“Il Mistero di Anne di Alençon”. Abbiamo impiegato mesi di discussioni e riunioni e incontri e risate e progetti con Marina Buzzi Pogliano, Presidente della Fondazione Santa Caterina Onlus prima di trovare il bandolo della campagna di crowdfunding per la Chiesa di Santa Caterina a Casale. Alla fine ci siamo riusciti. Si tratta di una raccolta fondi dedicata alla ricerca archivistica e, in maniera più pragmatica, al sollevamento del pavimento sotto all’altare per verificare di chi siano i corpi seppelliti lì sotto. Mesi di programmazione. Questo è corretto. Il crowdfunding è una tecnica di marketing 3.0 . In pratica questo per il Creatore del progetto significa programmazione, progettazione e tutta una serie di azioni mirate alla raccolta dei fondi.
La campagna è iniziata ormai da un mese e mezzo e , fra le varie iniziative da proporre , abbiamo creato un contatto fra la Fondazione e Vittorio Sgarbi , La Presidente Buzzi ha organizzato in maniera impeccabile una serata charity completa di due conferenze, un concerto in chiesa e cena con relazione del Prof Sgarbi. Tutto perfetto. Conferenza stampa in Comune (presente Emanuela Negro-Ferrero per Innamorati della Cultura), concerto per clavicembalo ed arpa nella chiesa di Santa Caterina e agnolotti del plin come piatto forte della serata. Bravissimi tutti. Buonissimi i plin. Eccezionale la relazione del prof. Sgarbi.
Cosa dire dei donatori? Pochi e nemmeno troppo generosi. Motivo? Scarsa conoscenza del mezzo. Poca voglia di mettersi in gioco. Lo sappiamo tutti che c’è ancora molto da fare in Italia su questo versante. Nel post precedente abbiamo fatto riferimento al comandamento “non rubare”. In questo introduciamo “ama il prossimo tuo come te stesso”. Perché non sfugge a nessuno che, quando la stupenda chiesa barocca di Santa Caterina verrà restaurata , essendo ubicata in pieno centro, i turisti che transitano per Casale potrebbero avere voglia di visitarla. Magari, di mangiare al ristorante. Di bere un caffè al bar e di acquistare una decina di scatole di krumiri. Generando un circolo virtuoso di acquisti e movimento. Questo sarebbe – e sarà – possibile grazie alla condivisione.
Redazione – www.innamoratidellacultura.it