“Consideravo, e tuttora considero, le edizioni come una gradita compensazione alla realizzazione di dipinti, che sono pezzi unici. Le edizioni rappresentano una straordinaria opportunità per presentare la mia opera a un pubblico più ampio”. (G. R.)
Appassionati, esperti e, soprattutto non addetti ai lavori. In tanti, anzi tantissimi, amano Gerhard Richter ed è questo uno degli aspetti straordinari della sua arte, complessa e accessibile, sempre viva, sempre diversa e in grado, per queste sue caratteristiche, di coinvolgere un ampio pubblico. Lo dimostra molto bene la mostra che la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo dedica al grande artista tedesco, esponendo le Edizioni 1965/2012 provenienti dalla Collezione Olbricht.
È da un po’ di tempo, infatti, che Richter si dedica con passione alle edizioni – opere d’arte originali realizzate in serie – con rammarico di chi predilige i suoi dipinti unici. Non è però il caso di Thomas Olbricht, il quale ha praticamente collezionato quasi tutte le edizioni, perché adora la possibilità che gli viene offerta con questa produzione di poter completare una collezione. Lo ha dichiarato in occasione della presentazione della mostra, che ospita stampe, edizioni fotografiche, dipinti, libri d’artista, manifesti e multipli.
Le riflessioni di Richter sull’immagine e sul suo significato si esprimono attraverso stili e rappresentazioni sempre diverse, all’interno di un percorso espositivo che si apre con il riflesso dei visitatori in uno specchio di cristallo per poi proseguire tra illusione e astrazione, ritratti sfocati (splendida Babette) e arazzi pregiati. Senza mai spegnersi, alla luce di una candela.
Per me che sono una grande fan di Richter, è una mostra molto bella e un po’ mi pento di averla visitata durante la serata inaugurale (super affollata), anche se ne è valsa comunque la pena, sia per l’interessante presentazione introduttiva – che v’invito a vedere qui in video – sia per i numerosi incontri da vernissage… Alle inaugurazioni, si sa, s’incontrano sempre ospiti d’eccezione e stavolta, mescolato tra la folla, c’era Ruggero, la giovane star della serie di Disney Channel, Violetta. Se me lo fossi fatto scappare, le mie figlie non mi avrebbero mai perdonato e, allora, eccoci qua in posa per loro:
Ora, gossip a parte, quando avete un po’ di tempo libero approfittatene per andare a scoprire le 165 opere in mostra alla Fondazione Sandretto.