Prima ancora che fosse possibile utilizzare Uber avevo già scaricato l’app e attendevamo con pazienza che le rivolte dei taxisti si placassero. E finalmente Uber è diventato disponibile. Non senza danni perché a Genova, il primo autista Uber è stato prontamente punito con il sequestro del veicolo. Perché se da un lato tutti invochiamo il cambiamento, da un altro versante quando il cambiamento ci tocca in prima persona allora non siamo più d’accordo. Mi riferisco ai taxisti che hanno pagato la loro licenza prezzi assurdi e oggi si trovano improvvisamente a dover lottare con una concorrenza difficile da surclassare. Innanzi tutto perché Uber costa meno. Poi è friendly. Vedi in faccia il tuo autista. Paghi con la carta di credito. Subito. Velocemente. Senza perdere tempo o avere problemi con il resto.
Ma che cos’è Uber? Uber nasce a San Francisco e offre un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un’applicazione software mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Uber oggi è presente in decine di città del mondo.Anche a Milano e, anche a Torino! Dalla app è possibile prenotare l’auto ma anche inviando un messaggio. Il costo di Uber è più basso rispetto a quello dei taxi tradizionali e viene calcolato in base alla distanza percorsa (se la velocità è maggiore a 17 km/h), o in base al tempo trascorso (se la velocità è minore della soglia appena citata). La cosa che piace è il pagamento diretto all’azienda e non al taxista. Niente resti da dare che non ci sono mai gli spiccioli, niente ricevute a mano, massima puntualità. Leggevamo ieri su La Stampa che i taxisti dicono che le auto sono usate e vecchie. E allora? E’ bella l’idea di entrare nella macchina di un altro. Ci piace pensare che la sharing economy di cui tutti parliamo sia finalmente arrivata. A Helsinky entro il 2020 non ci saranno più auto. Hanno risolto il problema alla radice. Auto condivise, poche, bici molte e minibus a chiamata libera e percorso regolato da un sistema informatizzato. Tu scrivi sul sito dove vuoi andare e quando ci vuoi andare e il sistema ti indica dove il bus ti passa a prendere e ti porta. In Italia ce la faremo ad abbattere il mito dell’auto personale in favore di una maggiore qualità dell’aria, silenzio e risparmio? Dai.
Redazione – www.innamoratidellacultura.it