibilità di autenticare e certificare la proprietà di un’opera d’arte digitale, conferendo valore e,soprattutto, unicità all’opera stessa.

Ma ritorno all’ obiettivo principale di questo post: la creazione di una community.

In questo senso gli NFT possono aiutare in diversi modi. Innanzi tutto, possono essere utilizzati come strumento di incentivo per i sostenitori del tuo progetto. Per esempio, potremmo creare una serie limitata di NFT rappresentanti il tuo lavoro, e offrire questi token come ricompensa a chi supporta il tuo crowdfunding. Geniale!

In questo modo, non solo stai offrendo ai tuoi sostenitori qualcosa di unico e prezioso, ma stai anche creando una specie di club esclusivo di persone che condividono la tua passione e lo stesso interesse per il tuo progetto.

Se guardi bene, gli NFT possono diventare un sistema per i nostri sostenitori di interagire con il tuo lavoro usando una modalità nuova e interessante. Ad esempio, si potrebbero utilizzare gli NFT per creare una sorta di “caccia al tesoro” all’interno della tua opera d’arte digitale, oppure per offrire l’accesso esclusivo a contenuti speciali e segreti.

Ma non è tutto: gli NFT possono anche essere utilizzati come strumento di marketing. Il fatto che un’opera d’arte digitale abbia un NFT rappresentante la sua autenticità e unicità può renderla ancora più desiderabile per i potenziali sostenitori. Il concetto della “rarità di un bene” è sempre valido.

La possibilità di acquistare un NFT rappresentante l’opera d’arte digitale può creare una sorta di “mormorio ” intorno al progetto, e il “buzz” si sa, può dare a una maggiore visibilità e, alla fine dei conti, un maggior coinvolgimento della persone che fanno parte della community.

Ma, come sempre, la pratica fa il maestro, quindi ti lascio qui alcuni esempi di come gli NFT possono essere utilizzati in modo efficace per la creazione di una community intorno a un progetto artistico:

  • L’artista digitale Trevor Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti una versione digitale del suo celebre dipinto “The Bitcoin Angel”. Grazie a questa iniziativa, ha creato una sorta di club di appassionati di criptovalute e di digital art.
  • L’artista musicale 3LAU ha utilizzato gli NFT per creare una versione “decentralizzata” del suo ultimo album, in cui ogni traccia è rappresentata da un NFT unico. In questo modo, ha offerto ai suoi sostenitori una nuova e innovativa esperienza musicale creando al contempo una community di appassionati della sua creazione.
  • La street artist Mad Dog Jones ha creato una serie di NFT rappresentanti le sue opere d’arte digitali, offrendoli come ricompensa ai sostenitori del suo crowdfunding.
  • Il collettivo di artisti digitale CryptoArtists ha utilizzato gli NFT per creare una piattaforma di scambio di arte digitale basata sulla tecnologia blockchain.

Per concludere, gli NFT possono essere utilizzati in modo creativo e innovativo per coinvolgere la community intorno ai vostri progetti artistici e renderli ancora più preziosi e desiderabili.

Se quindi sei un artista o un creator e vuoi sperimentare questa nuova tecnologia, non esitare a fare qualche ricerca e scoprire come gli NFT possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di crowdfunding e creare una community di appassionati del tuo lavoro creativo.

Se sei interessato a creare la tua gallery di NFT, potresti voler considerare di fissare una consulenza con uno dei nostri project manager.

Possiamno davvero aiutarti a navigare il mondo dei NFT e a creare una strategia efficace per lanciare la tua collezione.

Ecco alcune delle cose che potresti aspettarti da una consulenza con uno dei nostri project manager:

  1. Valutazione del tuo lavoro: il project manager valuterà il tuo lavoro e ti aiuterà a determinare quali opere d’arte o creatività potrebbero funzionare meglio come NFT.
  2. Consulenza sulla blockchain: il project manager ti spiegherà come funziona la tecnologia blockchain e come utilizzarla per creare i tuoi NFT. Quale blockchain scegliere e con quali modalità.
  3. Strategia di lancio: il project manager ti aiuterà a creare una strategia di lancio per la tua collezione di NFT, che potrebbe includere la creazione di una campagna di crowdfunding, la scelta della piattaforma di NFT giusta fino ad arrivare alla promozione della tua collezione su social media e altre piattaforme.
  4. Supporto continuo: il project manager ti offrirà supporto continuo durante tutto il processo, dalla creazione dei tuoi NFT alla vendita e alla distribuzione.

Insomma, se vuoi creare la tua gallery di NFT e non sai da dove iniziare, siamo qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi e a creare una community di innamorati della tua arte.

Contattaci oggi stesso per saperne di più!

Redazione – progetti@innamoratidellacultura.it

Crowdfunding Reward per il comparto culturale: caratteristiche e vantaggi.

Il crowdfunding è una pratica sempre più diffusa nel mondo della cultura e consente di raccogliere fondi per progetti artistici, culturali e creativi attraverso la partecipazione attiva dei sostenitori.

Tra le diverse forme di crowdfunding, quella definita reward o, in italiano “ricompensa” è una delle più utilizzate e apprezzate nel settore culturale, in quanto offre numerosi vantaggi sia per i creatori che per chi partecipa con le sue donazioni.

Ma di cosa si tratta esattamente il crowdfunding reward, e quali sono le sue caratteristiche principali?

Innanzitutto, va detto che il crowdfunding reward si differenzia dal crowdfunding di tipo “equity” (in cui i finanziatori diventano azionisti della startup o dell’impresa che sostengono) e dal crowdfunding di tipo “donation” (in cui i finanziatori fanno donazioni senza aspettarsi un ritorno economico diretto).

Nel crowdfunding reward, invece, i donatori  ricevono una ricompensa in cambio del loro sostegno economico al progetto. Questa ricompensa,a seconda del tipo di progetto e del livello di finanziamento corrisponde a diversi tipi di vantaggio: ad esempio, potrebbe essere un biglietto per lo spettacolo o l’evento culturale che si intende realizzare, una copia del disco  o del libro prodotto, una lezione dal vivo oppure  un workshop con l’artista o il creativo che ha lanciato la campagna di crowdfunding, un’opera d’arte o un oggetto di design realizzato ad hoc per i sostenitori, una maglietta, una menzione speciale e così via.

Una delle caratteristiche più interessanti del crowdfunding reward è che permette  di coinvolgere attivamente i sostenitori nel progetto, offrendo loro un’esperienza unica e personalizzata in base al livello di finanziamento. Si viene a creare in questi modo un legame di fiducia e di gratitudine tra  creatore e i suoi sostenitori, i quali a loro volta  possono diventare veri e propri ambasciatori del progetto e della sua visione.

Una campagna di crowdfunding reward offre anche dei vantaggi pratici per i creatori, perché mettendo online l’idea progettuale, possono testare la validità e l’interesse del loro progetto sul pubblico, ricevere dei feedback e suggerimenti utili per capire se l’idea così come è esposta piace oppure ha bisogno di essere modificata, possono ampliare la loro rete di contatti e sostenitori, e soprattutto avere a disposizione una fonte di finanziamento alternativa rispetto ai canali tradizionali che come ben sappiamo sono difficili da ottenere e spesso comportano iter burocratici da far vemire meno la voglia di partecipare ai bandi.

Inoltre, il crowdfunding reward può essere utilizzato anche come strumento di marketing e di promozione del progetto, diffondendo la sua visibilità sui social media raggiungendo un pubblico che potenzialmente può essere globale.

In sintesi, il crowdfunding reward rappresenta una forma innovativa ed efficace di finanziamento e di coinvolgimento del pubblico nel comparto culturale e  offre vantaggi sia per i creatori che per i finanziatori.

Un esempio di campagna di successo? Nel 2020, gli eredi del famosissimo compositore italiano Giuseppe Verdi, hanno lanciato una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it per finanziare i lavori di restauro di Villa Verdi, la casa del celebre compositore.

L’obiettivo della campagna era di raccogliere 100.000 euro, necessari per il recupero del tetto della villa, danneggiato dalle intemperie.

La campagna ha proposto diverse ricompense per i sostenitori, tra cui visite guidate alla villa, concerti privati, e la possibilità di vedere il proprio nome inciso su una targa commemorativa all’interno della villa. Grazie alla sua importanza storica e culturale, Villa Verdi ha attirato l’attenzione di molti appassionati di musica e di cultura in generale, che hanno partecipato alla campagna di crowdfunding.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” ha ottenuto il sostegno di più di 800 sostenitori provenienti da tutto il mondo. Il successo della campagna ha dimostrato il grande interesse per la figura di Giuseppe Verdi e per il patrimonio culturale italiano, e ha permesso di avviare alcuni lavori di restauro.

La campagna di crowdfunding “Salviamo Villa Verdi” è un esempio di come il crowdfunding reward possa essere utilizzato con successo per finanziare progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio culturale, coinvolgendo il pubblico e creando una comunità di appassionati attorno a un progetto di grande valore storico e culturale.

Se sei un artista, un musicista, un designer o un creativo che desidera realizzare un progetto culturale, il crowdfunding reward potrebbe essere la soluzione giusta per te.

Contattaci alla mail progetti@innamoratidellacultura.it oppure crea gratuitamente il tuo account e carica il tuo progetto sulla nostra piattaforma

Il Crowdfunding crea… comunità.

Il crowdfunding è un termine inglese composto da due parole: “crowd”, che in italiano si traduce come folla, e “funding che letteralmente significa “finanziamento. La traduzione “finanziamento dalla folla” implica il coinvolgimento attivo di persone. Più specificatamente di riuscire a costruire una comunità attiva, sia digitale

Una campagna di crowdfunding certamente ha come scopo primario quello di raccogliere fondi per consentire la realizzazione di un progetto o di un prodotto, ma questo obiettivo si può raggiungere solo ed esclusivamente se si è capaci di coinvolgere un certo numero di persone a partecipare, sia alla raccolta fondi ma, anche e soprattutto, alla realizzazione del progetto stesso.

Da venerdì scorso, sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it è pubblicata la campagna proposta da Scuola Romana di Circo dal titolo Community Library. Si tratta di una raccolta fondi . che ha come scopo primario quello di “costruire” una comunità attiva di persone, appassionate di Circo, interessate a partecipare economicamente alla realizzazione del progetto per poterne usufruire.

L’idea di partenza di  Community Library nasce dalla considerazione che la biblioteca è il cuore pulsante di ogni comunità, è il centro di aggregazione che, attraverso la cultura, è in grado di costruire e rafforzare  legami permanenti fra persone e il territorio in cui sorge.

Gli appassionati di circo in tutto il mondo sono moltissimi. I dati indicano una crescita esponenziale di questo tipo specifico di pubblico, anno dopo anno.  L’idea di Scuola Romana di Circo è quella di realizzare una biblioteca specializzata  interamente alla  raccolta, conservazione, e valorizzazione di documenti legati alla storia del Circo e, anche, di realizzare  un centro servizi dedicato alla promozione della lettura, dello spettacolo dal vivo e della cultura circense. Un luogo sia digitale che fisico dove potersi arricchire spiritualmente e culturalmente, divertire e, soprattutto, connettere.

Il lavoro per arrivare a realizzare tutto questo è imponente. E costoso.  La biblio- mediateca raccoglierà tutti i più importanti libri dedicati al circo, oltre ad un archivio composto di documenti, sia analogici che digitali.

La Community Library della Scuola Romana del Circo  contribuisce a raccontare la storia e l’identità del Circo proponendo  ad un pubblico variegato composto da professionisti del settore, allievi delle scuole di circo e di altre arti performative, bambini e ragazzi del quartiere o semplici curiosi eventi concepiti per coinvolgere, aggregare, istruire e intrattenere.

Community Library è una Biblioteca di Comunità inteso come centro di coesione sociale, un luogo aperto e inclusivo dove le persone possono incontrarsi e creare relazioni e interazioni.

La campagna per Community Library propone, a chi decide di partecipare, delle ricompense che ben esprimono il concetto di condivisione. Sarà possibile ricevere delle lezioni di circo, copie della rivista o del libro fotografico e partecipare agli spettacoli come ospite d’onore.

Da oggi, domenica 19 settembre, la Community Library è aperta al pubblico con orari dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle 13:00.

Redazione  www.innamoratidellacultura.it

Crowdfunding per l’arte? Yes.Always.

La cultura e gli operatori culturali italiani hanno sofferto duramente a causa della pandemia. Gli eventi annullati, l’impossibilità di esporre le proprie opere in mostra e l’assenza di aiuti statali hanno creato una situazione estremamente difficile da affrontare e da recuperare.

Lanciare una campagna di crowdfunding culturale oggi significa comprendere che esiste il modo per mettere in moto dinamiche e comportamenti atti a stimolare  nelle persone l’interesse a partecipare (e farsi quindi supportare economicamente)

Ormai è noto che che proporre una raccolta fondi per la propria idea artistica è utile in primo luogo  a validare l’idea progettuale secondariamente serve per raccogliere una comunità di persone interessate al  progetto.

Individui che per naturale conseguenza lo sostengono economicamente, lo condividono e lo supportano. In ogni modo possibile e con qualsiasi mezzo a disposizione, tradizionale e digitale.

Recentemente abbiamo messo online la campagna promossa da Studio Urbana  di Roma. Si tratta di un  progetto ambizioso dall’indubbia valenza artistica che prende il nome di:  White, un cammino all’interno degli archivi reconditi ed artistici dell’artista Barbara Duran”.

Citiamo direttamente dalla pagina della campagna : il progetto White è dedicato a tutti coloro che fuggono dalle guerre, dalle ingiustizie, dalla tortura. Alle donne, alle madri, alle sorelle, agli uomini, ai fratelli, ai figli. A tutti gli esseri viventi che soffrono e che hanno il diritto di vivere. Dedicato alle nostre sorelle e ai nostri fratelli.

Ci è sembrata subito una call to action interessante, forte, di sicuro valore sociale oltre che artistico. Ma che cos’è White?  White è  un percorso che racconta e raffigura personalità femminili dell’iconografia antica e moderna – dipinte su tele di diversi formati che destrutturano le regole di pittura canoniche –  concepito per  proporre all’osservatore  un dialogo fra segno pittorico e spazio e  sollecitare una risposta emotiva.

White intende dimostrare come l’arte possa diventare strumento efficace per la trasformazione di un pensiero legato ad un’iconografia classica spostando in questo modo  l’asse dal piano visivo a quello delle sensazioni.

WHITE è un lavoro di sottrazione nelle sovrapposizioni sensoriali e strutturali che annebbiano l’immagine oggi, vuol essere la porta che attraverso il rumore bianco, possa aprire la percezione all’empatia. Icone contemporanee del mondo introducono a comprendere che la gioia e il dolore che si scontrano nell’esistenza dell’umanità possano ricondursi in essenza ad un’ assenza della percezione dell’altro, che è altro da noi solo se volutamente ignoriamo che il nostro essere , è, solo nella relazione ad un altro da sé , nel presente del tempo, nella comprensione della differenza.


Il progetto espositivo WHITE include molteplici linguaggi visuali: video, disegno e pittura ed è strutturato su  quattro cicli di opere di cui tre sono già state presentate in preview a Parigi, Torino ed al Castello di Santa Severa. Con il patrocinio di: MiBAC / Sovrintendenza  Archeologica, Belle Arti e Paesaggio  per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Lazio Crea, Coop Culture, visitlazio.com, Comune di Santa Marinella, Fondazione Il Gabbiano Rome/New York, Fondazione Valentina Moncada, WithoutBorders Film Festival, Centre  Culturel Italien, Galerie Metanoia.

Dove avverrà la mostra?

La mostra avrà  sede nell’ex Cartiera Latina,tra i pochi impianti industriali sopravvissuti nella città di Roma, una struttura unica nel suo genere ed eccezionale per la posizione strategica a ridosso delle Mura Aureliane, lambita per tutta la sua lunghezza dal fiume Almone che unisce idealmente l’Appia Antica alla via Cristoforo Colombo.

Quando potremo immergerci nelle opere esposte da White?

L’evento si svolgerà nell’autonno del 2021. La programmazione era per aprile ma il lockdown e le misure di contenimento hanno rallentato il percorso, ecco perché adesso è importante partecipare alla campagna di crowdfunding per arrivare pronti alla data di apertura.

Chi decide di partecipare a una campagna di crowdfunding sceglie il progettista prima ancora del progetto.

Che cos è Studio Urbana? La sede è a Roma. Si tratta di  uno spazio indipendente di produzione culturale, creato e diretto dagli artisti Barbara Duran  e Corrado de Grazia in cui la parola ricerca fa da garante non solo nella produzione artistica ma anche nel pensiero alla base di questa.

Possiamo certamente affermare che Studio Urbana sia una bottega, come quelle dei grandi maestri di una volta. Un luogo dove  le idee creative nascono dallo  scambio fra artisti prendendo forma e vita.

Chi è Barbara Duran?

Barbara Duran è un’artista nel vero senso della parola. Italiana, cosmopolita, lavora attraverso molteplici linguaggi spaziando dalla pittura alla fotografia alla video art. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private, italiane ed estere. Docente, autrice  e illustratrice di libri per l’infanzia, danzatrice ed esperta in Metodologie Biografiche e Autobiografiche specializzata alla Scuola triennale della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.

Gli ingredienti perchè la campagna di crowdfunding per WHITE vada a buon fine ci sono tutti. Se ti è piaciuto questo post per favore condividilo. Se vuoi partecipare alla campagna di crowdfunding digita questo link https://www.innamoratidellacultura.it/projects/sostieni-white-duran-project/ e scegli la tua ricompensa.

redazione www.innamoratidellacultura.it

Vuoi lanciare una campagna di crowdfunding?

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

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Quando il crowdfunding è erotico

Una campagna di crowdfunding è un processo interessante che non si riduce alla pubblicazione dei propri contenuti su una piattaforma. Il passaggio da idea progettuale a campagna di crowdfunding è un processo composto da varie fasi. Le parole chiave sono “organizzazione”, “pianificazione”, “strategia”.

Ho descritto nel mio articolo precedente la fase di “precampagna” e ci tengo a sottolineare che realizzare e comunicare una campagna di crowdfunding culturale è diverso rispetto a una campagna “prodotto” oppure ad una campagna di tipo “equity”. La strategia è identica. Quello che cambia è la modalità con cui viene realizzata.

Quando le persone caricano le loro idee progettuali sulla piattaforma www.innamoratidellacultura.it, viene loro richiesto di scrivere i dettagli del progetto. Il titolo, una descrizione breve, una descrizione dettagliata, l’obiettivo di raccolta e le ricompense da dare alle persone in cambio della donazione ricevuta.

Questo passaggio consente al team di comprendere l’idea e quindi di definire un appuntamento telefonico per conoscere il progettista e guidarlo verso la realizzazione della sua campagna.

Solo alcuni, pochi, progettisti sono a conoscenza del fatto che caricare un’idea progettuale è il primo passo di un processo che implica un giusto tempo di realizzazione.

L’urgenza economica, che è il fattore che spinge una persona a pensare al crowdfunding come fonte di finanziamento per la sua idea progettuale, è nemica del successo.

Per far comprendere meglio la situazione, pensa di dover aprire un negozio. Dopo la scelta del locale e della zona in cui aprire (la piattaforma), lo spazio va ristrutturato e allestito (i contenuti caricati sulla piattaforma). Aprire un locale non basta per ottenere clienti. Ecco quindi che pensi ad una data per l’inaugurazione (il lancio della campagna) e ad organizzare delle attività per fare in modo che le persone del quartiere e tutti i potenziali clienti interessati ai prodotti messi in vendita, possano sapere del nuovo locale e venire da te ad acquistare.

Le attività di comunicazione per comunicare l’apertura di una nuova attività in genere vanno dal volantinaggio al semplice passaparola fino agli annunci radio o ai post sponsorizzati sui canali social, i comunicati su stampa locale e le e-mail (che possono essere effettuate su proprie liste oppure creando delle campagne per raccogliere i nominativi dal web se non si è ancora in possesso di una lista).

Nel crowdfunding, proprio come per un negozio o un’attività professionale, le attività di promozione si spostano sul web e quindi la fase che precede “l’inaugurazione” della campagna rimane il passaggio  fondamentale per definire il proprio “crowd” cioè quel gruppo di persone interessate al progetto e disposte a partecipare. Come?

  1. programmare le attività di comunicazione necessarie per poterle coinvolgere
  2. definire i contenuti e la strategia di diffusione (quali canali, quale frequenza, quale tono di voce)

Come si crea il crowd ai tempi del Covid?

Gli strumenti digitali a nostra disposizione sono davvero efficaci per tracciare il proprio pubblico di riferimento . Perché le persone partecipino e si innamorino della campagna il processo non è digitale ma emotivo.

Il progettista che riesce a trasmettere attraverso la comunicazione il valore del suo progetto ha vinto. Può trattarsi della riqualificazione di un quartiere. Di restaurare il portone aulico di una chiesa e abbellire la piazza su cui si affaccia l’edificio. Regalare un corso di musica sacra per sostenere i giovani di un quartiere problematico così come coadiuvare un museo a recuperare una collezione di pezzi antichi o, più semplicemente, a restare aperto.

Come si trasmette il valore emotivo di una campagna di crowdfunding?

Il crowdfunding altro non è che una colletta veicolata attraverso un portale. Le collette funzionano quando chi promuove la raccolta fondi riesce a trasmettere un vantaggio per chi dona.

Le due  domande che un progettista deve porsi prima di mettere online la propria campagna sono:

1 – perché le persone dovrebbero partecipare alla mia raccolta fondi?

2 – che tipo di valore crea  il mio progetto nella vita di queste persone?

Se la comunicazione si sposta dall’io (ho un’idea grandiosa dammi i tuoi soldi per realizzarla)  al tu (ho bisogno di te per realizzare il mio progetto) e dal tu al noi (insieme siamo una squadra, grazie al tuo aiuto posso realizzare il mio progetto e tutti quanti ne trarremo un vantaggio) allora la campagna ha successo.

Il ruolo del progettista quindi, è quello di riuscire a coinvolgere emotivamente le persone conferendo loro valore.

Troppo spesso mi interfaccio con progettisti che si limitano a pubblicare la campagna sul sito e poi non se ne occupano o se ne occupano in maniera egoistica (ho aperto una campagna di crowdfunding, dammi i tuoi soldi).

Analizziamo la campagna CORRIPONDENZE

Nel caso specifico della campagna CORRISPONDENZE – Trenta sonetti erotici illustrati la raccolta fondi è stata lanciata per realizzare una raccolta di poesie che esplora tutte le strade del labirinto dell’erotismo a cui si accompagnano 30 video podcast che uniscono le immagini, le interpretazioni delle poesie e delle atmosfere musicali sempre diverse.

I promotori della campagna si chiamano Francesco e Teresa.

Il contatti con Francesco sono iniziati nella terza settimana di marzo. Seguendo le nostre indicazioni, i contenuti della campagna sono stati caricati sulla piattaforma. E messi a punto.

Come ho scritto sopra, caricare i contenuti sulla piattaforma e pensare che solo pubblicandola su un portale faccia piovere donazioni non basta. Solo le campagne di raccolta fondi per le emergenze ottengono fondi velocemente. Perché c’è un’urgenza.

Nel caso di una campagna di crowdfunding culturale l’unica urgenza è quella del progettista che vuole ottenere i fondi. Questo tipo di urgenza non interessa ai donatori. Quello che vogliono percepire i donatori è il valore generato dal progetto e, last but not least, le persone decidono in base al grado di fiducia e simpatia che il progettista riesce a trasmettere.

Tornando alla campagna,  abbiamo guidato Fracesco a realizzare il suo video di presentazione, a collegare la pagina della sua campagna alla piattaforma e abbiamo analizzato insieme a lui il crowd, i canali social e tutti gli strumenti digitali già a sua disposizione.

Nel caso specifico ci siamo trovati di fronte a un progettista maturo e con un progetto già definito e mirato su un pubblico specifico.

Il tempo trascorso fra il caricamento dei contenuti e la messa online è stato di circa un mese. Il dato fondamentale da guardare quando il lavoro di precampagna è stato eseguito correttamente sono le donazioni. Che nel caso di Francesco arrivate subito, appena la campagna è stata pubblicata.

Chi è il pubblico di riferimento di Francesco?

Sono persone che amano la poesia erotica. Gli innamorati dell’erotismo. Persone che vogliono leggere e ascoltare parole erotiche e a cui piace possedere un volume di poesie illustrate.

Qual è il valore generato dalla campagna CORRISPONDENZE promossa da Francesco?

Sicuramente questo tipo di progetto rientra nella sfera della gratificazione emotiva. I donatori sono, e saranno, persone alla ricerca di una specifica emozione.

Francesco ha modo di aumentare le donazioni?  

Francesco è una persona carismatica. Il suo pubblico lo ama. I suoi canali social confermano il legame con le persone che lo seguono e lo conoscono. Nel crowdfunding la fiducia è fondamentale. Stiamo parlando di chiedere a delle persone di darci i propri soldi per realizzare le nostre idee. Questo funziona quando c’è fiducia.

Vuoi partecipare alla campagna di crowdfunding di Francesco?

Ti metto qui il link /https://www.innamoratidellacultura.it/introduzione-al-crowdfunding-culturale/   se ti è piaciuto quello che ho scritto e pensi che Francesco si meriti di essere aiutato allora sarai felice di partecipare alla sua campagna di raccolta fondi.

Perché ti fidi di lui. Perché ti piace la poesia erotica. Perché vorresti avere  il libro illustrato di Francesco sulla poesia erotica e non vedi l’ora di ascoltare i suoi podcast.

Capito come funziona il crowdfunding?

Entra anche tu a far parte del crowd di Francesco.

Innamorati della Cultura!

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Finanziare la Cultura. Crowdfunding culturale e Art Bonus.

La cultura è un vero e proprio comparto che a livello europeo contribuisce al PIL per oltre il 5%. In Italia questo stesso valore superava fino ai primi mesi del 2020  il 6,1%.

I lunghi periodi di chiusura causati dall’epidemia di  Covid-19 hanno rivelato la fragilità delle industrie culturali. Oltre il 90% dei musei mondiali è stato chiuso completamente e l’industria cinematografica mondiale ha perso solo nei primi mesi dell’anno circa 10 miliardi di dollari.

A giugno 2020 una  stima approssimativa dava per i musei italiani una perdita di circa 80 milioni di euro; il cinema quasi 120 milioni di euro, gli spettacoli musicali 350 milioni di euro.

Al contrario i canali digitali hanno registrato un vero e proprio boom delle sottoscrizioni e in Italia nelle prime settimane di lockdown il pubblico è aumentato più del 100%.

Sembra evidente che la crisi provocata dal Covid-19 rappresenta l’occasione per attuare quel processo di digitalizzazione  in grado di consentire al comparto di rispondere in modo più flessibile alle richieste  di fruizione da parte del pubblico.

Ma non sono solo i luoghi fisici della cultura ad avere subito con forza gli impatti della pandemia. Le misure di lockdown prima – e di distanziamento sociale poi –  adottate in tutte le aree del pianeta, hanno determinato un blocco generalizzato delle attività creative.

L’effetto più immediato delle misure di contenimento della pandemia sul settore della cultura è stato un trasferimento di tutte le componenti possibili sui canali virtuali.

I mesi di lockdown hanno visto il proliferare di contenuti digitali ampi e diversificati, in particolarenei comparti audio-visivo e musicale. Si sono moltiplicate le dirette sui social media e le piattaforme di video on demand  e di streaming hanno registrato un’ulteriore accelerazione degli abbonamenti.

Nella fase più acuta della crisi la preoccupazione principale è stata quella di mantenere viva la relazione con i fruitori dei prodotti culturali,sfruttando le potenzialità offerte dal digitale che nel frattempo ha assunto un ruolo pervasivo nelle abitudini quotidiane. Certo,  un’esperienza virtuale non sostituisce in alcun modo l’esperienza diretta, soprattutto nella sua componente emozionale e soprattutto non costituisce un’attività da cui trarre profitto tale da compensare la perdita derivante dallo sbigliettamento e dagli eventi.

Finanziare la cultura con il crowdfunding.

La fortissima spinta verso il digitale ha dato un forte impulso anche al crowdfunding. Eppure, il comparto culturale da sempre in cronica carenza di fondi, sfrutta ancora poco questo strumento. I motivi sono vari ma, fondamentalmente, si possono riassumere affermando che il crowdfunding culturale in Italia paga la scarsa conoscenza dello strumento e delle regole e dinamiche che lo governano. Il ritardo digitale degli addetti del settore e la scarsa propensione verso i pagamenti digitali da parte del pubblico sono ulteriori fattori determinanti che solo con la giusta informazione e formazione degli operatori potrà essere superata.

La pandemia ha accelerato la conversione verso l’utilizzo di strumenti digitali ed è un fatto che le campagne di crowdfunding culturale siano aumentate di numero su tutte le piattaforme. Verticali come www.innamoratidellacultura.it o generaliste.

In ambito culturale, da maggio 2020 la nostra piattaforma www.innamoratidellacultura.it riceve quotidianamente progetti di altissimo livello spesso con  obiettivi di raccolta ambiziosi. Di questi progetti solo alcuni vengono messi online.  

Ho discusso l’argomento nel mio precedente articolo su questo blog a cui rimando e in cui spiego l’importanza della programmazione prima di affrontare una campagna di crowdfunding. Questo vale per qualsiasi progetto e per qualsiasi obiettivo economico.

I meccanismi che regolano il crowdfunding prevedono l’elaborazione di una strategia che include diversi aspetti di cui solo l’ultimo riguarda la pubblicazione del progetto sulla piattaforma.

Ricompense e Art Bonus

A partire dal 2014 in Italia è stato introdotto uno strumento di sgravio fiscale legato alle donazioni liberali in ambito culturale.

Cito dal sito ufficiale dedicato all’Art Bonus : “Ai sensi dell’art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i., è stato introdotto un credito d’imposta per le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo, il c.d. Art bonus, quale sostegno del mecenatismo a favore del patrimonio culturale.

Chi effettua erogazioni liberali in denaro per il sostegno della cultura, come previsto dalla legge, potrà godere di importanti benefici fiscali sotto forma di credito di imposta”.

In buona sostanza il cittadino che decide di donare per sostenere uno dei progetti – pubblici – pubblicati sulla piattaforma di Art Bonus riceve in cambio uno sgravio fiscale pari al 65%.

Chi può beneficiare del contributo?

Gli interventi sono riferiti alla manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, delle fondazioni lirico-sinfoniche, dei teatri di tradizione, delle istituzioni concertistico-orchestrali, dei teatri nazionali, dei teatri di rilevante interesse culturale, dei festival, delle imprese e dei centri di produzione teatrale e di danza, dei teatri di tradizione nonché dei circuiti di distribuzione, dei complessi strumentali, delle società concertistiche e corali, dei circhi e degli spettacoli viaggianti, per la realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo oltre che per effettuare interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, laddove destinate ai soggetti concessionari o affidatari dei beni oggetto di tali interventi.

Dal 2017 ArtBonus allarga ad altri soggetti finanziati dal Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS) : le istituzioni concertistico-orchestrali, i teatri nazionali, i teatri di rilevante interesse culturale, i festival, le imprese e centri di produzione teatrale e di danza ed i circuiti di distribuzione e dal 2019  include anche gli interventi per la salvaguardia di Venezia, e nella città di Matera.

Riportando l’attenzione al crowdfunding culturale, la donazione liberale con lo sgravio Art Bonus è  la ricompensa che viene data a chi contribuisce. Il fattore emotivo, che è la ragione principale che spinge le persone a partecipare a una campagna di crowdfunding, viene quindi sostituito da un motivo fiscale. Osservando i dati di raccolta su alcuni progetti, come ad esempio l’Arena di Verona o il Teatro alla Scala di Milano, si nota che certamente l’Art Bonus è uno strumento utile. Osservando però la quantità di progetti non finanziati viene il dubbio che vada bene per molti ma non per tutti. Il motivo?

La mancanza di una comunicazione mirata a coinvolgere la comunità di persone su cui sorge il bene o il progetto. Una campagna di crowdfunding ha questo specifico scopo: comunicare il progetto e coinvolgere le persone inducendole a partecipare offrendo in cambio una ricompensa. Se poi alla ricompensa si aggiunge anche lo sgravio fiscale…tanto meglio.

Su www.innamoratidellacultura.it è stata pubblicata recentemente la campagna per il restauro del Portale Aulico della Basilica di Santo Stefano a Bologna.

La campagna, promossa dall’Associazione Assosantostefano prevede dei reward interessanti per i donatori (quindi punta a coinvolgere emotivamente chi decide di partecipare), garantendo nel contempo lo sgravio fiscale derivante dall’Art Bonus.

Considero che il sito dedicato agli interventi  https://artbonus.gov.it/ si limita  a pubblicare i progetti, gli importi ricevuti e il numero dei donatori ma non si occupa della promozione. Per questo esistono le piattaforme come www.innamoratidellacultura.it in grado di supportare il proponente sia nella fase di progettazione della campagna che in quella della pubblicazione.

Se anche in Italia lo sgravio fiscale venisse allargato, come già accade in Francia, anche alle realtà private, la cultura italiana ne trarrebbe un enorme beneficio con un impatto eccezionale in termini di ricaduta economica sul territorio e sull’intera comunità

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Hai domande? Scrivi una mail a progetti@innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Fonti: Cultura e Covid-19 – Cassa Depositi e Prestiti;  Report Symbola 2020

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Crowdfunding. Il potere della Gratitudine.

Se sapremo provare Gratitudine nei nostri cuori e diffondere Gratitudine con le nostre vite rivoluzioneremo l’approccio “mors tua vita mea” che ha caratterizzato l’umanità fino al XX secolo, e costruiremo un futuro orientato a un nuovo necessario paradigma “vita tua vita mea”.

Oscar di Montigny

Con queste parole Oscar di Montigny nel suo saggio “Il potere della Gratitudine” sottolinea l’urgenza di rimettere l’essere umano al centro del sistema sociale.

La democrazia vacilla, il cambiamento climatico è una minaccia reale, la nostra vita e il mercato cambiano a una velocità difficile da assorbire e l’innovazione tecnologica irrompe a una velocità vertiginosa. La Gratitudine diventa centrale per rimettere l’uomo al centro di ogni sistema sociale perché solo legando l’innovazione alla sostenibilità potremo arrivare a quella che di Montigny definisce un“Economia Sferica”, centrata sull’essere umano e quindi in grado di perseguire una crescita equilibrata ed inclusiva.

Come si collega il crowdfunding alla gratitudine?

La settimana scorsa ho descritto i  meccanismi di marketing e comunicazione che sono all’origine del successo di una campagna di crowdfunding nella fase preliminare di progettazione della campagna stessa, la “pre-campagna”.

Questa volta mi soffermerò sugli elementi emozionali senza i quali una campagna di crowdfunding rimane un mero progetto di comunicazione, magari anche ben realizzato, ma in moltissimi casi destinato a fallire.

Dati alla mano, sappiamo che non è sufficiente scrivere un bel testo, registrare un video, ideare un piano ricompense allettante per ottenere il supporto delle persone e arrivare a raccogliere quanto serve per la realizzazione delle proprie idee.

Il successo di una campagna di crowdfunding è il risultato di un insieme di elementi che spaziano dall’attenta programmazione delle attività, alla comunicazione del progetto e, soprattutto, dalla capacità del progettista di coinvolgere le persone e indurle a partecipare con una donazione o, come si dice in gergo, di essere in grado di convertire.

Il crowdfunding di tipo “reward”, come quello proposto da www.innamoratidellacultura.it introduce l’elemento della “ricompensa” come elemento in grado di gratificare le persone e, auspicabilmente, di convincerle a partecipare.

E’ qui che entra in gioco la Gratitudine.

Una campagna di crowdfunding, dopo la fase di progettazione definita “precampagna” viene lanciata e diventa di dominio pubblico grazie soprattutto alla comunicazione sui canali social ed a tutte le iniziative di che il promotore decide di mettere in atto.

Se la progettazione è stata accurata, già dai primi giorni di lancio le persone dovrebbero iniziare a donare. Perché questo accada la presenza del progettista, la sua energia, capacità di entusiasmare e coinvolgere sono di vitale importanza.

Si tratta quindi di essere capaci di stringere relazioni di valore con il proprio pubblico, consapevoli che il successo dell’iniziativa dipende solo ed esclusivamente dagli altri.

Diventa quindi fondamentale ringraziare chi ci dà i suoi soldi per sostenere il nostro  progetto .

Sul piano digitale, ogni volta che sulla campagna arriva una donazione, la piattaforma rilascia in automatico una ricevuta. In genere è una email di ringraziamento con il titolo della campagna e l’indicazione della somma donata,

Secondo voi le persone si sentono “amate” in questo modo? E’ un modo sufficiente e utile per creare una buona relazione personale?

A mio avviso no. Comprendere che dimostrare la propria gratitudine agli altri è il vero motore di una campagna di crwodfunding. Questo vale sempre, non solo per il crowdfunding ma chi decide di promuovere una campagna deve averlo molto chiaro. Il crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”. La folla è composta da esseri umani e le persone, tutte, più di ogni altra cosa amano essere riconosciute e apprezzate.

Dire grazie è davvero semplice. Gli strumenti a nostra disposizione sono davvero tanti, quasi tutti gratuiti e veloci da utilizzare.

Nell’ambito di una campagna di crowdfunding per dire grazie si può optare per un post sui social oppure inviando una mail personale, un messaggio se si conosce la persona che ha donato, una telefonata.

Bisogna ringraziare sempre. Tutti i giorni e ogni volta che arriva una donazione.

Esprimere la propria gioia e gratitudine perché abbiamo ricevuto del denaro, a volte anche da perfetti sconosciuti,   imprime quell’elemento di umanità che la semplice pubblicazione della campagna sulla piattaforma non possiede.

Hai un’idea in mente? Ti aiutiamo a realizzarla.

Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it

Essere grati significa cooperare. Creare connessioni. Alimentare il grandissimo potere della condivisione e dell’uguaglianza.

Che cosa determina il successo di una campagna di crowdfunding?

Museo Villa Verdi con la campagna “Salviamo Villa Verdi” ha raccolto          12.494 euro su un obiettivo definito di 100.000. Si tratta di un ottimo risultato considerando che la campagna è stata lanciata durante la prima ondata della pandemia, si è svolta in estate, quando l’attenzione del pubblico non era esattamente focalizzato sulle donazioni a favore della cultura – preferendo cause legate all’emergenza sanitaria – e si è conclusa in autunno in coincidenza della “seconda ondata” e successivo lockdown. E’ stata una bella campagna, gestita bene e con soddisfazione sia per noi che per il progettista.

La domanda che ci siamo fatti è: come sono riusciti Angelo e Manuela a raggiungere questo obiettivo e perché non è stato raggiunto l’obiettivo di raccolta?

I progettisti, durante le numerose call precedenti al lancio della campagna  hanno seguito i nostri suggerimenti producendo un bel video intervista promozionale , un testo chiaro e ben scritto sia in italiano che in inglese e coinvolgendo la community di iscritti a canali social tramite la pubblicazione quotidiana di post interessanti e con immagini della Villa davvero suggestive. Le numerose relazioni personali di Manuela e Angelo hanno fatto scaturire una mini campagna video intitolata “I Grandi per Verdi”: personalità di spicco in ambito culturale artistico hanno promosso una call to action invitando le persone a partecipare.

Visto il momento complicato è stato concordato di svolgere un’attività stampa su scala nazionale e internazionale. Da qui sono scaturiti risultati interessanti e piuttosto imprevedibili. La copertura sia locale che nazionale è stata ampia grazie soprattutto alla visibilità della Villa sul territorio, alle relazioni personali degli eredi del grande Maestro e alla forza intrinseca espressa dalla campagna di crowdfunding.

Ad agosto, inaspettatamente, il cantante Morgan, emozionato per la richiesta di salvataggio della casa del più famoso compositore di musica italiano e intenzionato a promuoverne la raccolta di fondi, si è recato sul luogo con la sua troupe ed ha intervistato i proprietari, riuscendo in questo modo ad alzare ulteriormente il livello di attenzione sulla campagna. Sono arrivate più donazioni dopo la visita di Morgan? No. Sul sito sono aumentate le visite alla campagna e le visualizzazioni dei post sono salite. E’ stata la nostra attività stampa ad attirare Morgan?

Forse ,ma è più verosimile che il cantante abbia cercato un progetto culturale da sposare, sulla scia delle campagne promosse da Chiara Ferragni e dall’Estetista Cinica più per aumentare la sua visibilità personale che per far ottenere donazioni. In tutti i casi, la pubblicità insegna che avere un testimonial aiuta a vendere di più e Morgan senza dubbio ha aumentato le visualizzazioni sul sito.

Dalla metà di agosto abbiamo riscontrato un forte aumento delle donazioni  in coincidenza di interviste di qualità, come quella che siamo riusciti a ottenere sul canale televisivo nazionale tedesco e sulla  RAI. Analizzando i dati abbiamo aggiustato il tiro inserendo nel team un nuovo addetto stampa specializzato nella comunicazione di campagne di crowdfunding e portando avanti un lavoro di tracciamento digitale del pubblico di potenziali donatori.

Il risultato è stata un’ampia partecipazione da paesi come Giappone, Inghilterra, Francia e Spagna e Stati Uniti che ha portato ad oltre il 60% del totale delle donazioni ricevute in tutto. Purtroppo non sufficienti per raggiungere l’obiettivo di raccolta: perchè?

La risposta è semplice. Il successo di una campagna di crowdfunding si basa principalmente sulla precampagna.

Mettere online un progetto senza aver prima lavorato su una strategia pensando che sia il portale a raccogliere non è un dato reale. La raccolta fulminea può accadere per progetti caratterizzati da una forte emotività o da carattere emergenziale. In campo culturale, come peraltro per qualsiasi settore, definire una road map significa affrontare la campagna di crowdfunding in base a una precisa stategia.

COME SI RAGGIUNGE L OBIETTIVO DI RACCOLTA?

Il motivo per cui una campagna di crowdfunding ha successo si basa sulla messa in atto di  un insieme di regole e procedure che conducono il progetto verso il successo o, quantomeno, facilitano la raccolta di somme importanti per la sua realizzazione.

Esiste quindi una ricetta dietro a ogni campagna di crowdfunding di successo? Sicuramente sì. L’ingrediente segreto si chiama… crowd cioè la comunità di persone raccolte intorno al progetto e interessate a farne parte.

La stessa parola crowdfunding è composta dal termine “crowd” che in inglese significa folla. La folla, meglio detta comunità è l’elemento chiave del successo di una campagna di crowdfunding..

E’ dalle persone che arrivano i fondi e sono sempre le persone quelle che condividono l’idea e la diffondono. Perché le persone donano e perché diffondono? Questo non ha niente a che vedere con la strategia. Piuttosto si può assimilare al meccanismo utilizzato in pubblicità per vendere i prodotto.

Qualsiasi esperto di marketing sa che per vendere un prodotto serve comprendere qual’è il bisogno del consumatore e quindi soddisfarlo offrendo un vantaggio.

In campo culturale il bisogno delle persone è legato ai gusti personali ed è l’elemento emotivo quello che fa si che le persone si sentano chiamate in causa. Quale vantaggio traggono le persone partecipando ad una campagna di crowdfunding? Le spinte in effetti possono essere diverse fra loro.

Per esempio, il desiderio che   un determinato spettacolo, evento concerto si realizzi, che un artista possa esporre le sue opere oppure perché il restauro di un bene abbelisca o migliori il quartiere in cui si abita.

ll progettista che riesce a “scaldare e coinvolgere ” le persone” offrendo qualcosa che a livello emotivo gratifica un bisogno e sicuramente vince.

DOVE TROVO LE PERSONE PER LA MIA CAMPAGNA?

Questa domanda viene posta da ogni progettista quando decide di lanciare una campagna di crwodfunding. In genere rispondo chiedendo ”quante persone pensi di riuscire a coinvolgere per raggiungere la somma che ti serve? Quante di queste persone sono già nella tua rete di contatti? “.

Lo sconcerto di fronte a questa mia affermazione così come la leggenda che sia la piattaforma “giusta” a raccogliere e quindi a trovare i donatori, sono credenze piuttosto diffuse fra i neofiti del crowdfunding.

SPOILER. NESSUNA PIATTAFORMA FA LA CAMPAGNA AL POSTO DEL PROGETTISTA.

La differenza che ci può essere fra una piattaforma ed un’altra è la quantità presente nel database di nominativi di progettisti e donatori che potenzialmente possono partecipare oltre che la verticalizzazione.

Il database di www.innamoratidellacultura.it raccoglie solo nominativi di persone interessate a progetti culturali. Il database di una piattaforma generalista o specializzata in campagne per il terzo settore sarà magari più ampio ma anche più generico.

Pensare inoltre che l’invio della campagna tramite la Newsletter o la pubblicazione del post riferito alla  campagna sui canali social fa comprendere che, statisticamente, alcune persone potrebbero partecipare ma che il numero di persone necessario a portare a buon fine la campagna va comunque cercato con altre modalità.

La costruzione del crowd quindi, è il punto fondamentale di qualsiasi campagna di crowdfunding su qualsiasi piattaforma e va fatta prima della campagna e non durante.

Comprendere che la precampagna è importante e che è l’attività da svolgere imprescindibile perché la campagna abbia successo.

Riassumo. Questa fase precede il lancio della campagna, è dedicata alla progettazione e il suo obiettivo primario è proprio quello di intercettare un certo numero di persone i cui interessi convergono con l’idea progettuale.

Riuscire a coinvolgerle  per ottenerne la partecipazione è frutto di precise strategie. Soprattutto digitali.

COME SI FA A CREARE UNA LISTA DI PERSONE INTERESSATE ALLA CAMPAGNA?

Il crowdfunding viene assimilato ad una “colletta digitale” perché è a tutti gli effetti  un’attività che si svolge principalmente grazie a internet. Il successo di una campagna di crowdfunding è strettamente legato alla capacità del progettista di essere presente in rete con un sito web, canali social, un blog, un canale video.

Prima di iniziare la progettazione, è fondamentale analizzare con obiettività la propria situazione, soprattutto se l’obiettivo di raccolta è ambizioso e se non abbiamo una comunità di persone da poter sollecitare.

In questo momento, l’opportunità di farsi conoscere organizzando serate ed eventi è impossibile ma il digitale offre diverse soluzioni efficaci e che abbiamo sperimentato con successo sia con campagne pubblicate si www.innamoratidellacultura.it che per su altri portali.

IN CHE COSA CONSISTE LA CONSULENZA?

Durante la consulenza si valuta insieme al progettista qual è l’attività più adatta da percorrere per costruire la comunità – o per mettere a frutto quella già esistente- e le azioni da mettere in atto per coinvolgerle e indurle a partecipare.

In tutti i casi  l’elemento di partenza è quello di creare un “luogo” su cui far convergere l’attenzione. Per esperienza, so che è molto più semplice ed economico convertire persone che già conoscono il progetto in donatori piuttosto che “scaldare” nuovi contatti.

Questa attività digitale, strutturata con diverse tecniche, ha un costo “per contatto” e questo costo, fa cparte dell’investimento necessario per lanciare una campagna e costruire la comunità. Il vantaggio è che se la campagna dopo 45 giorni chiude, le persone che hanno partecipato restano.

UNA CAMPAGNA DI CROWDFUNDING COSTA?

A seconda delle attività, i costi variano dal tipo di attività richiesta. Si può partire dalla semplice analisi del progetto e della community fino ad arrivare alla completa gestione della campagna.

Purtroppo in Italia si tende a sottostimare il lavoro del crowdfunding management e si tende sempre a partire un pò al risparmio o senza una corretta strategia.

PER CONCLUDERE

Il successo di una campagna di crowdfunding dipende da molti fattori ma principalmente,  dal numero di persone che si è riusciti a coinvolgere. Per realizzare una strategia e poi tradurla in una campagna di comunicazione efficace è necessario prevedere un budget.

Se hai un progetto importante e la cifra che hai in mente come obiettivo di raccolta è ambiziosa oppure non hai tempo di gestire la tua campagna e preferisci che ce ne occupiamo noi, puoi contattare progetti@innamoratidellacultura.it per un preventivo personalizzato.

Felici di aiutare

Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it