Notizia fresca di questa mattina: il referendum per la riforma della Costituzione ha indicato la preferenza di una maggioranza di cittadini italiani che hanno scelto di votare “no”.
Che cosa indica la parola “referendum” ? Ho dato uno sguardo su Wikipedia.
Referendum = sostantivo maschile
1 – Appello al corpo elettorale perché si pronunci con una decisione su singole questioni e può essere abrogativo, propositivo, consultivo
2- Rilevazione statistica di dati individuali, di solito a mezzo postale o telefonico, per indagini sull’opinione pubblica, spec. per ricerche di mercato.
Al di là del fiume di parole che sono state -e che ancora vengono spese – per analizzare questo interessante risultato politico, credo che esista una fortissimo collegamento fra quanto accaduto in Italia e quanto deve accadere affinchè una campagna di crowdfunding abbia successo e vorrei argomentare questa mia affermazione. Ma il crowdfunding ha a che fare con i soldi? No! Ha a che fare con le persone.
Venerdì 2 dicembre, Maurizio Imparato, il principale formatore italiano nel campo del crowdfunding, è venuto da Napoli per tenere un interessantissimo Laboratorio intitolato “Crowdfunding4Culture? Yes You can!” dedicato a chi ha in mente di promuovere una campagna di crowdfunding in ambito culturale ma non sa da che parte iniziare.
Dal desiderio, direbbe Maurizio Imparato, l’unico punto da cui si può pensare di partire.
Le ore di formazione sono state tutte estremamente interessanti e dense di contenuti – Maurizio Imparato è un trainer eccellente.
Quindi, il crowdfunding ha a che fare con i soldi? No!! Ha a che fare con le persone!
NUOVI PUNTI DI VISTA SUL CROWDFUNDING
1 -Il crowdfunding non è qualcosa di meccanico o di asettico. E’ fatto da persone e ha successo solo perchè le persone decidono di partecipare.
2 – Il crowdfunding ha successo perchè si diffonde grazie ai canali digitali. Giusto. Sbagliato. Una campagna di crowdfunding ha maggiori possibilità di essere vista, condivisa e diffusa grazie agli strumenti digitali. I dati dei donatori in chiaro sulla piattaforma ispirano fiducia in chi dona. Ma il successo arriva se le persone decidono di costruire una rete di relazioni che grazie ai canali social può arrivare ovunque e a costo zero. Senza rete, umana e digitale, la campagna è un flop.
3 – La parola crowdfunding unisce due parole : “crowd” e “funding”. Letteralmente significa “finanziamento dalla folla”. E che cosa è la folla se non un insieme di persone? Maurizio Imparato ha insistito molto sulla necessità di utilizzare un altra parola “Colletta”, per esempio. In Italia la colletta è associata alla carità . Non va bene. Quindi?
4 – Il crowdfunding, o colletta, o raccolta fondi ha successo quando c’è a “abbondanza”. Se non ha successo, è perchè chi la conduce non esprime abbondanza ma “scarsità”. E’ un arraffone. Un furbo. Un approfittatore o un egoista. Le persone lo sanno, lo sentono. EW la campagna non cresce.
Cosa si deve fare quindi per avere successo? La spiegazione è tutta nella frase: “per vincere una battaglia devi passare sette mesi ad affilare la spada e uno a combattere” . Per il crowdfunding è esattamente la stessa cosa. Senza una programmazione attenta, identificazione di una linea di comunicazione e successiva costruzione di una rete di relazioni, la campagna, una volta messa online rischia di fallire.
Posso confermare che è vero. Una campagna di successo raccoglie donazioni appena viene messa online. Se dopo una settimana questo non accade, è facile che il progettista inizi a tormentare amici, parenti, conoscenti e chiunque pur di ottenere fondi.
Magari li ottiene. Le persone, se insisti, pur di toglierti di torno pagano. Ma è certo che la comunità ottenuta con la forza non sarà mai una comunità di fan entusiasti pronti a diffondere la notizia e dare il loro sostegno futuro. Perché? Perché le buone relazioni sono la base dei rapporti umani. L’amore, come l’amicizia, la fiducia e la generosità, sono i pilastri per ottenere dagli altri aiuto volontario.
In quest’epoca confusa, dove i rapporti umani sono sempre più rarefatti, costruire reti fra le persone è un valore non solo da recuperare ma, come insegnano i recenti risultati politici (Brexit, elezioni Usa, referendum sulla Costituzione) da tenere nella massima considerazione.a.
Il Laboratorio con Maurizio Imparato lo consiglio caldamente e spero che i progettisti che lo hanno frequentato la pensino come me.
Quando ho deciso di iniziare un’attività in questo settore credevo che aprire un portale di crowdfunding avesse il significato di fornire uno strumento di aiuto per le piccole e medie realtà culturali italiane in cerca di un finanziamento. Pensavo che fosse sufficiente mettere a disposizione la piattaforma e supportare -un pochino- le persone a mettere le proprie campagne online.
Sbagliato. Una campagna di crowdfunding è un modo alternativo che può aiutare le persone a finanziare i propri desideri senza dover ricorrere a forme di finanziamento tradizionali. Ma, prima di tutto, è un modo eccezionale per costruire relazioni durature nel tempo.
Qualsiasi imprenditore sa che senza clienti la sua impresa non vive. Il crowdfunding è lo strumento attraverso cui le persone costruiscono relazioni fra di loro passando attraverso l’innamoramento collettivo dell’idea progettuale e creativa.
Quando ho deciso che la piattaforma si sarebbe chiamata “innamoratidellacultura” e non “pippela” “kipipi ” “ullullà” probabilmente avevo intuito che il crowdfunding possiede un rapporto molto stretto con l’amore, la condivisione e la generosità.
Chi decide di salire su questo carro e quindi di “innamorarsi” deve essere capace di provare amore e, cosa ben più difficile, di ricevere amore e diffonderlo nella comunità in cui vive. Lo fa attraverso il suo progetto. Con generosità, passione e altruismo. Sfidando i limiti della propria mente per entrare nel reame dei desideri. Chiedendosi in continuazione “cos’altro è possibile” ?
Grazie quindi a Maurizio Imparato per aver rinnovato la mia capacità di sognare.
Emanuela Negro-Ferrero – info.innamoratidellacultura@gmail.com