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Strategie di Crowdfunding Culturale .Adattare la Tua Campagna al Pubblico di Riferimento

Il crowdfunding di tipo reward come è quello proposto da www.innamoratidellacultura.it ha rivoluzionato il modo in cui i progetti culturali accedono ai finanziamenti, offrendo un’opportunità unica di coinvolgere direttamente il pubblico. Tuttavia, il successo di una campagna di crowdfunding dipende in gran parte dalla capacità di coinvolgere il  proprio pubblico di riferimento e dalla messa in campo di strategie adatte per indurlo a partecipare con una donazione e, magari, nella condivisione stessa del progetto con altre persone..

Campagne a Livello Locale: Le campagne e, di conseguenza, le strategie che devono essere adottate per promuoverle  cambiano a seconda se il progetto ha un impatto diretto con la comunità locale oppure se ha un raggio più ampio, nazionale o, magari, internazionale.

Se il tuo progetto ha un impatto principalmente a livello locale, come un concerto o una mostra in una specifica comunità, è saggio concentrarsi  su strategie di coinvolgimento locale e sulla propria comunità di riferimento. Per esempio, puoi  organizzare eventi di lancio, magari una conferenza stampa di presentazione  e, per coinvolgere  le comunità online e offline, e sfruttare  le partnership con enti locali o aziende per aumentare la tua visibilità, stampare dei volantini e..parlare con tutte le persone che conosci. La tua storia dovrebbe sottolineare il legame emotivo con la comunità e spiegare come il progetto arricchirà la vita locale.

Campagne a Livello Nazionale: Per progetti che hanno  un bacino di interesse nazionale, come una produzione teatrale itinerante, è necessario capire che devi ampliare la tua strategia di coinvolgimento. Utilizza social media e pubbliche relazioni nazionali per aumentare la visibilità. Coinvolgi influencer o personalità di spicco nel settore culturale che abbiano un seguito a livello nazionale. La tua narrazione dovrebbe enfatizzare l’importanza nazionale del progetto e, una volta realizzato, come può contribuire al panorama culturale del paese.

3. Campagne a Livello Internazionale: Se il tuo progetto ha ambizioni internazionali, come nel caso di Villa Verdi Sant’Agata, la tua strategia deve essere globale. Sfrutta la piattaforme di crowdfunding e traduci i i contenuti e il  materiale promozionale nelle lingue chiave. Coinvolgi ambassador o collaboratori influenti a livello globale. Comunica in modo convincente come il progetto contribuirà al patrimonio culturale mondiale.Un buon ufficio stampa e il coinvolgimento di blogger e influencer potrebbe davvero fare la differenza

Conclusioni: Adattare la tua strategia di crowdfunding al pubblico di riferimento è cruciale per il successo. Sia che tu stia puntando su una portata locale, nazionale o internazionale, comprendere il tuo pubblico e creare una narrazione coinvolgente saranno le chiavi per raggiungere e superare gli obiettivi di finanziamento.

La cultura ha il potere di unire le persone, e con la giusta strategia, il tuo progetto culturale può trasformare il supporto del pubblico in realtà tangibile. Che cosa si deduce da tutte quello che ho scritto?

Che una campagna di crowdfunding, fatto salvo per raccolte fondi emergenziali o per progetti di interesse collettivo straoridnario, arriva al successo grazie alla forza delle persone che la promuovono. In questo aspetto è proprio il caso di dire che l’elemento umano è essenziale. La tecnologia facilita, sicuramente. Ma non si sostituisce al calore di un sorriso o ad una richiesta fatta con il cuore.

Emanuela Negro Ferrero

scrivi al nostro team per proporre la tua idea progettuale!

progetti@innamoratidellacultura.it

Come valutare se il nostro progetto è adatto per una campagna di crowdfunding culturale

Il crowdfunding culturale è un settore che richiede un’accurata pianificazione.

Punto primo: partiamo chiedendoci perché il nostro progetto dovrebbe funzionare.

Questa domanda ci permetterà di verificare se è davvero il crowdfunding lo strumento più adatto per le caratteristiche della nostra organizzazione, se potrà suscitare l’interesse del pubblico e della nostra community e se ha elementi di originalità rispetto ad altre proposte già presenti online.

Per costruire una campagna di crowdfunding culturale efficace, è fondamentale focalizzarsi sull’oggetto della campagna stessa.

Questo significa definire obiettivi specifici e misurabili che abbiano un impatto chiaro sulla comunità. Dobbiamo dedicare tempo e risorse sufficienti per realizzare una presentazione del progetto breve, efficace, interessante e originale.

È importante tenere presente che il potenziale donatore ha poco tempo a disposizione per ascoltare e leggere la proposta, e si trova in un contesto in cui vi sono molte altre cause che competono per la scelta dei donatori.

Nella valutazione del progetto, è essenziale considerare quali ricompense offrire alle persone. È possibile scegliere se prevedere ricompense o meno, ma nel caso si opti per una campagna basata sulle ricompense, è fondamentale costruire i doni in base agli interessi e alle caratteristiche delle persone che compongono la nostra community.

Nei progetti creativi e culturali, la ricompensa più ambita sembra essere quella di far parte del progetto stesso o di avere accesso esclusivo o in anteprima al prodotto culturale.

Un altro aspetto da considerare è l’analisi del pubblico di riferimento. Dobbiamo valutare a quale tipologia di persone potrebbero appartenere i nostri donatori e quanti potenziali donatori potrebbero essere interessati. È fondamentale valutare l’estensione e la composizione delle reti sociali dell’organizzazione, nonché i contatti presenti nel database che potrebbero essere inclini a donare per il progetto proposto.

La gestione interna dell’organizzazione è altrettanto importante. Dobbiamo identificare le persone che lavoreranno alla realizzazione e alla promozione della campagna, sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione culturale.

È fondamentale che ci siano competenze di base in comunicazione, marketing e social media per gestire la campagna in modo efficace. Ricordiamo che “le persone donano alle persone”, quindi sarà più efficace se coloro che promuovono la campagna mettono in prima persona il proprio impegno, costruiscono uno storytelling accattivante e coinvolgente e si identificano con il progetto.

Prima di lanciare una campagna di crowdfunding per progetti culturali e artistici, è fondamentale verificare la presenza e la qualità della presenza digitale dell’organizzazione.

Dobbiamo controllare se l’organizzazione o il progetto ha un sito web responsive e aggiornato, che permetta la creazione di una landing page dedicata alla campagna di crowdfunding e che sia integrato con una sezione apposita per la campagna stessa.

Dobbiamo valutare lo stato di salute dei social media, in particolare di Facebook e Instagram: quanto sono attivi e se vi è una strategia editoriale definita. Dobbiamo considerare se sia necessario creare un nuovo account o se possiamo utilizzare uno già attivo.

Dobbiamo inoltre verificare se l’organizzazione dispone di un database di contatti profilato e strutturato. Tuttavia, il lavoro per una campagna di crowdfunding non si limita all’ambito online. Dovremo anche organizzare azioni per coinvolgere potenziali donatori offline, avvicinandoli gradualmente al progetto, considerando che non tutti sono pronti per il digitale.

La gestione del timing è un aspetto importante per una campagna di crowdfunding culturale. Non ci sono periodi dell’anno specifici giusti o sbagliati, ad eccezione forse dei mesi estivi. Il momento migliore per lanciare la campagna è quando abbiamo completato la verifica dell’esistenza e dell’efficacia di vari canali di comunicazione digitale a disposizione dell’organizzazione culturale.

Infine, dobbiamo stabilire l’obiettivo economico della raccolta fondi che vogliamo raggiungere attraverso la piattaforma di crowdfunding.

È importante considerare che l’80% dei progetti finanziati tramite crowdfunding ha un obiettivo compreso tra 1.000 e 10.000 euro

Per determinare l’obiettivo di raccolta fondi, dobbiamo infine considerare una serie di fattori, inclusi i costi della piattaforma e delle commissioni bancarie, le spese dirette del progetto e delle eventuali ricompense. Inoltre, dobbiamo valutare le risorse necessarie per promuovere il progetto, sia in termini di competenze professionali che di materiali.

In conclusione, valutare attentamente ogni elemento del nostro progetto e pianificare una campagna di crowdfunding culturale richiede tempo, risorse e competenze specifiche per arrivare pronti al lancio.

Ecco alcune pubblicazioni in italiano che trattano il tema del crowdfunding culturale:

  1. Crivellaro, E., & Galvan, E. (2016). Crowdfunding: L’arte del finanziamento collettivo. Franco Angeli.
  2. Floris, M., & Andreini, L. (2018). Crowdfunding culturale. Edizioni Nuova Cultura.
  3. Marinelli, M. (2017). Crowdfunding culturale. L’arte di finanziare un progetto con il sostegno della folla. Edizioni Ambiente.
  4. Marino, V. (2018). Crowdfunding culturale. Crea e finanzia il tuo progetto artistico. La Gru.
  5. Ponziani, F. (2016). Crowdfunding per l’arte. Come promuovere, finanziare e realizzare progetti culturali. Gangemi Editore.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding culturale scrivi a

progetti@innamoratidellacultura.it

Consigli e strategie per raggiungere gli obiettivi di crowdfunding.

Il crowdfunding è quella modalità di raccolta fondi che coinvolge una grande quantità di persone che donano denaro o risorse per supportare un progetto o un’idea. Il crowdfunding basato sulla ricompensa offre a chi finanzia un incentivo per la loro donazione che in genere avviene sotto forma di un prodotto, un servizio o una gratificazione simbolica come, per esempio, un biglietto omaggio, una visita privata con il curatore o una lezione privata di musica, di danza, di canto..

Comprensione dell’importanza delle ricompense nelle campagne di crowdfunding.

Le ricompense sono l’elemento cruciale delle campagne di crowdfunding basate sulla ricompensa. Infatti, le persone sono più ben disposte a donare denaro se ricevono una ricompensa in cambio. Le ricompense possono essere di vario tipo e certamente variano a seconda del progetto e del target di riferimento. In generale, le ricompense includono prodotti esclusivi, servizi personalizzati, esperienze uniche, crediti, riconoscimenti e molto altro. La fantasia del progettista nel proporre delle ricompense interessanti è l’elemento chiave utile per convincere le persone a partecipare.

Tipologie di ricompense nelle campagne di crowdfunding

Esistono diversi tipi di ricompense nelle campagne di crowdfunding, a seconda del progetto e del target di riferimento. Le ricompense possono essere suddivise in quattro categorie principali:

  • ricompense materiali
  • ricompense immateriali
  • ricompense esperienziali
  • ricompense di ringraziamento.

Le ricompense materiali includono prodotti esclusivi, gadget, accessori e oggetti simili.

Le ricompense immateriali includono crediti, riconoscimenti e simili.

Le ricompense esperienziali includono viaggi, eventi, workshop e simili.

Le ricompense di ringraziamento includono semplici messaggi di ringraziamento o riconoscimenti pubblici.

Stabilire obiettivi realistici di raccolta fondi

La definizione degli obiettivi di raccolta fondi è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere realistici e basati su una valutazione accurata dei costi effettivi di realizzazione del progetto. Inoltre, gli obiettivi di raccolta fondi dovrebbero essere suddivisi in obiettivi intermedi e finali, in modo da motivare i finanziatori e raggiungere degli obiettivi concreti. Impostare un obiettivo di raccolta troppo elevato è errato. Meglio impostare degli step ragionevoli e lavorare focalizzati per raggiungerli, tracciando un percorso di promozione della campagna in grado di incentivare le persone a partecipare “un passo alla volta” e sollecitando le donazioni con messaggi di irngraziamento ed incitamento a partecipare.

Creare un pitch convincente per la campagna di crowdfunding

Il pitch è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. Il pitch dovrebbe essere breve, chiaro e coinvolgente. Il pitch dovrebbe presentare il progetto in modo convincente, spiegando il suo valore per il target di riferimento. Inoltre, il pitch dovrebbe presentare le ricompense in modo chiaro e attraente, spiegando il loro valore per i finanziatori. Nel crowdfunding di tipo reward il pitch si traduce come capacità di scrivere dei contenuti coinvolgenti e girare un video (video pitch, per l’appunto) breve e incisivo.

Consigli per promuovere la campagna di crowdfunding

La promozione è un elemento cruciale delle campagne di crowdfunding. La promozione inizia sempre prima del lancio della campagna e continua durante tutta la durata della campagna. La promozione nella fase di pre- campagna si struttura su fasi diverse, tutte con l’obiettivo di definire il target di persone e creare un database di nominativi da sollecitare quando partirà la campagna. La seconda fase di comunicazione include l’utilizzo di social media, la pubblicità online e offline, la realizzazione di eventi dedicati alla promozione del progetto che andrà in crowdfunding e simili. Inoltre, la promozione dovrebbe coinvolgere il target di riferimento in modo attivo, attraverso sondaggi, feedback e simili che possono essere realizzati sia digitalmente che offline con la compilazione di moduli per la raccolta dei dati.

Strategie per massimizzare le ricompense di crowdfunding

La massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un obiettivo importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è essenziale offrire ricompense attraenti e di valore, in grado di motivare i donatori. Inoltre, è importante offrire un numero limitato di ricompense in modo da creare un senso di urgenza tra chi dona. Infine, è importante creare un’esperienza coinvolgente per i finanziatori, attraverso aggiornamenti regolari, feedback e simili utilizzando attivamente i canali social, il digital marketing (invio di email) le liste broadcast su whatsapp e le telefonate se si conosce il donatore,

Errori comuni da evitare nelle campagne di crowdfunding

Ci sono diversi errori comuni che le persone commettono nelle campagne di crowdfunding. Uno dei principali errori è quello di non aver definito un piano di marketing chiaro e dettagliato. Un altro errore comune è quello di non offrire ricompense attraenti e di valore. Infine, un altro errore comune è quello di non avere un obiettivo chiaro e realistico di raccolta fondi. Spesso riceviamo richieste per campagne di crowdfunding con obiettivi di raccolta superiori ai 10.000 euro. Dopo aver fissato la telefonata gratuita di consulenza che mettiamo a disposizione per coloro che vogliono far partire una campagna di crowdfunding su www.innamoratidellacultura.it

, ci rendiamo conto che le persone non capiscono il nesso che c’è fra numero di donatori, importo delle ricompense e obiettivo finale di raccolta.

Esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense

Ci sono molti esempi di campagne di crowdfunding di successo con grandi ricompense. Uno dei più famosi è stato il progetto di smartwatch Pebble, che ha raccolto oltre 20 milioni di dollari. Altri esempi includono il progetto di gioco da tavolo Exploding Kittens, che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari, e il progetto di film Veronica Mars, che ha raccolto oltre 5 milioni di dollari. Nella cultura questo tipo di obiettivi non si riescono a raggiungere. In Italia, proprio per supportare i progettisti nella difficolta del mercato, alcune piattaforme propongono campagne con grant che di fatto raddoppiano l’obiettivo di raccolta supportando il progettista nella difficolta di raggiungere somme importanti. Lo stesso successo può essere raggiunto senza il grant ma solo se il progettista impara a comunicare correttamente il suo progetto e a mettere in atto le strategie di marketing necessarie per contattatare il numero di persone necessario a raggiungere la cifra definita come obiettivo.

Conclusioni – Riepilogo dei punti chiave per le ricompense di crowdfunding di successo

In sintesi, la massimizzazione delle ricompense di crowdfunding è un elemento importante delle campagne di crowdfunding. Per massimizzare le ricompense, è centrale offrire ricompense attraenti e di valore, creare un pitch convincente, promuovere la campagna in modo efficace e evitare errori comuni. Infine, gli esempi di campagne di crowdfunding di successo possono fornire un’ispirazione preziosa per le future campagne di crowdfunding. Su questo punto il nostro suggerimento è quello di andare a cercare campagne simili al proprio progetto e copiare i contenuti e le strategie di ricompensa applicate.

Se vuoi lanciare la tua campagna di crowdfunding scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it

Se vuoi realizzare i contenuti per la tua campagna di crowdfunding fissa una consulenza inviando un messaggio whatsapp al numero 3311671779

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Lezione di crowdfunding n°34. Consigli pratici per formare il tuo “Dream Team”.

Quando si decide di organizzare una campagna di crowdfunding è meglio procedere da soli  oppure  in compagnia? C’è poco da fare, salvo qualche caso rarissimo dietro ogni progetto di successo c’è sempre una squadra di creatori che lavora unita per realizzarlo.

Remare tutti insieme verso un unico obiettivo.

Il motivo è facilmente comprensibile. Condividere insieme ad altre persone il lavoro di condurre una campagna significa che ogni singolo membro del gruppo ha più tempo ed energie a disposizione per concentrarsi su ciò che sta facendo, massimizzando gli sforzi e i compiti anche in base alle competenze e alle inclinazioni personali. Inoltre è utile e bello avere  qualcuno con cui condividere  successi e  sfide.

Dopo aver seguito diverse campagne, in base al risultato ottenuto, pensiamo che questo breve elenco   possa aiutarti a costruire una squadra efficace per condurre al meglio la tua campagna di crowdfunding.: verso l’infinito e oltre!

  1. Appena l’idea ha preso forma, per trovare persone che possano lavorare insieme a te la cosa migliore è chiedere aiuto alla tua comunità di riferimento. Il compagno di viaggio ideale spesso è un amico, un collega di lavoro, la persona con cui suoni nella band o vai a correre, il fidanzato o la fidanzata, un parente. Non hai idee? Prova a scrivere una lista di persone e chiediti con quanti di loro ti piacerebbe lavorare. Sii chiaro e spiega bene che cosa vuoi fare.

2. Tutte le persone del tuo “Dream Team” devono conoscere l’idea            progettuale sin nei minimi dettagli. Magari hanno buone idee per        migliorarla. In ogni caso devo conoscere tutto, punti di debolezza        e di forza perché quando si tratterà di comunicarla e diffonderla          dovrete agire “uno per tutti e tutti per uno” .

  1. Sembra un suggerimento superfluo ma vi assicuriamo che non lo è. L’unione della squadra nasce anche dalla creazione del materiale di comunicazione della campagna stessa. Più teste pensano meglio di una sola e organizzare una o più riunioni di brainstorming per settare e focalizzare il video, i contenuti, le immagini e le ricompense non può che rendere tutto più efficace.

    Una squadra affiatata rende più semplice raggiungere l’obiettivo

  2. La programmazione della campagna è un altro punto di forza. Irrinunciabile. Se nella tua squadra riesci ad inserire una persona che si occupa di pianificare eventi (come serate e presentazioni, aperitivi) puoi aggiungere potenza alla tua raccolta perché, non ci stancheremo mai di dirlo, raccogli di più se “ci metti la faccia”.
  3. Sei bravo con i social? Hai tempo per seguire la comunicazione digitale? Se questo non è il tuo massimo talento fatti aiutare da qualcuno che sa farlo. L’importante è che quello che verrà scritto sia coerente con la tua campagna. Va bene tutto, video, aggiornamenti, ringraziamenti. Più post aggiungete, anche a pagamento, e più la vostra campagna avrà la possibilità di essere vista e condivisa.

Perchè una squadra vince? Allenamento, affiatamento, energia e..amicizia!

  1. Chi fa parte del team deve essere riconosciuto. Metti le foto e i nomi nella pagina della tua campagna. Ringraziali man mano che il lavoro procede. Dai valore al loro impegno!
  2. Si calcola che ogni persona possa coinvolgerne altre dieci di cui due sicuramente possono donare. Chiedi a componenti del team di aiutarti a promuovere il progetto all’interno delle proprie cerchie di amic, parenti e colleghi.
  3. Prima di lanciare il progetto online assicurati di lavorare con persone che ti seguiranno durante l’intera campagna. Hai già lavorato con loro? Sono disponibili durante l’intera sequenza temporale o hanno altri progetti in arrivo? Durante la campagna è normale che si verifichi un po’ di stanchezza. Trova un modo per gratificarli, sempre. Un grazie, una cena, qualsiasi cosa ti venga in mente per dimostrare loro quanto apprezzi l’impegno.

In una squadra ognuno fa la sua parte e in questo modo si vince!

9.    Cosa devi fare tu? Tenere dei controlli regolari per assicurarti                che tutti rispettino i propri impegni e che il progress di lavoro                  proceda  come stabilito.

10. La parola chiave del crowdfunding è “condivisione”. Pensare ai               soldi non serve. Se ti focalizzi lì ti sale l’ansia e non arrivi di certo           all’obiettivo. La raccolta arriva dalle persone. Più ne hai e più                   otterrai. Ama la gente e la gente amerà te, la tua idea e tutto                   quello che ti verrà in mente di fare.

Redazione –www.innamoratidellacultura.it

Lezione di crowdfunding n°32. Come attivare una campagna?

Le vacanze sono alle porte e anche per noi è arrivato il momento di mettere online le campagne che si sono iscritte sulla piattaforma nei mesi  scorsi.

Che cosa fa chi lavora per una piattaforma?

Stiamo lavorando con i progettisti e rispondiamo alle numerose mail di richiesta informazioni. Per noi “caricare” i contenuti è facile ma  per moltissime persone caricare per la prima volta la propria campagna di crowdfunding su un sito dedicato non lo è affatto.

PASSO N°1 – EFFETTUA IL LOGIN

A questo link https://www.innamoratidellacultura.it/test/login/ è necessario inserire i propri dati e una password. Da custodire per poter accedere alla propria campagna ogni volta che è necessario.

PASSO N°2  – CARICA LA CAMPAGNA SULLA PIATTAFORMA

Dando per scontato che l’idea sia già stata concepita, il primo passo per iniziare a costruire la propria campagna di crowdfunding inizia con il caricamento vero e proprio dell’idea sulla piattaforma.

La sezione PROPONI UN PROGETTO si apre su una pagina dedicata a questa funzione che va compilata in tutte le sue parti.

La pagina è suddivisa in sezioni molto simili a quelli che si devono compilare quando si invia una mail.

1 – Il titolo

Sembra banale, ma il titolo è fondamentale per definire l a campagna. Ci sono delle regole? Si. Deve essere corto, incisivo e possibilmente descrittivo.  Il titolo della campagna è paragonabile al titolo di un film o di un libro e ne definisce il contenuto. Sappiamo che non è sempre semplice definire la propria idea in quattro o cinque parole. Ma è proprio da questo passaggio che il progetto prende forma e diventa riconoscibile e comprensibile anche da chi non ne sa nulla. Non avete idee? Il titolo non viene fuori? Abbiamo una persona dedicata che vi aiuta a mettere a fuoco l’idea. Don’t worry.

2 – Il testo

La sezione del sito dedicata al testo non riporta alcuna indicazione specifica.  Lo sappiamo e per questo quando vediamo una campagna caricata, ivi inviamo via mail uno schema testuale da seguire. Si tratta di una indicazione, una semplice traccia che suggerisce come suddividere il testo in piccoli paragrafi completati da una titolo. Ogni campagna è un caso a sé e il testo, una volta caricato, viene revisionato, migliorato, smussato, trattato e, soprattutto, adattato ai requisiti SEO della piattaforma. Nel caso di #Sakai, la campagna che in questo momento è online, il testo caricato è stato  rivisto in un processo a quattro mani. Le nostre e quelle dell’autrice della campagna, Arianna Bianciardi. Questa procedura si è rivelata nel tempo  molto utile perché consente sia a noi che al progettista di mettere a fuoco l’obiettivo della campagna. Di chiarire il goal economico,  i giorni di durata della campagna e il tipo di contratto più conveniente. Tutto quanto viene concordato insieme. Noi suggeriamo e il progettista sceglie in libertà quello che ritiene più giusto fare. E’ con questa modalità di rapporto personale che siamo riusciti a costruire tanti successi. Pensiamo che il contatto personale sia fondamentale così come lo è mantenere aperto il canale di comunicazione durante la campagna.

Una sezione importantissima è quella destinata al piano economico. Purtroppo questa sezione non è indicata dal sito e bisogna scriverla inserendola nella sezione dedicata al testo. Perché? Le persone hanno piacere di sapere come verranno impiegati i soldi raccolti. Inserire uno schema, anche due righe, è sempre una buona idea.

3 – Le immagini

La pagina del sito chiede di caricare delle immagini e di inserirle all’interno del testo. Chiede anche di scegliere una “immagine guida” che avrà il compito di definire graficamente la campagna e renderla distinguibile . L’immagine guida dovrà essere utilizzata per tutta la comunicazione. Dalla locandina alle cartoline, i biglietti e il merchandising , la foto scelta diventa il marchio di fabbrica del progetto.  Per questo va selezionata con cura e caricata nel formato indicato perché altrimenti la pagina della campagna risulta diversa rispetto a quelle già pubblicate sul sito. Noi facciamo l’editing finale e curiamo contenuti e dorma grafica.Voi ci mettete i contenuti.

4 – Le ricompense

Quando si arriva a questo punto della compilazione, i progettisti si fermano. Il più delle volte ci Inviano una mail chiedendo come scegliere le ricompense. Quanto devono costare? Devo spedirle o se le vengono a ritirare?  Nel tempo siamo arrivati a definire quello che riteniamo essere una linea corretta di selezione  delle ricompense. Basata su tre  pilastri fondamentali:   generosità , creatività , coerenza.

A – generosità: la ricompensa deve essere pensata con il cuore e dimostrare gratitudine per l’appoggio ricevuto.

B – creatività: una vecchia regola definisce 8 le fasce su cui distribuire le ricompense. Dare alle persone un ventaglio ampio di scelta è un buon modo per incentivare le donazioni. Il ringraziamento è il primo gradino e quello che viene dato dopo deve essere esclusivo, dedicato, creativo.

C – coerente:  Sakai è una campagna ideata per raccogliere fondi per una mostra di artisti emergenti giapponesi.  Abbiamo suggerito ad Arianna (la curatrice)  di pensare a qualche cosa di nipponico per restare in tema. Lei, dimostrando di avere iniziativa e talento è riuscita a farsi dare dei piccoli bonsai, delle cene  a base di pesce in un famoso ristorante, la stampa del catalogo e delle magliette create dagli artisti. Il suo “piano ricompense” è assolutamente coerente con  il tema dell’iniziativa .

5 – Stripe

Abbiamo scelto di processare le donazioni appoggiandoci a Stripe.. Per questo motivo chiediamo che il progettista apra un profilo sul sito di Stripe in   modalità business così può raccogliere cifre alte). Senza questo passaggio non è possibile  attivare la campagna perchè il sito non è collegato al conto corrente del progettista.

Il tempo che viene impiegato per caricare il materiale e metterlo a punto è poco.

In una settimana, ma anche meno, la campagna può andare online. Sempre che la parte offline sia stata programmata e definita con cura e, soprattutto, con anticipo, strategia e con una squadra di persone interessata e ben determinata ad avere successo.

Emanuela Negro-Ferrero  – www.innamoratidellacultura.it

 

 

 

Lezione di Crowdfunding n°31 – 8 suggerimenti per un video che buca

Il video è la  parte essenziale di una campagna di successo. Le campagne che utilizzano il video generano  fondi con una percentuale del  114% rispetto a quelle senza.

E’ facile capire  il valore che possiede un video se lo utilizziamo per  condividere le nostre storie, ma creare un video impattante  non è semplice ed entrano in gioco molti fattori : c’è bisogno di risorse e attrezzature, di alcune conoscenze base su come effettuare le riprese e anche sul modo migliore di apparire in camera. Non siamo tutti professionisti e la questione video per molti è un gradino alto da superare.

Una delle principali sfide che molti progettisti  devono affrontare è proprio la  creazione del video.

In questo post voglio condividere  alcuni suggerimenti utili su come iniziare a creare i tuoi video e superare gli ostacoli, compresi quelli personali.

1 – L’attrezzatura

Inizio subito parlando di apparecchiatura video e audio. Questi sono gli strumenti necessari per ottenere un lavoro ben fatto e per raccontare la tua storia in un modo visivamente attraente.

Le opzioni disponibili sono centinaia e spaziano dall’Iphone ad una telecamera 3D. In effetti per realizzare il tuo  video, non ti serve molto: una fotocamera DSLR in grado di riprendere video HD, un treppiede, un microfono direzionale e una serie di luci per gli effetti.

Possiedi già l’attrezzatura? Benissimo, puoi partire subito! Non la possiedi? La puoi comodamente affittare.  Le apparecchiature video e audio possono essere molto costose. A seconda della qualità dell’apparecchiatura si spendono  facilmente migliaia di euro. Meglio quindi noleggiare l’attrezzatura. Inoltre, l’affitto di attrezzature è molto più conveniente se stai pensando solo di girare  un paio di video durante il fine settimana. Il discorso diventa diverso se per caso hai intenzione di impostare la tua campagna sulla produzione di mini video virali. In questo caso il mio suggerimento, se non riesci a fare da solo, è di farti aiutare da qualcuno che lo sa fare.

2 – La storia

Trova uno stile che ti piace e racconta la tua storia. Non sai come fare? Un po’ di ricerca in rete può portare molta ispirazione. Noterai che i video vengono girati in diversi stili cinematografici e ogni stile può dire la stessa storia in modo molto diverso a seconda del tono, del ritmo e del protagonista.  Fatti alcune domande. Che tono vuoi  avere? Triste? Dolce? Malinconico? Buffo? Anche la musica è importante e sottolinea ed amplifica  il tono della comunicazione.

Filming a horror movie. Female zombie holding clapper board. Cinematography. Halloween.

3 – Il montaggio

La post produzione è il vero laboratorio di costruzione del tuo video.Non sai farlo?  Prenditi  il tempo per imparare a utilizzare un  software di editing. Ci sono una varietà di opzioni come Final Cut Pro, Adobe Premiere e molti altri. Per esempio, potresti sapere che lo stile del tuo video e le tue esigenze tecniche possono essere realizzate con  iMovie o anche con un editor video di Iphone.

4 – Il protagonista

Nel video ci devi essere tu perché le persone vogliono vedere in faccia chi è il protagonista del progetto  a cui donano il proprio denaro.Non avere paura, la creazione di un video significa che hai il controllo assoluto su quello che vede il tuo pubblico. Sei tu che decidi quali sono le scene da inserire e certamente puoi far emergere il tuo lato migliore.

5 – I tuoi punti di forza

Gioca tutto sui  tuoi punti di forza. Hai una grande idea e questo è sicuramente il primo dei tuoi punti di forza. Sai chi sono i migliori venditori? Sono le persone che credono davvero nei loro prodotti. Quindi, quando parli della tua idea progettuale, fai emergere la tua passione. Solo così puoi convincere gli altri a sostenerti.  Usa colori e abiti che sai che ti stanno bene. La fotocamera può farti apparire diverso da quello che sei nella vita reale, per cui è importante prestare attenzione a cose come l’illuminazione e lo sfondo. La simpatia, l’empatia, la sincerità e la leggerezza sono tutti ingredienti chiave per rendere il tuo video interessante ed efficace.

 

6 –  Utilizza uno script

Andare a braccio non è una buona idea. Scrivi uno script e provalo per   assicurarvi che le tue inflessioni e la scelta delle parole siano naturali. È anche una buona idea memorizzarlo interamente in modo da non leggere mentre sei in camera.  Prova e riprova fino a quando diventa tutto naturale.

Lo script è una traccia scritta di ciò che dovrai dire

 

7 –  Parlare con una persona

Se sei nervoso all’idea di dover parlare nella telecamera usa lo stratagemma di parlare con una persona che conosci e di cui hai fiducia in modo tale da rendere le tue espressioni più realistiche e coinvolgenti. Il vantaggio aggiunto è che un amico di fiducia o un collega può darti feedback per modificare le cose che non funzionano.

 

8– Inserisci immagini e altre risorse visive

Ricorda inoltre che devi mostrare molto di più del  tuo solo volto nel video. Potresti includere altre persone che fanno parte del progetto,  illustrazioni, immagini, spezzoni di uno dei tuoi spettacoli o la breve ripresa del tuo film o del tuo balletto. Più metti insieme i pezzi e più ottieni visibilità

Le animazioni vanno bene ma

Questi sono i consigli base per creare un video ad alto impatto. Pensi di non essere capace?

Coinvolgi qualcuno che conosci e fatti aiutare! Il crowdfunding si basa sulla condivisione e sull’aiuto reciproco. Mettere su una squadra è il segreto del successo.

Buon lavoro!

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di crowdfunding n°30. Costruisci il tuo pubblico.

Lo sapevi che una campagna di crowdfunding  quando viene lanciata deve avere già a disposizione il 30% dell’importo che ha deciso di raccogliere?

 

Prendere il via con denaro già raccolto consente ad altri donatori di acquistare fiducia quando decidono di dare il loro contributo al progetto. Un po’ come dire “se lo hanno fatto gli altri vuole dire che il progetto è interessante e quindi lo posso fare anche io”.

Per far partire bene la tua campagna di crowdfdunding il primo passo è costruire il tuo pubblico.

  • Costruisci la tua mailing list” . Costruire una lista di indirizzi email non significa è solo aggiungere dei nominativi al database. Vuol dire far crescere una comunità di persone attorno al tuo progettoper tutte le fasi della campagna, dal prelancio alla campagna vera e propria sino alla fase di consegna delle ricompense e ancora oltre.
  • Come accade per qualsiasi lancio di un prodotto, di uno spettacolo, di un libro o di un’idea, questo significa duro lavoro. Ma la ricompensa finale può essere altissima. Abbiamo verificato personalmente che una buona comunicazione tramite email può veramente far raccogliere denaro alla tua campagna: il tasso di conversion delle email è del 34%, più di qualsiasi altra forma di attività promozionale.

Mentre pianifichi la tua campagna prendi spunto da queste idee

  • Inizia subito lanciando una landing page per raccogliere indirizzi

La maggior parte delle campagne che raggiungono il loro obiettivo prendono quota appena sono state lanciate. Euna mailing list fatta bene è un forte impulso al successo. Quindi, prima di lanciare una campagna, è una buona idea creare una landing page con una sezione dedicata alla raccolta di email e, magari, un piccolo questionario. Le persone adorano i questionari! Con questa semplice tecnica si possono ottenere gli indirizzi email dei potenziali sostenitori e tenerli informarti ancora prima del lancio.

Una volta che la landing page è in linea, assicurati che le persone lascino il loro indirizzo email, che condividano sui canali social e che incoraggino amici e parenti a diffondere la notizia della campagna.

  • Raccogliere indirizzi email durante gli eventi

Ogni volta che sei presente a un evento, conferenza o incontro, porta con te un foglio su cui scrivere gli indirizzi  email delle persone che incontri, Se hai anche un tavolo, considera l’idea di offrire un regalino in cambio dell’indirizzo email.

  • Fai una lista “amica” dei tuoi attuali sottoscrittori

Non dimenticare che i tuoi attuali sostenitori possono diffondere le tue notizie.Includi una opzione “invia a un amico” e un tasto per la condivisione sui social. Una volta che la campagna è aperta, puoi sempre incentivare i tuoi sostenitori con una piccola ricompensa o un bonus.

  • Spingi le iscrizioni attraverso I canali social .

Mentre i post di traffico organico sono un modo eccellente per “ingaggiare” I tuoi fan, considera di investire un piccolo budget per aumentare la portata dei contatti.. Programma un tweet di promozione della campagna con inserito il link al modulo di raccolta delle email.  Oppure spingi dei post su Facebook che portino visitatori alla pagina “. Ricorda, la landing page deve conteneere un mix di contenuti  misti promozionali e informativi.

  • Organizza una chat su Twitter Host a Twitter Chat.

Una chat su Twitter avviene quando un gruppo di twittatori discutono di un argomento per un’ora intera..Cerca dove puoi trovare delle chat coerenti con il tuo argomento e lascia che si organizzino fra di loro. I twittatori delle chat adorano parlare con un nuovo ospite.

Offrire qualcosa aiuta a raccogliere indirizzi email

 

  • Offri qualcosa

Le persone ti danno volentieri il loro indirizzo mail se hanno indietro qualcosa e se lo scambio viene percepito come alla pari. Può essere una risorsa digitale come un e-book, uno screen saver, un video.

  • In ultimo, fai esperimenti

La sperimentazione è il cuore pulsante del  marketing. Prova nuovi canali per testare la performance. Prova diverse versioni della tua landing page per capire quale piace e interessa di più. Prova nuovi contenuti. Nuove ricompense. Questo tipo di approccio ti permette di ottimizzare le opportunità di raccogliere persone veramente interessate alla tua idea.

 

Emanuela Negro-Ferrero  www.innamoratidellacultura.it.

 

 

Lezione di Crowdfunding n° 29. Sette passi per avere successo.

Ieri pomeriggio, rispondendo al questionario per accreditare la piattaforma www.innamoratidellacultura.it al sito www.crowdf4culture.eu , mi sono venute in mente le tre domande che regolarmente mi vengono poste da chi deve iniziare un progetto di crowdfunding.

“ Quali sono gli elementi comuni che caratterizzano una campagna di assoluto  successo? Quale piattaforma è meglio per il mio business o  la mia campagna? Che cosa devo offrire ai miei donatori o investitori?”

Credo che le risposte possibili ed esaurienti siano sostanzialmente 7. Questo è il tema della Lesson di oggi. Imparare ad avere successo partendo dalle basi  e seguendo i passi.

Tip 1:  scegli con cura la piattaforma

Il primo passo, prima ancora di definire gli obiettivi della raccolta , è certamente quello di identificare la piattaforma.  Le piattaforme sembrano tutte uguali ma non è così. Le variabili sono molte. Generalista o verticale. Contratto keep it all oppure flessibile. In ogni caso scordatevi che sia la piattaforma a raccogliere al posto vostro. Questa è una leggenda metropolitana e può essere vera per progetti molto cool su grandi piattaforme americane o inglesi. Da noi è ancora tutto a carico del progettista. Altra differenza. La campagna è equity o reward? Ad ognuno la sua piattaforma.

Tip 2: Pitch e Storytelling

Le campagne con il video raccolgono di più?  Si,  per questo motivo  il video promozionale di una campagna di crowdfunding  va scritto e girato  seguendo determinati criteri.  Innanzi tutto è bene ricordare che il crowdfunding si esprime  online. Lo scopo del video è quello di catturare l’attenzione delle persone quando sono online e quindi sono iperstimolate e distratte da mille situazioni e contenuti.

Ecco perchè il video pitch deve contenere un messaggio costruito in modo tale che possa catalizzare l’attenzione dei “due cervelli” dei potenziali donatori e finanziatori: il cervello razionale e il cervello emozionale.

Il modo più efficace è quello di raccontare una grande storia il cui soggetto verte sui sogni e gli obiettivi del progettista oppure l’attenzione è focalizzata sul progetto e, soprattutto sui motivi che rendono il progetto appetibile per chi dona.

Tip 3: Focalizzarsi su ciò che può essere benefico per i donatori

Sembra un controsenso ma non lo è. La campagna di crowdfunding  serve a voi per raccogliere soldi ma il messaggio da veicolare deve essere  focalizzato sul far percepire vantaggi e benefici per il donatore.

Come si riesce a fare questo? Nelle campagne di tipo reward, un buon segnale viene dato dalle ricompense. Più sono curate e legate alla campagna e più aumentano le possibilità che le persone scelgano di donarvi il proprio denaro. Un buon sistema è certamente quello di chiedervi se, trovandovi al posto del donatore, vi piacerebbe ricevere quel tipo di ricompensa. Vi attira o vi annoia? Sembra pensato apposta per voi oppure assomiglia a un avanzo della cantina?

Nelle campagne di tipo equity invece è importante definire con chiarezza I termini di ciò che offrite a chi investe su di voi.

 

Tip 4:  Coinvolgere i sostenitori

L’errore più comune che viene compiuto da chi decide di lanciare una campagna di crowdfunding per la prima volta (sia reward che equity) è certamente quello di non coinvolgere adeguatamente il primo livello di sostenitori: amici, parenti,colleghi, conoscenti.

Quando parte la campagna  è fondamentale che i propri contatti siano avvisati e pronti a donare.  Una campagna che accelera rapidamente attira l’attenzione benevolente di persone che, magari non si sentono coinvolte ma, se opportunamente stimolate,  possono diventarlo perché verificano il successo dell’idea o del progetto.

 

 

 

 

Tip 5: il potere dei grandi donatori

Che cosa succede una volta che i donatori di prima fascia hanno donato? Come fare per ottenere nuove donazioni? Un metodo infallibile, è quello di analizzare ed elencare con attenzione prima che la campagna vada online, quali sono i potenziali grandi donatori. Possono essere persone oppure aziende intenzionate a sponsorizzarvi. Non si può sapere chi fino a quando non lo si contatta. Il grande donatore spesso non sa nulla di voi e del vostro progetto. Ecco perchè è importante coinvolgerlo e fare il possibile per presentare la propria idea e I vantaggi che derivano dal sostenerla. Il mio suggerimento è quello di creare ricompense speciali, dedicate a fasce alte di donazione e con un alto potenziale di gratificazione.

Per le campagne equity funziona allo stesso modo. E’ sempre ottimo trovare un potenziale investitore prima di andare online.  Questo evita la desolazione della campagna a 0 donazioni e invogli altri potenziali donatori a intervenire.

 


Tip 6: pianificazione marketing e strategia di comunicazione

Le piattaforme di crowdfunding non raccolgono soldi. Punto.  Indipendentemente dalla piattaforma, I risultati che si ottengono sono proporzionali allo sforzo e all’attenzione che si dà  alla piattaforma e a come si è  in grado di collegare gli sforzi di raccolta fondi sia online che offline.

Nel caso di campagne lanciate su  piattaforme di crowdfunding di tipo reward, i progettisti impiegano mesi a pensare e poi a costruire la parte strategica di marketing e la comunicazione della propria campagna. Sanno che nella pianificazione devono tenere conto di costi fissi per spingere la campagna e anche per gestirla. Nulla si ottiene per caso, sempre più persone lo hanno capito e quando partono con la campagna sanno cosa devono fare.

Nel caso di campagne equity, il grosso del lavoro è focalizzato sulla strutturazione dell’offerta e sulla costruzione di solidi contratti  legali .In tutti e due i casi la presentazione è fondamentale per attirare investitori.

 

Tip 7:  osservare i dati

In tutto il mondo il mercato del crowdfunding sta crescendo vertiginosamente. In Italia un po’ meno ma i dati sono confortanti.

Questo significa che ci sono più piattaforme, più progetti e che le persone sono soggette oggi più di ieri a continue sollecitazioni da parte di progettisti, Start Up e imprese.

Nel crowdfunding di tipo reward, proviamo a pensare che l’obiettivo di raccolta sia di 50.000 euro.

Se è vero che la cifra media di donazione sia americana che nazionale si attesta sui 25$, presumendo un tasso di conversione dei visitatori che possono finanziare la vostra campagna  del 3% , ci vorranno 66,000 persone sul web che, al tasso indicato si traducono in 2000 donatori attivi.  Questo significa ottenere tantissimo traffico nei 45 giorni della campagna e moltissimi donatori. Un modo per ovviare è quello di inserire delle ricompense per cifre più alte. Ma devono essere allettanti altrimenti nessuno le sceglie.

Nel crowfdfunding di tipo equity è possibile ottenere pochi dollari da moltissimi investitori . Nel caso di 500.000 euro sono sufficienti 50 investitori da 10.000 euro per raggiungere l’obiettivo.  Perché è più facile trovare molti investitori da 10.000 che uno o due da 100.000 o 200.000.

Per concludere, è evidente che il crowdfunding ha già trasformato e continuerà a trasformare le regole dell’investimento e del fundraising.  Mi aspetto che il mercato,  che in Italia sta maturando, nei prossimi anni aggiunga strumenti di finanziamento dal basso anche per l’immobiliare e  la sanità. Prima lo capiamo e meglio sarà per tutti.

Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it

Lezione di Crowdfunding n°28. Il video.

Le ricerche americane lo dicono chiaramente: le campagne di crowdfunding con un video raccolgono meglio e prima rispetto a quelle senza il video. O con un video fatto male. Questo risultato è riferito a tutti i tipi di campagna, anche a quelle di tipo “equity”.

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Esistono delle linee quide per realizzare un buon video?

Si, no. La verità è che molto dipende dal proprio gusto personale e dalla capacità di comunicare la propria idea. Un suggerimento che mi sento di dare a chi desidera lanciare una campagna è certamente quello di cercare su più portali  i video di campagne di successo uguali per tipologia a quella che si ha in mente.  Scrivere la struttura e, perchè no, anche copiare.

La differenza fra campagne di successo e campagne che raccolgono poco salta all’occhio.

Quali sono i fattori che determinano il successo di una campagna? Il video è al primo posto!

registaQuanto deve essere lungo un video?

Due o tre minuti. Di meno è poco, di più è troppo.  E’ poco tempo, ecco perché è indispensabile essere concise e chiari.

Scrivere uno storyboard per avere subito sott’occhio la situazione è una buona idea. Il messaggio deve arrivare immediato, essenziale. La richiesta, ci deve essere, garbata ma diretta. Molti chiedono se il video è sufficiente. La risposta è sì, è sufficiente perché la pagina della campagna  che viene messa a disposizione serve proprio perché le informazioni che il video non riporta possano essere descritte con la massima chiarezza e sin dei minimi dettagli.

Il video serve a vendere l’idea. Deve contenere quella che in gergo è definita “call to action”. Cioà la chiamata ad agire. Il famoso “dona ora”, per intenderci.

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In ogni caso, girare un video di qualità è un ‘impresa non da poco. Ecco alcune indicazioni che, se seguite, possono aiutare.

  1. Scrivere uno storyboard. Cioè descrivere scena per scena che cosa deve succedere, chi lo fa succederee che cosa viene detto. Come in un film vero
  2. Rileggere lo “script” e chiedere a tutti, parenti, amici e sconosciuti di avere un feedback
  3. Enunciare scopi e richieste con fiducia , chiarezza e a voce alta.
  4. Eliminare rumori e scricchiolii dall’audio
  5. Girare in piena luce per evitare l’effetto film dell’orrore.
  6. Illustrare il progetto con chiarezza
  7. Usare le angolature, lo zoom, I passaggi con cognizione di causa per non infastidire lo spettatore.
  8. Chi presenta il video deve essere inquadrato in centro
  9. Anche la scena merita la massima cura. Ci sono oggetti? Paesaggi? Interni o esterni? L’idea è di realizzare qualcosa di autentico non di arraffazzonato
  10. Il progetto ha dei colori? Avete un marchio? Coordinare e abbinare abiti, colori  per dare anche una linea guida cromatica alla campagna è certamente una buona idea.
  11. Andateci piano con la colonna sonora: se il progetto non è musicale rischiate di distrarre chi guarda piuttosto che attrarlo
  12. Usate un programma di editing, ce ne sono moltissimi a disposizione anche per chi di video non ne sa nulla

I migliori programmi editing video gratis per montare filmati

La grande opportunità offerta dalla tecnologia rende le cose più facili.

Tablet e smartphone spesso hanno in dotazione videocamere dalla resa eccellente. Last but not least, fatevi aiutare da qualcuno che sa come si fa.  Il crowdfunding è basato sulla condivisione.

Personalmente ho visto campagne realizzate bene e gratuitamente proprio grazie all’aiuto degli amici. Ognuno con una competenza.  I risultati ,se le cose sono fatte con perizia, si notano.

Emanuela Negro-Ferrero www.innamoratidellacultura.it

 

Hai tanti amici? La giusta base per un crowdfunding di successo

Il crowdfunding è il termine inglese con cui viene definita l’attività di raccolta fondi dal basso che, in Italia come nel resto del mondo, sta dimostrando di essere uno strumento molto efficace per chi cerca un finanziamento diretto senza vincoli ne’ tempi di attesa strazianti. La domanda che ognuno dovrebbe porsi prima di iniziare a progettare la sua campagna di crowdfunding è: ho tanti amici? Si. Allora si può fare un crowdfunding .

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Se fino a due anni fa i giornali ancora sbagliavano a scrivere correttamente il termine, oggi è facile leggere notizie di successi e raccolte fortunate.  Ma attenzione. Una campagna di crowdfunding non è sinonimo di soldi facili e nemmeno di relax. Si tratta  pur sempre di una raccolta fondi e, in quanto tale, a monte del  progetto sono necessari una grande preparazione, studio della situazione e, nelle fasi esecutive, determinazione e focus.

Che cosa determina quindi il successo o , magari, l’insuccesso di una campagna di crowdfunding?  E chi sono le persone che sostengono una campagna e donano il loro denaro per consentire ad un estraneo di realizzare il proprio sogno?  Si tratta per lo più dei contatti diretti. Il cerchio di persone che il progettista già conosce e che sono in contatto con lui e con la sua idea. Può essere un elenco ristretto (i famosi parenti e amici) oppure, come nel caso di Associazioni, Compagnie Teatrali, registi , si tratta di  persone iscritte o in qualche modo già fidelizzate. Un esempio? La famosa campagna per l’Indice dei Libri del Mese” che ha raccolto oltre 15.000 euro, è stata sostenuta in maniera entusiasta dagli abbonati storici, dai dipendenti della rivista e, soprattutto,  dagli amici e conoscenti dell’amministratore delegato. Che è stato in grado di catalizzare l’attenzione della sua comunità di riferimento grazie  alla forza del suo sogno e a trasmetterla servendosi di uno staff di comunicazione esterno preparato e incisivo.

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Nella fase di pre- campagna, nulla deve essere lasciato al caso. Mediamente, una campagna di crowdfunding per avere successo dovrebbe avere una gestazione di almeno sei mesi.  Se il lavoro è stato eseguito bene, nei primi giorni di campagna circa il 20% dell’importo dovrebbe risultare coperto. E negli ultimi giorni si dovrebbe riscontrare una nuova impennata di donazioni. Dovuta soprattutto ai solleciti al famoso cerchio di parenti e amici coinvolti ad essere promotori e diffusori della campagna stessa o alla diffusione sui social del successo della raccolta. Le persone donano se vedono che funziona e, quando funziona, il progettista è maggiormente determinato a chiedere perché sa che otterrà.

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Quindi, che cosa si deve fare quando si decide di lanciare una campagna di crowdfunding? Il primo passo che consiglio sempre  di fare è l’analisi della rete. In pratica, si tratta di stendere un elenco. Quanti amici ho? Quanti fan?  I nominativi che ho nel mio database sono aggiornati? Li posso dividere categorie? Tipo “amici gold”, “amici silver” e “conoscenti”?  Una volta steso l’elenco, lo devo provare. Contattando le persone, raccontando la mia storia, spendendomi in prima persona per ottenere la loro attenzione, consenso e appoggio economico.

Molti, quando pongo questa domanda affermano con sicurezza che “per la lista non c’è problema”. Invece il problema c’è e va affrontato subito. Perché il crowdfunding significa veramente costruire una rete di relazioni. Cioè fare amicizia e volersi bene.

Ecco perché il pronome da utilizzare nella comunicazione non è “io” ma “noi”. Senza questo allargamento a una proprietà emotiva plurale nessuno vorrà donare. Magari, se proprio insistete, lo farà ab torto collo o per sfinimento. Ma non sarà certo un vostro entusiasta sostenitore . Magari, in futuro,  quando vi incontrerà cambierà strada. Non è questo che si vuole ottenere, giusto?

Le piattaforme di crowdfunding offrono ai progettisti anche uno spazio web in forma gratuita  che viene utilizzato per descrivere la campagna.  E’ sempre bene mantenere  la propria  pagina aggiornata inserendo ciò che vi accade  per raccontare ai propri follower in tempo reale come sta andando. Questo  diario di bordo è uno strumento di comunicazione estremamente utile ed efficace perché non solo aumenta la credibilità ma, soprattutto, perché avvicina le persone  e le rende partecipi.

Volete che chi sta attorno a voi sostenga la vostra idea? Chiedetegli se è #innamoratodellacultura.  Poi, partite con la programmazione.

Emanuela Negro-Ferrerowww.innamoratidellacultura.it