Le attendevo con ansia. Ogni anno, quando le smontano, per me è un piccolo lutto. Parlo delle “Luci d’Artista”. Opere d’arte luminose create da artisti per abbellire Torino durante le lunghe e fredde notti invernali. Una felice intuizione dell’ex assessore alla cultura della città, Fiorenzo Alfieri, le “luci d’Artista” tornate a brillare ieri sera per il 18° anno consecutivo. La cerimonia di apertura è stata inaugurata dal “défilé” (creato da Torinodanza e dalla Biennale de la Danse di Lione nel 2014) in una nuova versione curata da Elena Rolla, figlia del famoso architetto. Il corteo di ballerini e musicisti – a cui si sono uniti i cittadini e i turisti – si è snodato per le vie della città: in Via Garibaldi troviamo “Lui e l’arte di andare nel bosco” di Luigi Mainolfi. In Piazza San Carlo troviamo un’opera di Nicola De Maria , “Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime” di Nicola De Maria. In Via Pietro Micca e Cernaia “Volo su…” di Felice Casorati e in Via Roma “Planetario” di Carmelo Giammello.
In tutto sono venticinque le luci che si accendono quest’anno, con sei novità, mentre l’opera simbolo è “Migrazione” di Piero Gilardi in Galleria Subalpina.
Quali sono le nuove installazioni? In via San Francesco d’Assisi “Il Mito” di Nello Ferrigno, una new entry arrivata da Salerno come anche “Mosaico”, di Enrica Borghi. In piazza Castello, dal lato di via Accademia delle Scienze, si trova un’altra nuova luce, “Mattang Lucente. La rete celeste di Gaia”, prodotta dall’Istituto Nazionale di Astrofisica per l’anno internazionale della Luce e ideata da Ugo Locatelli. Si tratta della ricostruzione luminosa di un antico “mattang” polinesiano, una mappa in bambù dei sistemi di correnti marine e venti, fabbricato dagli isolani per muoversi nell’arcipelago. Sono venticinque le luci che si accendono quest’anno, con sei novità, mentre l’opera simbolo è “Migrazione” di Piero Gilardi in Galleria Subalpina. E’ bello andare in giro per la città e scoprire le opere a mano a mano.
La mia preferita, da sempre, “Piccoli spiriti blu” al Monte dei Cappuccini. Una magia azzurra illumina come una corona il santuario rendendo la notte misteriosa e irreale. Dalla prossima settimana la città illuminata si riempirà di arte e di cultura. Giovedì inaugura Artissima. Sabato, ci sarà la consueta notte bianca con tutte le gallerie aperte per uno struscio colto, inusuale e divertente.Torino perde per qualche giorno la sua dignità riservata per diventare una allegra signora un po’ radical e un po’ chic. Quella delle Olimpiadi invernali. Indimenticabile.
Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it