arte

Archivi Tag

La Fondazione Accorsi-Ometto omaggia Fontanesi

Lirica e malinconia

È iniziata il 15 febbraio e continuerà fino a giugno. Avete ancora tutto il tempo per non perdervi la mostra che la Fondazione Accorsi-Ometto dedica al grande artista Antonio Fontanesi. Proprio qui, in un piccolo appartamento del museo, Fontanesi trascorse gli ultimi anni della sua vita.

Curata da Giuseppe Luigi Marini e organizzata in collaborazione con Arte Futura di Giuliana Godio, l’esposizione è un omaggio a una delle grandi figure dell’Ottocento e al suo importante ruolo nella storia artistica del Piemonte. Al tempo stesso, rappresenta un po’ il “ritorno a casa” del pittore, nato a Reggio Emilia nel 1818 e diventato presenza imprescindibile per lo sviluppo del paesaggismo piemontese del secondo Ottocento.

Piccola ma molto curata, la mostra propone una trentina di opere al fine di documentare la ricerca creativa dell’artista e la sua evoluzione linguistica attraverso oli, acquerelli, disegni, fusains, litografie e acqueforti. Tutti mezzi espressivi utilizzati per dipingere paesaggi romantici fatti di una sostanza luminosa e poetica.

Numerose sono le opere della GAM, come ad esempio lo Studio per aprile (1872), Il lavoro (1872-73) e l’olio su carta Ingresso al tempio II, che documenta il biennio trascorso in Giappone da Fontanesi come maestro di pittura presso la Scuola di Belle Arti di Tokyo. E poi, c’è Torino. Ci sono Porta nuova e piazza Carlo Felice in acquerello e, ancora, una piccola veduta di Piazza San Giovanni.

Questa mostra merita proprio una visita, per esplorare la bellezza della natura e la città di un tempo, tra lirismo e malinconia.

Zapatos Rojos contro la violenza di genere

Scarpe rosse.

Come quelle che ieri hanno invaso piazza Castello, per formare l’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet contro la violenza di genere.

Ogni paio di scarpe, reperito attraverso l’attivazione di una rete di solidarietà, rappresenta una donna e la traccia di una violenza subita. Sistemate ordinatamente lungo un percorso urbano, le scarpe ne ridisegnano lo spazio e l’estetica, visualizzando una marcia di donne assenti, un corteo che sottolinea il dolore che tale mancanza provoca tanto a livello sociale quanto familiare.

Torino è la quarta città europea che accoglie il progetto d’arte pubblica Zapatos Rojos, dopo Milano, Genova e Lecce, e soprattutto dopo Ciudad Juárez, la città messicana dove, dal 1993, centinaia di donne vengono rapite, stuprate e assassinate.

Si uccidono le donne a Juárez perché si può fare. C’è impunità, c’è una cultura machista che non educa al rispetto della donna. Non vi è Stato e i cartelli del narcotraffico si scontrano per il controllo del mercato della droga e degli esseri umani. A Juárez, città che divora le sue figlie, è stato utilizzato per la prima volta il termine femminicidio.

Questa città di frontiera nel nord del Messico ha visto nascere la prima installazione, composta da 33 paia di scarpe, che ora sono diventati migliaia e, forse anche più, e vogliono girare il mondo per chiamarci a manifestare la nostra solidarietà verso tutte le donne che subiscono violenza, le donne uccise o rapite e di cui si sono perse le tracce.

Ieri, in piazza Castello, ho visto tanti cittadini partecipare, portare con sé le proprie scarpe per donarle e per dipingere di rosso un percorso sempre più consapevole. Ecco altre foto di questa coraggiosa iniziativa:

Zapatos Rojos è un progetto voluto e organizzato dalla Città di Torino, in collaborazione con il Tavolo torinese per le Madri di Ciudad Juárez, composto da Amnesty InternationalSur Società Umane ResistentiDonne di SabbiaDonne in NeroCasa delle DonneSe Non Ora QuandoAntropocosmosAss. AlmaterraLiberaIl SalvagenteAcmosUrzene.

Comunicare la Cultura


Inauguriamo  il 2013 con un nuovo blog.  Anno nuovo, vita nuova.  Ecco il titolo: “COMUNICARE LA CULTURA”.  La mission è chiara.  Sul  blog vogliamo  parlare di comunicazione per la Cultura.

Siamo nati, viviamo e lavoriamo   nel paese che ha un patrimonio artistico di inestimabile valore. Amiamo tutto dell’Italia e siamo fermamente convinti che questo sia l’unico vero settore in grado di farci uscire da un momento così critico.

Parlare di Cultura è certamente cool, ma è anche un argomento scottante. Dal secondo dopoguerra in avanti, tutti i governi hanno tagliato gli investimenti destinati alla  Cultura; eppure la Cultura dà lavoro a moltissime persone ed è una fortissima attrattiva turistica. Peccato che troppo spesso le informazioni inerenti musei, monumenti, eventi e luoghi di interesse, si limitino solo a comunicare il dove e il quando, tralasciando quali benefici possano portare alle persone e il perché determinati servizi vengano offerti.

Su questo blog parleremo  di fatti veri. Di quello che facciamo  per la Cultura con il nostro lavoro. Con il crowdfunding, la pubblicità tradizionale e la comunicazione digital; il  fundraising e lo sponsorship. Con gli   allestimenti espositivi,la  didattica i cataloghi, i rapporti con i media e  tutto quello che comprende una Comunicazione Culturale a 360°. Lo faremo con esempi pratici, illustrando i nostri progetti e quelli di altri. Spizzicando qua e là. Pubblicando foto, video e articoli, in un work in progress in costante evoluzione.

Alejandro Jodorowski ha twittato che il 2013 è un anno di “forza e amore”. Ci sembra un buon inizio.

 

Redazione www.innamoratidellacultura.it