Mi sembra quasi di scrivere una bestemmia: il marketing è morto. Perché quello che oggi fa la differenza per le aziende, sia grandi che piccole, non è il marketing ma la cultura.
Wikipedia definisce il marketing come “un ramo dell’economia che si occupa dello studio descrittivo del mercato e dell’analisi dell’interazione del mercato e degli utilizzatori con l’impresa. Il termine prende origine dall’inglese market (mercato), cui viene aggiunta la desinenza del gerundio per indicare la partecipazione attiva, cioè l’azione sul mercato stesso da parte delle imprese.”
Questo andava bene prima. Oggi è tutto cambiato. Per entrare nel cuore della gente ci vanno azioni diverse che partono da un movimento, e basta guardare come si muovono Apple, Google e IBM.
Ogni azienda lungimirante, se vuole crescere, deve avere una mission, una vision e valori che danno una direzione al business. Il mondo oggi è interdipendente e interconnesso e ognuno vuole sentirsi protagonista. Creando una strategia chiara e uno scopo, le persone stesse all’interno e all’esterno dell’azienda vengono spinte ad innovare.
La creazione di un movimento culturale, opposto quindi a una campagna pubblicitaria tradizionale, è un modo completamente nuovo di fare marketing. Si inizia spingendo le persone a definire il perché dell’esistenza dell’azienda e dove vogliono che sia il business. Poi, le persone stesse condividono la loro passione con gli altri attirando clienti e partner.
La morale? Dimentichiamoci del marketing. Avanti a creare una cultura in grado di permettere l’innovazione. Il business ringrazierà per molti e molti anni.