Crowdfundig Lesson n° 13.Il “donation based crowdfunding” funziona ma ha regole precise che è bene seguire.
Fra i vari tipi di crowdfunding, quello che oggi ha attirato la mia attenzione è definito “donation based” perchè viene utilizzata per lo più dalle organizzazioni no profit oppure da persone desiderose di migliorare la propria vita. Le cause che vengono promosse sono solitamente di tipo filantropico, ambientale, sociale. Nel caso di individui, negli Usa sono frequenti le campagne promosse da pazienti affetti da patologie gravi e finalizzate alla copertura dei costi sanitari e di medicine, oppure per promuovere la ricerca scientifica. In altri casi, abbiamo campagne promosse da studenti in cerca di supporto per le tasse scolastiche. Non desidero esprimere alcun giudizio perché non esiste una causa meglio o peggio di un’altra. Quello che posso dire, e mi rendo conto di essere ripetitiva, è che per ottenere il massimo risultato, la strategia che deve essere costruita a monte della campagna è veramente l’elemento chiave che ne determina il successo. O l’insuccesso.
1 – Ti racconto la mia storia.
In Italia il termine storytelling è molto utilizzato soprattutto fra di noi professionisti della comunicazione. Di che cosa si tratta? Qualcosa di semplice e immediato. Il termine “storytelling” sta ad indicare la narrazione che necessariamente deve essere ideata per illustrare la causa al proprio pubblico di potenziali donatori. Per farmi meglio comprendere, uno “storytelling” molto conosciuto a tutti è quello creato per la nota marcaBarilla con un testimonial di eccellenza, Antonio Banderas. Il “mondo Mulino Bianco” viene narrato allo spettatore rendendo il prodotto ( e il brand) artigianale in un contensto rurale di altri tempi e con un tono narrativo comprensibile, divertente e, soprattutto, alla portata di tutti. Questo punto fondamentale è l’elemento “umano” quello che deve essere partenza per una narrazione efficace. A livello tecnico le domande che il creatore del progetto deve porsi sono:
- 1 – perché la mia causa è interessante?
- 2 – come posso coinvolgere emotivamente le altre persone?
- 3 – dove andranno i soldi delle donazioni e come ho intenzione di spenderli?
Tutto questo, comunicato con leggerezza, simpatia e allegria è certamente un punto di forza per ottenere risultati tangibili.
2 Costruire una forte rete di relazioni
Ringraziare. Sembra una cosa sciocca ma dire grazie a chi ha ti donato il suo denaro per supportare il tuo progetto o la tua causa e mostrare il proprio appezzamento per l’aiuto ricevuto innesca veramente un movimento virtuoso di condivisione fra chi ha già donato che, se opportunamente sollecitato, può intervenire per stimolare i suoi contatti personali ed amici alla donazione del progetto. Questo è molto virale, viene fatto con strumenti digitali, ma è anche qualcosa di molto umano. Si basa tutto sulla comunicazione. questo elemento nel corso della campagna non deve mai venire a mancare e se il piano editoriale viene ben costruito, può veramente diventare l’inizio di una relazione che nel tempo non può che crescere e consolidarsi. Chi ha donato una prima volta, se è soddisfatto, presumibilmente tornerà a farlo anche una seconda e una terza volta. Un altro tip da considerare è quello di costruire una rete di aiuto volontario. Molte persone, soprattutto se la causa è umanitaria, possono essere felici di dare una mano gratuitamente ognuno per la sua competenza. Perché non approfittarne?
3 Aumentare il livello di importanza della campagna.
Il “personal crowdfunding” può raggiungere risultati significativi se la campagna è magari allineata con qualche causa di importanza maggiore. Questo fattore aiuta a conferire credibilità e autorevolezza alla richiesta e consente maggiore semplicità nelal comunicazione.
Emanuela Negro-Ferrero CEO www.innamoratidellacultura.it