Definisci i tuoi sogni ed entra in azione. Personal Branding pratico per donne in carriera

Entro Emanuela Negro Ferrero

Ho letto una quantità impressionante di manuali di self help. Invariabilmente, ad un certo punto, si arriva al capitolo dedicato agli obiettivi. Sto parlando dei sogni e delle aspirazioni, ovviamente.  Il mio insegnante di PNL sostiene che “se non sai quello che vuoi alla fine ti troverai dove non volevi andare”. È proprio vero.

Obiettivi ben definiti sin nel più piccolo dettaglio sono fondamentali per raggiungere il successo. Ricordo allora, visto che sto trattando un  aspetto del Personal Branding dedicato a noi donne, che ogni brand ha degli obiettivi ben definiti. Pochi lo dicono ma per noi addetti è cosa nota. Affinché un brand diventi un successo è necessario che soddisfi due padroni. L’azienda è il primo di questi due padroni. I clienti sono il secondo. Un esempio concreto: la nuova Mito deve dare profitto ad Alfa Romeo ma, allo stesso tempo, deve soddisfare la richiesta di sportività e facile guidabilità richiesta dai clienti.

Quando  questa  regola viene  applicate alla propria carriera, se si è in azienda i padroni sono i nostri dipendenti,  se si è liberi professionisti i padroni di riferimento sono i nostri clienti. Ecco perché se siamo libere professioniste è importante definire con estrema chiarezza i benefici che vogliamo per noi stesse. Essendo noi le nostre padrone, come intendiamo beneficiare del nostro brand? I sogni, si sa, possono avere dimensioni diverse. Ecco allora perché è estremamente importante, una volta fissati  i propri obiettivi, definirli in maniera tale da renderli misurabili. Questo semplice accorgimento ci permette di verificare l’andamento del nostro brand a mano a mano che il tempo passa.

Ecco alcun esempi di obiettivo. Vogliamo guadagnare 100.000 euro all’anno; vogliamo essere nominate vice-presidente della nostra azienda; vogliamo vincere un premio; vogliamo essere invitate a parlare ad una certa conferenza oppure scrivere un saggio che ci farà acquisire reputazione e visibilità.

Nelle aziende solitamente si assumono dei consulenti per definire le strategie. Nel caso nostro, saremo noi a dover definire che cosa fare  – e come farlo –  per raggiungere i nostri obiettivi.

Maria, per esempio, ha perso il suo lavoro nel settore finanziario e assicurativo di una grande banca. Ha 51 anni, molta esperienza e una grande paura per essere entrata a far parte del “popolo delle partite Iva”. Cosa fare? Maria, aiutata dalle domande chiave già presentate in un precedente articolo, arriva a definire i suoi punti di forza:

° precisa e puntuale;

° più economica del  consulente bancario e sempre a disposizione del cliente;

° eccellenti referenze;

° pratica dei principali programmi di investimento e del mercato di riferimento;

° in grado di recarsi dal cliente permettendogli di risparmiare tempo.

La descrizione del brand per Maria potrebbe essere scritta in questo modo.

Piccole e medie imprese si rivolgono a Maria per avere consulenza su assicurazioni, fondi di investimento, programmi pensionistici.  Un manager su cui fare affidamento per tutte le esigenze. ll punto di riferimento per manager indaffarati”.

La tagline di Maria diventa: “soluzioni finanziarie per piccole imprese”. Breve, preciso, efficace.

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