L’Italia può diventare il paese più smart del mondo. Alla Reggia di Venaria l’Italian Digital Day. A che punto è il digitale nel nostro paese?

Entro Emanuela Negro Ferrero

1448123656-italian-digital-day-at-the-reggia-of-venaria-reale-turin_9115756Un’intera giornata dedicata all’innovazione digitale. La sede prescelta è la strepitosa galleria grande della Reggia di Venaria. Un evento in grande stile, ricco di contenuti interessanti e oratori di prestigio. Conduttore è il giornalista Riccardo Luna. Luna è il promotore e coordinatore nazionale dei “digital champions” ambasciatori dell’innovazione istituiti dalla Comunità Europea e il suo saluto di apertura è stato :” Voglio dirvi tre parole: Bravi, grazie, cambiamo tutto. Di nuovo» .
La giornata ha visto una scaletta intensa e interessante. Si tratta di raccontare tutto quello che è stato fatto dal 2013 al 2015, quando cioè è stato approvato il testo ufficiale del documento dell’Agenda Digitale Italiana, e illustrare quello che ancora è in divenire. “Nei prossimi due anni abbiamo da affrontare una grande sfida. Quella di portare l’Italia a fare l’Italia”. Conclude così il suo intervento il premier Matteo Renzi dopo che Paolo Barberis prima e Antonio Samaritani dopo, hanno illustrato con chiarezza le aree di intervento e gli interventi già attuati. L’elenco è lungo. A partire da “Italia login”. Di che cosa si tratta?

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Provate a immaginare di poter pagare le imposte direttamente dal proprio telefonico. Oppure una multa. Di accedere al proprio cassetto fiscale senza doversi recare dal commercialista o sottomettersi a lunghe code o a passaggi burocratici borbonici ed estenuanti. Nei prossimi due anni il lavoro è focalizzato sul portare il maggior numero di azioni digitali alla portata dei cittadini. “Un metodo infallibile per combattere l’evasione fiscale” dice Renzi. Iniziando dalla dichiarazione precompilata, i servizi si allargheranno a tutti i settori. Dall’anagrafe unica con una sola base dati al collegamento fra istituti bancari e pubblica amministrazione con il risultato di facilitare non solo i pagamenti ma la conservazione delle ricevute che oggi tormentano il cittadino italiano. Altra novità è la creazione di www.design.italia.it, il sito preposto alle linee guida per tutti i siti governativi italiani che dovranno così parlare una lingua unica.
La giornata è volata via veloce. Mi sorge il dubbio, ma sono certa che le soluzioni siano già in atto,che intere fasce di popolazione rischino di essere tagliate fuori da questa rivoluzione digitale. Il digital divide esiste, è un dato di fatto. Il gender digital divide ancora di più. Come il governo Renzi intenda affrontare queste due situazioni non mi è chiaro. Per certi versi nel digital divide mi includo anche io. E’ notizia recente che a Torino si pagherà il parcheggio con il cellulare. Basterà scaricare una delle applicazioni indicate e..voilà? Ne siamo sicuri? Io non troppo. Mi dovrò adeguare. Ovviamente. Ma come molti tardivi digitali faticherò a entrare nell’ordine di idee. In ogni caso, con me o senza di me, l’Italia va avanti. Quella che mi sembra non vada affatto avanti è la questione banda larga. Il governo ha preso impegni per i prossimi due anni. Ma la situazione in Italia è ancora critica.

Coda di visitatori e misure di sicurezza in occasione di "Italian Digital Day" presso la Reggia di Venaria, Torino, 21 novembre 2015.  ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Coda di visitatori e misure di sicurezza in occasione di “Italian Digital Day”

Fra il pubblico ho notato seduto in prima fila Giuseppe Recchi, ad di Telecom. L’impegno preso parla di cablare il paese in due anni e di arrivare a 20 mega nel 2020.   Ci rivediamo comunque fra due anni. Il premier Renzi ha fissato l’appuntamento al 17 novembre 2017. Sempre alla Venaria Reale.Stay tuned.
Emanuela Negro-Ferrero – enf@innamoratidellacultura.it