Finalmente un libro in italiano. Edito da Egea, il manuale “Crowdfunding. La via collaborativa all’imprenditorialità” scritto da Paola Peretti, Ivana Pais e Chiara Spinelli il fenomeno del crowdfunding viene esplorato sotto diversi punti di vista, dando una panoramica esaustiva e pragmatica non solo italiana ma anche estera. In Italia, come sempre, tutti ne parlano ma, visti i risultati delle raccolte, nessuno sa esattamente che cosìè e quali sono i meccanismi che lo fanno funzionare.
In Italia le piattaforme vanno moltiplicandosi. Addirittura esiste una piattaforma di crowdfundng che, poco astutamente, sta immettendo sul mercato piattaforme preconfezionante a basso costo con il rischio reale di creare un grip al mercato prima ancora che lo stesso decolli. Il libro è un manuale. Chiaro, conciso, esaustivo. Le autrici analizzano tutti gli aspetti tecnici e pratici sia dal punto di vista degli investitori che da quello dei consumatori.L’idea comune è quella di una raccolta fondi dal basso. Vero ma non sufficiente. Fare crowdfunding è un modo pratico ed efficace per testare un’idea, creare una community di persone che si interessano a un prodotto, a un servizio, a un progetto e, allo stesso tempo, generare brand awareness intorno ad esso, posizionandolo sul mercato e comprendendone potenzialità e dinamiche. Tutto questo ha più a che fare con il marketing che con il fundraising. Il crowdfunding è veramente il marketing di terza generazione. Il manuale lo illustra chiaramente con esempi tratti da decine di case studies e campagne di successo e anche di insuccesso. Interessante la sezione dedicata a chi lancia e promuove una campagna di crowdfunding. Il Creatore di progetto, posso confermare perché lo vedo tutti i giorni, deve essere preparato, proprio come per una campagna di marketing. Prima ancora di partire deve avere prima una strategia, un piano da seguire, scegliere il team e definire i ruoli all’interno di esso, preparare i contenuti diversi per i media e realizzati in base ad un piano editoriale realizzato ad hoc in base all’analisi dell’audience.
Questa preparazione, o impreparazione, sarà un fattore critico e determinante per il successo della campagna di crowdfunding. L’ultima parte del libro è dedicata al parallelismo che intercorre fra una campagna di digital marketing efficace e una campagna di crowdfunding. Perché nello stesso modo, il crowdfunding è una forma di comunicazione diretta che si basa sullo scambio e su tre elementi principali: fiducia, coerenza, emozione. In ultimo, il crowdfunding è un fenomeno che sta modificando fortemente alcuni parametri del mondo finanziario, ma anche diversi aspetti della comunicazione e del marketing. Tutto perfetto. Manuale perfetto. Analisi perfetta. A me rimane un solo dubbio. Le persone che lanciano le campagne di crowdfunding non sono esperte di marketing. Hanno bisogno di supporto e di formazione. Si scontrano con una mentalità spesso gretta, abulica e indifferente. La sfida vera è questa. A cui si aggiunge la criticità tutta italiana legata alle transazioni digitali. Questo a mio avviso non è un fattore di poco conto.
Emanuela Negro-Ferrero – www.innamoratidellacultura.it