“Se sapremo provare Gratitudine nei nostri cuori e diffondere Gratitudine con le nostre vite rivoluzioneremo l’approccio “mors tua vita mea” che ha caratterizzato l’umanità fino al XX secolo, e costruiremo un futuro orientato a un nuovo necessario paradigma “vita tua vita mea”.
Oscar di Montigny
Con queste parole Oscar di Montigny nel suo saggio “Il potere della Gratitudine” sottolinea l’urgenza di rimettere l’essere umano al centro del sistema sociale.
La democrazia vacilla, il cambiamento climatico è una minaccia reale, la nostra vita e il mercato cambiano a una velocità difficile da assorbire e l’innovazione tecnologica irrompe a una velocità vertiginosa. La Gratitudine diventa centrale per rimettere l’uomo al centro di ogni sistema sociale perché solo legando l’innovazione alla sostenibilità potremo arrivare a quella che di Montigny definisce un“Economia Sferica”, centrata sull’essere umano e quindi in grado di perseguire una crescita equilibrata ed inclusiva.
Come si collega il crowdfunding alla gratitudine?
La settimana scorsa ho descritto i meccanismi di marketing e comunicazione che sono all’origine del successo di una campagna di crowdfunding nella fase preliminare di progettazione della campagna stessa, la “pre-campagna”.
Questa volta mi soffermerò sugli elementi emozionali senza i quali una campagna di crowdfunding rimane un mero progetto di comunicazione, magari anche ben realizzato, ma in moltissimi casi destinato a fallire.
Dati alla mano, sappiamo che non è sufficiente scrivere un bel testo, registrare un video, ideare un piano ricompense allettante per ottenere il supporto delle persone e arrivare a raccogliere quanto serve per la realizzazione delle proprie idee.
Il successo di una campagna di crowdfunding è il risultato di un insieme di elementi che spaziano dall’attenta programmazione delle attività, alla comunicazione del progetto e, soprattutto, dalla capacità del progettista di coinvolgere le persone e indurle a partecipare con una donazione o, come si dice in gergo, di essere in grado di convertire.
Il crowdfunding di tipo “reward”, come quello proposto da www.innamoratidellacultura.it introduce l’elemento della “ricompensa” come elemento in grado di gratificare le persone e, auspicabilmente, di convincerle a partecipare.
E’ qui che entra in gioco la Gratitudine.
Una campagna di crowdfunding, dopo la fase di progettazione definita “precampagna” viene lanciata e diventa di dominio pubblico grazie soprattutto alla comunicazione sui canali social ed a tutte le iniziative di che il promotore decide di mettere in atto.
Se la progettazione è stata accurata, già dai primi giorni di lancio le persone dovrebbero iniziare a donare. Perché questo accada la presenza del progettista, la sua energia, capacità di entusiasmare e coinvolgere sono di vitale importanza.
Si tratta quindi di essere capaci di stringere relazioni di valore con il proprio pubblico, consapevoli che il successo dell’iniziativa dipende solo ed esclusivamente dagli altri.
Diventa quindi fondamentale ringraziare chi ci dà i suoi soldi per sostenere il nostro progetto .
Sul piano digitale, ogni volta che sulla campagna arriva una donazione, la piattaforma rilascia in automatico una ricevuta. In genere è una email di ringraziamento con il titolo della campagna e l’indicazione della somma donata,
Secondo voi le persone si sentono “amate” in questo modo? E’ un modo sufficiente e utile per creare una buona relazione personale?
A mio avviso no. Comprendere che dimostrare la propria gratitudine agli altri è il vero motore di una campagna di crwodfunding. Questo vale sempre, non solo per il crowdfunding ma chi decide di promuovere una campagna deve averlo molto chiaro. Il crowdfunding significa “finanziamento dalla folla”. La folla è composta da esseri umani e le persone, tutte, più di ogni altra cosa amano essere riconosciute e apprezzate.
Dire grazie è davvero semplice. Gli strumenti a nostra disposizione sono davvero tanti, quasi tutti gratuiti e veloci da utilizzare.
Nell’ambito di una campagna di crowdfunding per dire grazie si può optare per un post sui social oppure inviando una mail personale, un messaggio se si conosce la persona che ha donato, una telefonata.
Bisogna ringraziare sempre. Tutti i giorni e ogni volta che arriva una donazione.
Esprimere la propria gioia e gratitudine perché abbiamo ricevuto del denaro, a volte anche da perfetti sconosciuti, imprime quell’elemento di umanità che la semplice pubblicazione della campagna sulla piattaforma non possiede.
Hai un’idea in mente? Ti aiutiamo a realizzarla.
Scrivi a progetti@innamoratidellacultura.it
Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it
Essere grati significa cooperare. Creare connessioni. Alimentare il grandissimo potere della condivisione e dell’uguaglianza.