Torno a scrivere due parole sul Personal Branding, che non è una tecnica per trovare lavoro in rete. O meglio, lo è nella misura in cui, individuato il proprio core value, lo si usa per compilare i propri profili social e la comunicazione digitale esprimendo il proprio sé più autentico e i propri valori al mondo. Rischiando così di andare a fare il lavoro per cui si è nati.
Un piccolo elenco di “perle di saggezza” da leggere e conservare.
1. Autenticità. Essere il tuo brand. Tu sei il CEO della tua vita. Il tuo brand deve essere costruito sulla tua vera personalità. Deve riflettere il tuo carattere, valori, visione e comportamento. Dovrebbe essere allineato con la tua Ambizione Personale.
2. Integrità. Devi aderire al comportamento morale e comportamentale della tua Ambizione Personale.
3. Consistenza. Devi essere consistente nel tuo comportamento. Questo significa avere coraggio. Gli altri possono contare su di te? Fai sempre le cose allo stesso modo? Un esempio? L’ovetto Kinder è sempre uguale. La Nutella è sempre uguale.
4. Specializzazione. Focalizzati su di un’area di specializzazione. Sii “choosy” e quello che sai fare imparalo sempre meglio. Cerca di essere preciso su di un aspetto unico, un solo talento. Essere generalista non ti porta da nessuna parte, genera confusione in chi ti ha di fronte.
5. Autorevolezza. Devi essere percepito come un vero specialista del tuo settore. Solo tu puoi fare certe cose e le puoi fare in quel modo.
6. Distinzione. Distinguiti per il tuo claim. Deve essere espresso in maniera tale da risultare unico e ben riconoscibile e, soprattutto, ben comprensibile. “Dove c’è Barilla c’è casa”. Più chiaro di così!
7. Rilevante. Ciò che tu affermi deve metterti in connessione con ciò che il tuo target di riferimento considera importante.
8. Visibilità. Deve essere trasmesso e trasmesso e trasmesso, continuamente e ripetutamente, fino a che rimane impresso nella mente.
9. Persistenza. Il tuo brand ha bisogno di tempo per crescere. Deve essere sviluppato organicamente. Devi essere resiliente, non mollare. Grandi brand come Tiger Woods, Oprah, Madonna o, per restare in Italia, Luciana Littizzetto o Gramellini, hanno impiegato anni prima di diventare ciò che sono.
10. Benevolenza. Le persone fanno affari con chi trovano simpatico. Il tuo Personal Brand produrrà risultati migliori e durerà più a lungo se vieni percepito in maniera positiva. Bill Gates, da quando ha aperto la sua fondazione, è certamente percepito come un grande benefattore.
11. Performance. La performance è importante. Se non cresci e non migliori continuamente, sviluppare un Personal Brand non serve a un bel niente.*
*Liberamente tratto da “Authentic Personal Branding” di Hubert K. Rampersad.