Ogni giorno ci confrontiamo con le aspettative dei progettistiche, una volta proposti i loro progetti sulla piattaforma, ci chiedono se il budget che hanno fissato è raggiungibile. Ultimamente , ho notato che le cifre di richiesta sono decisamente più elevate. Questo indica sicuramente che il mercato italiano per quanto riguarda i finanziamenti per la Cultura è entrato in una fase di crisi ancora più acuta e che i progettisti si trovano in grande difficoltà. Dal punto di vista della piattaforma, il lavoro consiste nel promuovere i progetti pubblicati utilizzando strumenti e mezzi di comunicazione on line e off line e creando engagement nella community di “Innamorati della Cultura”.
E’ compito del progettista portare avanti la campagna di raccolta fondi e , non ci stancheremo mai di dirlo, questo aspetto del crowdfunding a molti progettisti e aspiranti progettisti italiani non è affatto chiaro. Ecco quindi che progetti “giovani” o sociali ottengono una grande risonanza attraverso la rete e di conseguenza finanziamenti di grosse entità e in fretta. Non è così per progetti culturali che, senza essere a conoscenza di questo aspetto del crowdfunding , pensano di portare avanti la campagna di raccolta fondi da soli o, peggio, semplicemente appoggiandola ad una piattaforma.
Il nostro suggerimento rivolto ai progettisti (per campagne sia equity che reward) è quello di pensare alla propria campagna di raccolta fondi prevedendo un investimento per la campagna stessa e, possibilmente, appoggiandosi ad un team di project management in grado di garantire il successo dell’iniziativa. Le statistiche americane delle grandi piattaforme parlano di un 80% di successo della raccolta nel caso di progetti portati avanti da un team. Questo vale sia per le campagne reward che equity.
Ma come si mette in piedi una squadra di crowdfunding?
Partendo dal presupposto che chi lavora alla promozione della campagna deve avere chiari i valori, le ambizioni e gli obiettivi del progetto e di chi lo propone, idealmente vediamo come deve essere composta una squadra:
- Manager — Il leader è l’elemento chiave che tiene insieme la squadra e la spinge al raggiungimento degli obiettivi. Il manager è la persona che ha il contatto diretto con gli investitori e i donatori. In molti casi questa figura è lo stesso Creatore del progetto. Se ha tempo e carisma per portare avanti la raccolta non esiste figura più adatta a creare credibilità e fiducia.
- Project Manager— la campagna di raccolta fondi ha bisogno di una attenta programmazione delle attività sia online che offline. La tabella di marcia dopo essere stata definita, va rispettata con una pianificazione giornaliera delle azioni da intraprendere.
- Marketing e PR /— il crowdfunding richiede una attività sulla rete incessante e ben costruita. La promozione è l’aspetto fondamentale di ogni campagna ed è necessaria una produzione incessante e continua di contenuti di alta qualità ed engagement. Il marketing e Pr manager, oltre alla gestione dei contenuti si occupa dell’organizzazione degli eventi necessari per la promozione del progetto.
- Addetto Stampa – la promozione del progetto passa attraverso una attività di ufficio stampa dedicato
In alcuni casi il progettista possiede già all’interno del suo team le figure professionali indicate.. Nel caso in cui questo non si verifichi, il mio suggerimento è quello di appoggiarsi a professionisti esperti in grado di aiutare veramente la campagna di raccolta fondi ad avere successo.
Emanuela Negro Ferrero – www.innamoratidellacultura.it