Il borgo di Dozza, dotato della caratteristica forma a fuso, è posto sul crinale di una collina, che domina la valle del torrente Sellustra e digrada dolcemente verso la via Emilia.
L’integrità dell’originale tessuto edilizio medievale è rimasta salvaguardata e la stretta simbiosi tra l’imponente Rocca al culmine del borgo e l’insediamento residenziale sottostante, che segue il tracciato delle antiche mura, comunica immediatamente l’armonia tra natura e intervento dell’uomo. L’origine della Rocca di Dozza risale ad epoca remota: pare infatti che il primo insediamento fosse costituito da quel vicus Calancus di epoca romana, che nel 1086 fu cinto di mura e munito di una torre dai Bolognesi sull’unica entrata del borgo, dando così origine all’attuale abitato. Da quel momento in poi, Dozza e la sua Rocca diventeranno oggetto di contesa tra Imola e Bologna fino al sopraggiungere della Contessa Caterina Sforza, la quale a partire dal 1494 avvierà importanti lavori di ristrutturazione, che trasformeranno il castello in un vero e proprio presidio militare.
L’attuale aspetto interno della Rocca di Dozza, più vicino ad una residenza signorile, si deve invece alla famiglia Campeggi, che dal 1529 entrò in possesso del feudo dozzese. Prima i Campeggi, poi i Malvezzi-Campeggi abiteranno la Rocca fino al 1960, anno in cui la fortezza divenne di proprietà del Comune di Dozza, che l’ha adibita a casa-museo aperta al pubblico.