Da qualche anno si assiste ad una sempre maggiore ri-appropriazione di spazi pubblici o privati per destinarli alla produzione culturale: da gallerie d’arte allestite su barche, ex bunker o stabilimenti industriali, l’arte porta nuova vita in luoghi abbandonati o dal passato complicato, per la riqualificazione urbana e la rigenerazione culturale e sociale.
Si tratta soprattutto di arte di strada, la meglio definita street art. E’da qui che è partito il fenomeno di riqualificazione di spazi urbani o periferici e la diffusione di un concetto di arte pubblica, condivisa e democratica.
Fra i moltissimi esempi di successo posso ricordare i lavori di decorazione di spazi pubblici come quelli della metropolitana di Stoccolma e dell’Underbelly di Parigi, galleria sotterranea e “segreta” decorata da una decina di street artist che hanno trasformato le pareti del tunnel in un percorso suggestivo fatto di murales davvero molto gradevoli.
Ma le iniziative più dirompenti sono quelle che interessano luoghi veramente non convenzionali: gli artisti norvegesi Urd Pedersen e Liv Ertzei nel 2015 hanno aperto Slursula, una galleria su una barca attraccata al porto di Oslo; mentre in Bosnia troviamo Tito’s ARK è un ex-bunker di 6.500 metri quadri, costruito per proteggere il presidente Tito da possibili attacchi nucleari e oggi trasformato in spazio per mostre.
Anche qui da noi ci sono iniziative interessanti.
Da poco, a Torino, è partito il bando Portici d’Artista, un progetto concepito per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti dal Comitato Rilanciamo Via Sacchi insieme al Politecnico di Torino DAD e dedicato alla trasformazione dei portici ottocenteschi di una via centralissima, purtroppo degradata a causa della chiusura delle attività commerciali e della vicina Stazione.
Di cosa si tratta?
Il bando Portici d’Artista prevede che, una volta terminato il processo di selezione, gli artisti vincitori creino una relazione con le persone che abitano e lavorano negli stabili dove oggi si trovano le saracinesche abbassate e che sono disponibili a prestare queste inconsuete tele metalliche per essere trasformate.
L’idea di base è quella di arrivare a realizzare opere che siano in sintonia con il genius loci del luogo, armonizzate con i desideri e il gusto di chi ci abita e, contemporaneamente, capaci di rendere gradevole il passaggio di chi transita e, se possibile, lo incentivino proprio grazie all’abbellimento del luogo stesso.
Portici d’Artista è il primo passo di un progetto molto più articolato e che nasce e prende forza proprio grazie alla comunità dei residenti della zona in cui si trova Via Sacchi e dal loro desiderio di riappropriarsi del territorio in cui vivono.
Lo strumento selezionato per creare e rafforzare le relazioni con i cittadini è la campagna di crowdfunding lanciata su www.innamoratidellacultura.it il cui obiettivo finale, oltre ad ottenere una somma da mettere a disposizione per retribuire il lavoro degli artisti ed acquistare il materiale, è proprio quello di rafforzare il legame fra chi decide di partecipare alla campagna e chi invece metteràa disposizione la sua creatività e il suo talento per rendere Via Sacchi un luogo migliore.
Come ogni crowdfunding che si rispetti, anche per Portici d’Artista sono previste delle ricompense per ringraziare chi partecipa con una donazione. Parliamo di una scelta fra i bozzetti realizzati dagli artisti e anche di sconti nei negozi di Via Sacchi.
Psss, spoiler, in Via Sacchi potete trovare una delle migliori pasticcerie della città… in tempo di pandori e panettoni, farsi sfuggire lo sconto è davvero un gran peccato…
Partecipa su https://www.innamoratidellacultura.it/projects/portici-dartista/
Per saperne di più puoi contattare il Comitato alla mail rilanciamoviasacchi@gmail.com
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Emanuela Negro Ferrero www.innamoratidellacultura.it