“Da mesi si sente parlare pressoché in ogni dove di startup. Quasi che gli startupper italiani possano essere dei taumaturghi in grado di sanare le piaghe del nostro malandato sistema produttivo. Il dibattito, come spesso accade, non è immune da un certo tasso di superficialità e di provincialismo con cui una parte dell’informazione, quella più mainstream, e la politica affrontano la questione.”
Se fino a ieri era tutto cloud o social, oggi è startup. Lo scrive Giovanna Melandri in un articolo – La moda delle startup e l’importanza di sbagliare (e dirlo) – pubblicato oggi su CHE FUTURO.
Vorrei condividere con voi quanto ha scritto a proposito del problema dell’innovazione in Italia e del movimento che si è creato attorno alle startup, qualcosa di assolutamente salutare che andrebbe trattato con maggior riguardo e profondità.
Qui il link all’articolo e un interrogativo che rilancio: “Sarà in grado la nuova “Politica del Cambiamento” di rinunciare alle tentazioni particolaristiche e fare sistema per costruire un clima favorevole all’innovazione, alla creatività e allo spirito imprenditoriale?”.