Dopo la piacevole scoperta di Omar Galliani e la splendida mostra dedicata a Ettore Spalletti, ritorno ancora una volta alla GAM perché sarebbe impossibile non farlo.
L’occasione è il Ragazzo morso dal ramarro di Caravaggio. Stupenda come sempre, l’opera del genio arriva direttamente dalla Fondazione Longhi di Firenze per completare il percorso espositivo dedicato a Spalletti. Com’era prevedibile, quello instaurato è un confronto illuminato e illuminante. Da un lato c’è lo spazio ordinato dal colore e dal chiarore di Spalletti, dall’altro una sala in cui l’allestimento raccolto e le luci soffuse enfatizzano la potenza della luce fuori campo che illumina il volto spaventato del giovane protagonista del ritratto.
È incredibile come all’esperienza della quiete e della leggerezza che si vive attraversando l’arte di Spalletti segua immediatamente la tensione interiore e la forza misteriosa trasmessa dal capolavoro di Caravaggio. Sono sensazioni opposte e intense in modo diverso che si completano, senza mai annullarsi.
Andate e meravigliatevi. L’arte ospita la magia dell’arte.
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